A volte la vita è strana, e ti dà un’occasione quando mai te lo saresti aspettato. E a volte quest’occasione può diventare leggendaria grazie alle circostanze che circondano il tutto. Questo accadde a Chris Benoit.
La storia della sua ascesa inizia per vie esterne, quando due amici di vecchia data iniziano a darsi guerra PPV dopo PPV. Dopo mesi di battaglie tra Shawn Michaels e Triple H, sembra che tutto si possa risolvere a Royal Rumble in un Last Man Standing match valido per il World Heavyweight Title di Hunter, e dopo averle provate tutte, con sedie, colpi scorretti, e litri di sangue versato da entrambe le parti, nessuno dei due è in grado di alzarsi in piedi per reclamare la vittoria. Il risultato passa all’ufficiale di gara, che è costretto a decretare un pareggio, lasciando il titolo al campione in carica, Triple H.
Ma la serata non finisce così, perché il main event è l’evento più atteso da tutti, il Royal Rumble match. È difficile decretare chi vincerà , troppi grossi nomi, e troppi papabili. Ad esempio Goldberg, una macchina da guerra pronta a distruggere chiunque si ponga tra lui e il suo obbiettivo, Kurt Angle, un campione olimpionico che col tempo ha fatto vedere a tutti il suo valore sul quadrato, ma anche qualche sorpresa potrebbe accadere, con l’inaspettata vittoria di qualche giovane in rampa di lancio come John Cena o Randy Orton. Proprio Orton entra col numero 2, contro Chris Benoit, wrestler tecnico, ma su cui nessuno punterebbe per una vittoria così importante. Passano i minuti, molti partecipanti vengono eliminati, ma i primi entranti tengono duro il più possibile, fino a quando i pezzi grossi non cominciano ad arrivare: prima Kurt Angle come 19, poi Big Show come 21esimo finendo con Goldberg come numero 30. La situazione cambia radicalmente non appena questi entrano nel ring, sfoltendo sempre di più il numero di partecipanti. Prima esce Orton eliminato da Mick Foley, poi Goldberg si lascia sorprendere da Angle, arrivando infine agli ultimi 3: Kurt Angle, Big Show e Chris Benoit. Neanche il tempo di ragionare che Show assesta una Chokeslam su Benoit, ma subito risponde Angle con una Angle Slam sul gigante. Si gonfia d’orgoglio e cerca di finirlo con una Ankle Lock, ma Show riesce a rigirare la frittata e far finire con i piedi all’esterno l’avversario eliminandolo. Rimangono in due, Davide contro Golia, prima Benoit prova a trovare le ultime forze per indebolire il gigante, ma questo è decisamente più fresco, riesce a rialzarsi dalla offensiva avversaria e prova con un’altra Chokeslam, ma il canadese riesce ancora una volta a ritorcere la situazione e chiuderlo nella Crossface. Show inizia a battere a terra per dichiarare la sconfitta, ma non si vince così, e Benoit continua a tenerlo rinchiuso fino a quando l’avversario non riuscirà a tenersi più in piedi. Big Show si rialza e schianta Benoit per terra, rimandando la situazione in parità . È proprio lui a rialzarsi per primo, e si porta l’avversario sopra le spalle pronto a lanciarlo fuori. Golia sta per battere Davide, ma Benoit tira fuori dal cilindro l’ultimo trucco e si attacca al collo di Big Show, facendo in modo di farlo cadere fuori col suo peso. Benoit vince partendo primo, e avrà la sua opportunità della vita. Riuscirà a capitalizzare?
Il giorno dopo a RAW Steve Austin accoglie sul ring Shawn Michaels e Triple H, Michaels vuole lo scontro finale, ma Stone Cold ha altri piani, e dice che purtroppo questo match dovrà aspettare, perché il primo sfidante al titolo è un altro: Chris Benoit. Ed è proprio Benoit a non volere Michaels, non vuole che la sua opportunità possa sfumare a causa di qualcun altro, e proprio mentre pronuncia queste parole viene raggiunto da un calcio diretto al suo mento da parte di HBK. Il messaggio è stato lanciato. E Austin prende allora una decisione: gli piace la determinazione di Michaels, apprezza chi spinge per ottenere ciò che vuole, e decide che qualcosa di rivoluzionario deve accadere. Steve Austin annuncia allora che a Wrestlemania 20 ci sarà un ballo a 3 per il titolo mondiale: Triple H vs Michaels vs Benoit.