Quando si parla di Mick Foley la prima cosa che viene in mente è l’hardcore, match senza squalifiche piene di fuoco, mattoni e sangue. In WWE ha dimostrato al mondo intero il suo valore, la sua tenacia, quanto poco gli importasse del suo benessere, soprattutto contro tre avversari non si è tirato indietro di fronte a nulla: Undertaker, The Rock e Triple H.
Nel 2000 la McMahon-Helmsley Era inizia con la vittoria del titolo mondiale da parte di Hunter. Questa fazione ha il potere completo, dietro le quinte e sullo stesso ring. Loro dettavano le regole, loro prendono le decisioni, e se non ti va bene, allora la compagnia non ha più bisogno di te. Per dimostrare al roster quanto il loro potere sia illimitato mettono contro The Rock e Mankind, che allora formavano i Rock’n’Sock Connection, in un“pink slip on a pole” match, chi dei due avrebbe perso, sarebbe stato licenziato. Quando Al Snow interferisce per favorire Foley, questo non accetta il suo aiuto, vuole vincere da solo, ma finisce solamente per sfavorirsi, lasciando la vittoria a Rocky, assicurandosi un biglietto di sola andata tra i free agent. Foley è interdetto. Si toglie la maschera, si guarda intorno per capire se quello che sta vivendo non sia un brutto incubo, ma no, era la realtà. Mentre è fermo nel backstage a schiarirsi le idee viene raggiunto dalla nuova coppia al comando, che non contenta di averlo licenziato, vuole accertarsi che le sue chiappe siano lontane dal loro regno, e lo accompagnano fuori dall’arena scortati dalla sicurezza. Durante i programmi settimanali viene presentata una serie di video con un falso Mankind, in cui si umilia ancora di più il suo personaggio, può anche essersene andato dalla compagnia, ma la sua memoria è fresca, ed è bene ricordare chi fosse. Stufo di questa situazione The Rock muove una sommossa generale, e con tutto il roster a bordo ring chiama fuori la Power Couple. La richiesta è semplice, se Triple H non riammette Mick Foley nella compagnia allora tutto il roster se ne andrà. Tutti, nessuno escluso, face, heel, tutti vogliono dare un taglio netto a questa assurda situazione, e se l’unico modo è questo, ben venga. Triple H, con le spalle al muro, accetta, e Foley trionfante lo sfida per il suo WWF Championship alla Rumble in uno Street Fight Match. Poco dopo viene sancito un 8-man Tag Team match, Foley e Hunter sono contrapposti tra i team. Foley vuole mettere le sue mani addosso a Triple H, ma questo è più astuto e subdolo. Riesce a colpirlo con la campanella, lo lancia sul tavolo di commento e lo colpisce con una pedigree. La ciliegina sulla torta? Foley è quello schienato.
A SmackDown Triple H continua a insultare il finto Mankind fino a quando quello reale si palesa sul set ed ammette la sua inferiorità, gli ha portato via la sua dignità, a Raw gli ha sporcato la sua camicia preferita e spaccato la faccia. Mankind è un buon intrattenitore, è uno che lotta, ma dopo lunedì una cosa è sicura, ed è che Mankind non lo sfiderà alla Rumble, lui è veramente il migliore, è il King of Kings. Ma serve un sostituto per quel match, glielo devono al pubblico, forse lo conosce, e si toglie maschera, camicia e cravatta. Forse lo conosci, il suo nome è CACTUS JACK, ed è tornato per farti ingoiare i denti a suon di botte. Mentre sta malmenando H, il finto Mankind lo colpisce alle spalle con una sedia, ma non viene nemmeno scalfito. Si gira e lo guarda, come se non fosse mai stato colpito. Triple H riesce a scappare, ma Mankind diventa il perfetto esempio per cosa succederà a Royal Rumble, lo butta fuori dal ring, lo lancia sul tavolo di commento e ci si butta sopra armato di sedia. Jack sta arrivando.
Entrambi usano ogni tipo di arma, la solita campanella, sedie, tavoli, Foley tira fuori dal cappello la sua mazza con filo spinato. Si lotta ovunque, più una superficie è dura, maggiore la voglia di sbatterci Hunter sopra. Il punto di svolta arriva quando riesce ad ammanettare le mani di Foley dietro la schiena, rendendolo quasi un manichino, ma Cactus Jack non è stupido, e quando Triple H sta per colpirlo con i gradoni riesce a colpirlo sulle gambe, facendolo cadere con il volto dritto su questi. La sua superiorità non dura però, e Triple H inizia a colpirlo con una sedia con tutte le sue forze, portandolo di nuovo all’esterno del ring. Proprio quando sta per colpirlo sulla testa, The Rock esce e lo colpisce a sua volta con una sedia. Cactus Jack viene smanettato e porta l’avversario sul tavolo di commento, dove lo colpisce con una devastante Piledriver. Lo riporta sul ring e sparge le puntine da disegno in tutto il quadrato, appena Triple H si alza cerca di colpirlo con un attacco in corsa, ma H riesce a sollevarlo e lo fa finire con la schiena sul grosso delle puntine. Non contento lo fa rialzare e lo colpisce con due Pedigree sulle stesse puntine, due volte di seguito. Lo schiena, vince il match e rimane il campione. Se ne va via, festeggiando con Stephany al suo fianco, mentre Cactus Jack, o Mick Foley se preferite, rimane esanime sul ring, distrutto da una pesante sconfitta. t