Sarebbe potuto essere bellissimo. Sarebbe potuto andare tutto per il verso giusto. Sarebbe potuto essere il dream match che tutti speravano. Lo è stato? No! E per quale motivo? Le circostanze fortuite potrebbero aver messo il loro contributo, infortuni o problemi vari, no? No! Ciò che ha rovinato tutto tra Shawn Michaels e Hulk Hogan fu l’ego. Ma procediamo per passi, e partiamo dal passato.

Michaels e Hogan non si sono mai incontrati in un ring prima del 2005, ma le loro storia hanno molti punti in comune. L’Hulkster ha sfruttato la sua posizione di top babyface della WWF per avere controllo creativo sul suo personaggio, controllo economico su qualsiasi tipo di introito che lo riguardasse, fossero questi derivati da cartoni animati, merchandise o altro. L’esempio più terribile di quanto il suo ego avesse la prevalenza su qualsiasi altra decisione è il main event di Wrestlemania 9, quando dopo che Bret Hart perde il suo match contro Yokozuna, Hogan arriva sul ring e sfida il campione ad un match, battendolo dopo pochi secondi. E fin qui sembrerebbe non esserci nulla di strano, se non uno squash inutile, ma lo strano avveniva dietro le scene, visto che Hulk non voleva perdere pulito contro un giovane in rampa di lancio, e non voleva che lo stesso giovane potesse rubargli in qualsiasi modo la scena, quindi si prende il main event dello show e il titolo che gli spettava.

Micheals non è da meno, e tra i suoi punti più bassi c’è un altro match, sempre contro Bret Hart, sempre per il titolo massimo, con parecchie ombre e quasi nessuna luce, dove con Vince McMahon spogliano il canadese nella sua città natale del titolo mondiale con lo screwjob più famoso della storia, con tanto di sputi e immondizia lanciati contro McMahon. E mentre da un lato c’è una motivazione logica data dall’imminente addio di Hart alla compagnia di Stamford, dall’altro subentra quello che in realtà Michaels e Vince si sono detti prima di iniziare, che nessuno può sapere con certezza, ma sicuramente Shawn sapeva parecchio, se non tutto, riguardo a quello che stava per accadere.

Quindi, due grandi volti della compagnia, che per un motivo o per un altro si sono allontanati per lungo tempo dalla WWE, tornando nel lido che li ha resi famosi in periodi molto ravvicinati, rendendo possibile agli occhi dei fan un vero e proprio dream match troppo a lungo solo sognato: Shawn Michaels vs Hulk Hogan.

La loro storia insieme inizia quando Hogan si rivela come partner a sorpresa di Michaels contro Daivari e Muhammad Hassan a Backlash. I due non si ricongiungono per alcuni mesi, visto che non era previsto un ritorno in pianta stabile di Hulk, ma la compagnia fiuta i soldi, e capisce che mettendo così vicine due stelle l’unica cosa che può uscirne è una pioggia di denaro. Hogan fa il suo ritorno il 4 luglio a RAW durante il talk show di Carlito, dove viene attaccato da Kurt Angle, ma subito arriva in aiuto Shawn Michaels, che lo salva dai suoi avventori e la sfida viene lanciata per un tag team match. Nell’episodio successivo di RAW i 4 si sfidano, e i face vincono in non molto tempo, on resta altro che esultare, ma proprio sull’apice della felicità Michaels colpisce il suo ormai ex partner con una Sweet Chin Music e rimane lì a guardare quanto debole sia diventato il suo idolo di un tempo.

Ora, vi consiglio vivamente di cercare i promo di Shawn Michaels contro Hogan, e soprattutto quello di Toronto, perché sfornò dei veri e propri mostri sacri. Ma io voglio soffermarmi su quello che da questi promo e da tutto il contorno non è ben visibile, se non attraverso il match finale di Summerslam. Mentre Shawn tornò al wrestling come un uomo nuovo, grazie alla sua conversione, e non voleva più essere l’unico sul tetto del mondo, ma voleva elevare il suo avversario, dimostrare che un match è un ballo a due e non una passerella dedicata a lui, Hogan tornò più assetato di fama di prima, grazie al suo passato in WCW e nella WWE lui voleva vincere e basta, pensando che una sconfitta avrebbe scalfito il suo personaggio per sempre. I piani originali prevedevano un match face vs face, si sarebbe scritto da solo con Michaels che vuole dimostrare di essere all’altezza e Hogan che accetta la sfida da bravo veterano. Ma Hogan aveva paure di essere sommerso dai fischi, temeva che il pubblico non lo avrebbe più apprezzato e che ogni suo tipo di fama sarebbe scomparso, e allora mette una condizione perché il match potesse avvenire: avrebbe partecipato solo se Michaels fosse diventato un heel e che gli fosse garantita la vittoria. Vince accetta, ma il suo avversario non ne è molto contento, e decide prima di affossarlo con le parole, e poi con i fatti, rendendo il match quasi una farsa.