Arrivati ad una certa età ogni persona cerca nuove sfide, sfide sempre più difficili, e il mettersi alla prova non solo mentalmente, ma in alcuni casi anche fisicamente, porta una soddisfazione mai provata, e porta a sentirsi ancora una volta vivi.

Negli anni ’90 Terry Funk aveva provato tutto ciò che il wrestling aveva da offrire, era passato per le grandi major, aveva affrontato alcuni tra i più grandi, da Ric Flair a Dusty Rhodes, e sembrava che il mestiere non avesse più niente da offrire ad uno come lui. La sua visione cambiò quando si accorse della presenza di una nuova realtà: la Eastern Championship Wrestling. La WWF e la WCW non lo volevano, ma alla ECW serviva un veterano per attirare il pubblico, e lui si è sentito subito attirato da quello che questa compagnia offriva, uno stile hardcore maturo e duro, tutto va a gonfie vele. Nel 1997 la ECW decide di andare fino in fondo con lui, dandogli un push veramente importante, e nella stessa serata lotta due match, il primo è un triple threat match contro Stevie Richards e Sandman per diventare il primo contendente al titolo, ed il secondo era il match titolato contro Raven. Vinse entrambi i match e divenne campione, il tutto a 50 anni, riuscendo a superare ogni aspettativa.

Nello stesso periodo una nuova superstar cercava di farsi una nomea, e piano piano si faceva spazio nel cuore dei fan, ed il suo nome è Sabu. Nipote del ben più famoso Iron Sheik, trova il suo ideale di lotta nell’hardcore, raggiungendo sempre lo status di leggenda grazie alle sue folli acrobazie, nelle maggior parti dei casi così pericolose da procurargli infortuni pericolosissimi. E proprio su questa sua natura folle si basa lo scontro con Terry Funk. I booker prendono in considerazione l’assoluta assenza di paura dei due, un semplice match non sarebbe bastato. La violenza sarebbe dovuta essere inaudita, e le possibilità di creare qualcosa di mai visto prima anche, e allora si decide per un barbed wire match, un match in cui le corde vengono sostituite da filo spinato, rendendo ogni tipo di lancio dell’avversario da un lato all’altro del ring un potenziale infortunio. Ed il match fu parecchio violento, arrivando a superare le aspettative di tutti, arrivando addirittura a far scegliere la compagnia di fare due dichiarazioni importanti: la prima fu che mai nella storia della compagnia si sarebbe replicato un match con questa stipulazione, considerata troppo estrema anche per una compagnia che di ciò fa il suo marchio di fabbrica; la seconda è che non solo per la sua pericolosità, ma anche perché sarebbe impossibile riuscire a superare un match così ben riuscito come questo tra un “figlio” d’arte ed un ultracinquantenne.