Tutto è quindi finito. Dean Ambrose non esiste più. Ora sta a Jonathan David Good decidere per la sua vita. Ma prima di Dean Ambrose, dello Shield e della WWE stessa c’era un atleta diverso, più violento e senza remore, prima di tutto questo c’era Jon Moxley.
Jon Moxley si fa un nome nella Combat Zone Wrestling, compagnia che cerca di riprendere a piene mani dalle ceneri della ECW riuscendoci in parte, creando talenti che in pochi anni diventeranno delle stelle mondiali, come Adam Cole o Kevin Steen, proponendo uno stile veramente violento, ma dando un’opportunità reale a giovani talenti per farsi conoscere e cercare di ottenere la chance di una vita in WWE. Nel 2010 Moxley è famoso in tutto il mondo grazie anche ai suoi match in Dragon Gate, e la CZW decide di provarci, di dargli l’opportunità di diventare il loro campione mondiale, ed iniziare una serie di match contro una leggenda delle compagnie indipendenti: Nick Gage.
Gage non è un tipo tranquillo, anzi, è quello che si può definire come stereotipo di lottatore estremo: violento fino alla fine, pronto ad essere colpito con qualsiasi tipo di oggetto contundente, faccia un po’ da scemo, ma che incute ancora più timore anche solo guardandolo perché non si sa mai cosa ci si possa aspettare da un soggetto del genere. Primo campione della compagnia dal 1999, non hanno mai smesso di credere in lui, facendolo diventare una delle attrattive principali, essendo una garanzia per loro, in quanto la gente non si stufava mai di vedere ciò che avrebbe potuto tirare fuori da ciò che lo circondava.
La CZW li fa contrapporre in un match a Southern Violence per il titolo massimo, aggiungendo un altro partecipante per non bruciarsi l’uno contro uno tra Moxley e Gage, e il terzo incomodo era Drake Younger. Anche lui un vero e proprio prodotto nato, cresciuto e morto nelle indipendenti, famoso principalmente per il suo lavoro in IWA, altra compagnia decisamente estrema, e in PWG, dove nel tempo si scontrerà contro nomi veramente importanti nel futuro come Roderick Strong, Adam Cole e Sami Callihan.
È doverosa una precisazione prima del match: come già detto, la CZW è conosciuta per il suo stile estremo e pieno di sangue, quindi se non siete fan di questo stile, o se la violenza esagerata possa darvi fastidio, vi sconsiglio vivamente di guardare il match di questa settimana.
Ma perché ho scelto questo match? Perché con l’addio di Ambrose, e la speranza di rivederlo nei panni del fu Jon Moxley in altri lidi volevo che i più potessero capire che potenziale ci possa essere in un atleta come lui in altri frangenti fuori dalla WWE, compagnia che gli ha dato la vera fama, e che in parte gli ha dato un’opportunità di mostrarsi, ma questo è quello che possiamo aspettarci se non abbia veramente deciso di ritirarsi e tornasse a lottare completamente libero da ogni tipo di limite.