Con la fine della grande competizione tra WWE e WCW un vuoto si venne a creare, e i fan più hardcore cercavano un’alternativa al prodotto mainstream, qualcosa di diverso, e col tempo queste alternative iniziarono ad arrivare. Prima si iniziò a far notare la TNA, con il suo acquisto impensabile Kurt Angle, dall’altra piccole federazioni che puntavano a crearsi un marchio di fabbrica che le distinguesse le une dalle altre. Ed è grazie a queste federazioni che alcuni dei grandi nomi di oggi riuscirono a farsi un nome e capire come farsi amare ed odiare dal pubblico, nomi come AJ Styles, Samoa Joe e Daniel Bryan portavano il pubblico ad ammirare qualcosa che da qualche anno non era più possibile vedere, wrestling tecnico o ultraviolento tornavano a farsi notare, e il mondo notava la potenzialità di tutto questo nuovo movimento.

Tra i tanti volti di questa nuova ondata di talenti vi era Bryan Danielson, un ragazzo giovane, non molto muscoloso, ma potente nei colpi, giovane ma con un potenziale immenso. Nel 2006 proprio Danielson era riuscito a vincere il titolo mondiale della Ring of Honor, un titolo che portava con sé un peso non indifferente, il peso di chi lo ha preceduto, ma lui voleva diventare il migliore campione possibile sfornando match da urlo contro ogni sfidante. E fu proprio quello che fece.

Un avversario, però, fu abbastanza ostico da battere, Nigel McGuinnes, attuale commentatore per la WWE, un altro giovane con immenso potenziale che la Ring of Honor voleva lanciare. La compagnia decide infatti non solo di farli scontrare, ma di farli scontrare in un match di unificazione tra i due titoli, con una stipulazione a favore dell’inglese: un Pure Wrestling Rules Match. Cosa significa? Le regole sono 3:

1.Ogni wrestler ha 3 rope breaks per fermare una sottomissione o un tentativo di schienamento. Una volta esauriti, ogni sottomissione o schienamento anche sotto le corde sarà considerato legale;

2. Non sono ammessi pugni sul volto in questo tipo di match, solo schiaffi o manate. I pugni su ogni altra parte del corpo (eccetto i low-blow) sono permessi. Il primo utilizzo di un pugno causerà un avvertimento, il secondo utilizzo porterà alla perdita di un rope break. Se tutti i propri rope break sono stati utilizzati, il lottatore verrà squalificato.

3. Si potrà perdere se si rimarrà per 20 secondi per terra.

Ad aggiungere pepe alla contesa non era solo questo, ma anche il ragionamento secondo cui il Pure Title potesse cambiare mano anche per squalifica, mentre la sua controparte mondiale no, portando quindi a ragionamenti da parte dei wrestler su come lottare, strategie e molto altro, tutto pur di dimostrare di essere il campione più dominante di tutta la Ring of Honor.