CM Punk ha perso la sua opportunità di lottare nel main event di Wrestlemania. Dopo aver perso il titolo e il rematch non ha più chance di tornare in pista. Ma qualcosa accade, e destino vuole che Undertaker non abbia ancora trovato un avversario per il suo match di rito al Grandaddy of Them All, quindi sarà la WWE stessa a decidere chi avrà questo onore, ed indice un fatal 4 way tra Big Show, Randy Orton, Sheamus e CM Punk. Tutti e quattro sono ex campioni mondiali, lottatori di un certo calibro, e tutti meritano questa chance, ma chi l’otterrà? Tutti lottano con tutti sé stessi, provano a cacciare fuori gli avversari ed ottenere un vantaggio, corpi volano, schienamenti vengono interrotti al 2.9, ma solo uno riesce a vincere, e il suo nome è Phil Brooks.
Due giorni dopo la vittoria un fulmine fa tremare l’intero panorama del wrestling mondiale: Paul Bearer non è più tra noi. A Raw Undertaker celebra uno dei suoi più grandi amici all’interno del business. Al centro del ring viene posata l’iconica urna contenente i poteri del Deadman, Taker entra e si ferma con la sua iconica posa per dare l’ultimo saluto. Il pubblico è in religioso silenzio, gli schermi ricordano William Moody e proprio sul più bello una musica rompe il silenzio, CM Punk arriva armato di microfono spiegando che è lì per fare le sue più sincere condoglianze, e per dire che è assolutamente dispiaciuto…per quello che accadrà a Wrestlemania. Paul Bearer se n’è andato nel momento perfetto, con un Undertaker perfetto possessore di una streak di 20 – 0, ma a Wrestlemania la storia cambierà, l’intera concezione che si ha di lui cambierà, e nel futuro i nipoti chiederanno ai nonni dove fossero quando CM Punk ha fermato la striscia di vittorie del becchino. Kane arriva e prepara una Chokeslam, ma l’ex campione riesce a sfuggire dalla presa e a scappare nel backstage.
La settimana successiva i due si sfidano, e Kane riesce a batterlo grazie ad un aiutino da parte di Undertaker. Punk esce dal ring, e proprio vicino al tavolo di commento trova un piccolo tesoro dal valore inestimabile: l’urna. Colpisce Kane e riesce a scappare poco prima che Taker riesca a fermare la sua fuga. Iniziano da qui una serie di giochi mentali da parte dello Straight Edge, appare con l’urna in mano e, lanciandola da una mano all’altra, gli dice che Paul vuole che sappia una cosa: lo ritiene un fallimento. Non riuscirà a superare un lottatore come lui, il migliore del mondo ogni singolo giorno, non quando ne ha voglia. Lui è l’unico che possa battere la Streak, e non perché ha un potere nascosto o perché sia scritto nel suo destino, ma perché lui è l’unico nel mondo che abbia le carte per poterlo batter, è l’unico che è pronto a tutto pur di farlo, lui è l’uno in 21-1. L’urna vola per terra, gli occhi di Undertaker si strabuzzano, Punk la raccoglie e chiude tutto con una frecciatina: non intendo mancare di rispetto a nessuno!
L’apice si raggiunge però una settimana prima del grande match. Mentre Undertaker è sul ring attaccando verbalmente Punk per le sue azioni, lo avverte che anche se la Streak finirà, Punk non vivrà abbastanza a lungo per poterne parlare. Pronunciate queste parole delle luci blu scendono sull’arena, i druidi entrano sullo stage con le loro fiaccole. Paul Heyman, vestito da Paul Bearer esce e punta l’urna verso il becchino. Taker scende dal ring ed inizia a colpire i vari druidi, cercando sotto quale cappuccio si nascondesse CM Punk. Questo non si fa aspettare e lo attacca, non appena ha un vantaggio prende l’urna e lo colpisce, continua a colpirlo fin quando non rimane a terra; solo allora apre l’urna e la svuota sull’avversario. Tra poco non ci sarà più nessuna Streak da festeggiare, tra poco non ci sarà più nessuna invincibilità da dover sconfiggere.