Troppo spesso si parla di demeriti della TNA, dalle loro scelte manageriali ai talenti buttati per fare spazio a vecchie glorie della WWE, ma anche nel loro errore, bisogna dargli anche dei meriti, perché se non fosse stato per loro molti grandi nomi di oggi non avrebbero avuto una copertura tale da farli conoscere ad un pubblico ampio, e senza di loro sarebbe stato difficile avere AJ Styles nella posizione in cui si trova oggi, conoscere la forza e l’abilità di Samoa Joe, e molti scontri imperdibili di Kurt Angle. Quello che accadde ai Generation Me ne è un esempio lampante: non gli viene dato lo spazio necessario per poter capire quanto fossero bravi, ma allo stesso tempo gli hanno dato una vetrina per splendere, e crearsi nuovi fan intorno al mondo. Ma chi sono i Generation Me?

Per chi non conoscesse questa storia, partiamo dal principio: Matt e Nick Jackson debuttano in TNA con un nuovo nome per il loro team, dopo che i due si erano fatti conoscere nel territorio indipendente negli anni precedenti. Dopo un iniziale tryout, la compagnia vede qualcosa in loro, e li mette sotto contratto per un anno, il tempo giusto per cacciarli in caso si rivelassero delle meteore. Nel primo periodo non conquistano molto, la compagnia li testa in singolo, ma non riescono ad ottenere la stessa alchimia che avevano prima di firmare, e allora si decide di affiancarli a lottatori con stili simili, e di provare a lanciarli per i titoli di coppia in maniera più seria di prima. Inizia quindi un feud con i Motor City Machine Gun, duo formato da Alex Shelley e Chris Sabin, coppia di punta per la compagnia. Dopo diversi scontri i due fratelli Jackson escono sconfitti, ma rafforzati, perché nonostante l’essere stati battuti i match li hanno lasciati esprimere al loro meglio, mostrando tutto quello di cui sono capaci, e proprio per questo la compagnia decide di rinnovargli il contratto, questa volta non per un anno solo, ma un biennale. Tutto sembra andare per il meglio, ma la dirigenza non sembra essere intenzionata a tenerli insieme a lungo, pensa che possa essere più lucrativo per entrambe le parti cercare di dividerli e impostare un feud tra i due fratelli, una formula vecchia e non sempre fortunata. Così inizia la discesa di Nick e Matt Jackson verso l’oblio, un oblio fatto di sconfitte, poca voglia di continuare e che si conclude con la richiesta di lasciare la compagnia.

Riescono ad ottenere la rescissione contrattuale, ma sono comunque stremati: che questo mondo non faccia per loro? Forse sarebbe meglio smettere, pensa Matt, è stato un bel sogno, un’esperienza molto interessante, ma perché devono continuare a seguire questa vita di stenti senza raggiungere nulla? Nick, invece, lo incalza: perché non riprovarci? Perché non ricominciare da capo e provare a riscrivere la loro storia come vogliono loro? Matt si lascia convincere dal fratello minore, ed è lì che la loro vita cambia.
Si concentrano nel lavorare in PWG e Ring of Honor, migliorano, si fanno notare dal pubblico, iniziano ad essere cercati sempre di più, e il pubblico comincia ad impazzire per loro. Arriva da oltreoceano una chiamata, la NJPW li vuole, loro accettano, ed proseguono il loro viaggio verso la grandezza. È proprio allora che la TNA si ricorda di loro, e decide di riprovarci, la prima volta hanno sbagliato, ma la seconda riusciranno ad uscirne vincitori!

Vengono contattati per un’apparizione One Night Only, ai tapings di Hardcore Justice lottano contro delle vere e proprie leggende del wrestling di coppia: i Dudley Boyz. Perdono il loro match di ritorno, ma il loro ultimo match nella compagnia di Dixie Carter avrà un significato importante per il futuro del business: i Generation Me si scontrano con Christopher Daniels e Frankie Kazarian. Non importa chi vinse, ma quello a cui porterà. I 4 si sfideranno altre volte, ma tutto cambia dopo questa esperienza, tutto ciò che seguirà porterà i fratelli Jackson a non dubitare del loro talento, ma di sfruttarlo il più possibile per salire sul tetto del mondo.