Come detto moltissime volte, nel wrestling si è già visto tutto, al massimo si può riproporre con una salsa diversa, ma ci sarà sempre un precedente. E pensando alle varie rivalità quante volte si è visto lo scontro tra fratelli, i migliori amici che si tradiscono, o il semplicissimo scontro tra un eroe implacabile e la sua scorrettissima nemesi. Molto meno spesso, però, si vede una tipologia di scontro generazionale tra allievo e maestro, ma in questo caso la formula ha funzionato perfettamente, lasciando tutti gli spettatori col fiato sospeso dall’inizio alla fine, raccontando la storia perfetta davanti ad un pubblico estasiato. Signore e signori, Kenta Kobashi vs KENTA.

Kenta Kobashi è una leggenda, non ci sono altri modi per definire un atleta come lui. Istruito da Giant Baba, e sin da subito lo si vuole rendere un beniamino dei fan facendoli sì perdere, ma mostrandolo allo stesso tempo come uno che non si sarebbe lasciato buttare giù da nessun risultato negativo, si sarebbe impegnato con tutto sé stesso per migliorare e cercare ogni giorno più ardentemente la vittoria tanto agognata. Grazie ad una striscia negativa di 63 match persi (i suoi primi 63 match lottati) quando riuscì a schienare il primo avversario avvenne ciò che Baba si era prefigurato sin dall’inizio: la nascita di una stella. Così la sua leggenda si va a cementare attraverso gli anni ’90 nella terra del sol levante con match a 5 stelle che si susseguono incessantemente, le aspettative di chi guarda non vengono mai deluse, e Kobashi diventa uno dei signori del wrestling.

Gli anni passano, e proprio come Baba prima di lui, ora è il suo momento di dare dimostrazione di quanto uno dei suoi allievi sia pronto per i grandi palcoscenici, e allora mette in scena un capolavoro. KENTA, quello che sarà Hideo Itami in WWE, viene posto come il giovane arrogante, sempre pronto a deridere l’anziano, considerato troppo vecchio per mettersi a lottare contro di lui, lottatore nel fiore degli anni. Kobashi, invece, è posto come l’anziano che studia le mosse dell’avversario, non si lascia scalfire dai giochi mentali, e, proprio come è entrato nel cuore di ogni suo ammiratore, non molla mai, anche quando sembra che per lui sia arrivato il momento di mollare.