Ricordate il cartello simbolo di ECW One Night Stand 2006 ? Orbene, a distanza di 18 anni è arrivato il momento di tirarlo nuovamente fuori, cambiando ovviamente il complemento oggetto della frase, perché se Cody non vince la Rumble qui si rischia la sedizione di massa. Ed essendo questo l’ultimo editoriale prima del PLE di sabato, vorrei porre l’attenzione proprio sul match a tema dell’evento e sul Fatal 4 way, unici due match di spicco di Smackdown. In questo pezzo escludo il match di Logan Paul, il cui regno da campione Statunitense può servire da manuale di istruzione per il futuro su come rendere insignificante un regno da campione di una Compagnia.
Sostengo che la vittoria di Rhodes è una scelta “obbligata” per la WWE perché non ci sono poche alternative credibili. Però è pur vero che in WWE “anything can happen”, e quindi potrebbe darsi che Rhodes non vinca, lasciando il passo a qualcun’altro (poi ci arriviamo anche su questo), poiché vincere il titolo di Smackdown gli priverebbe di dar vita a diverse “ambite” rivalità con lottatori di Raw (vedansi i vari Rollins, Punk e, perché no, Jey Uso). Ma c’è da dire che questi ipotetici rivali non è che abbiano subìto l’ergastolo a Raw e quindi, come la WWE ci ha mostrato in passato, possono essere transitati da uno show all’altro con semplicità e senza troppe spiegazioni, al solo scopo di deliziare il WWE Universe. Quindi l’esclusività al roster di Smackdown (vinta la Rumble e vinto il titolo su Roman) non può essere un deterrente alla sua vittoria nella Rissa reale.
Passando alle alternative, il panorama è alquanto malmesso. Punk si tiene in piedi con la colla (visti gli ultimi match in AEW), quindi non credo la Compagnia abbia progetti diversi dal fargli fare qualche dream match, sfruttando la sua abilità “caustica” al microfono. Ci sarebbe LA Knight, che però temo non sia ancora pronto (e se aspettiamo un altro po’, rischiamo non lo sia mai) per certi palcoscenici. Drew McYIntire fa numero nel match, e AJ Styles è alle tornate finali della sua carriera. Insomma, anche sul piano dei concorrenti, Cody può dormire su sette cuscini. Certo, c’è il neomembro del CdA di TKO The Rock, che potrebbe tornare a sorpresa e vincere la rissa reale, ma sarebbe una eventualità “superflua”. Intendo che il ritorno di Dwayne non deve necessariamente collimare con la vittoria della Rumble, togliendo questa opportunità a qualcun altro, potendo sfidare Roman Reigns in qualsiasi momento, avendone piena titolarità dato il suo status. Per evitare quindi di “smorzare” una storyline che va avanti da un anno circa, Cody non può non essere il vincitore di quest’anno.
Passando invece al fatal 4 way, di cui ho ampiamente parlato nello scorso editoriale e nel quale le mie puntate sono tutte per il Capotribù, questo match ha fatto emergere i “limiti” della saga della Bloodline. Questa narrativa inizia ad essere ridondante, il che è del tutto naturale dopo più di tre anni ininterrotti di svolgimento. Ma, se è vero che infilando tutti nel match la WWE è riuscita a rimescolare le carte, è vero pure che l’aver “accostato” Knight ad Orton può aver rappresentato un grosso rischio, e ce lo ha dimostrato l’ultimo Smackdown in cui il popolo ha preferito osannare il Legend Killer a discapito di Mr.Yeah!. Quindi la scelta del pubblico di preferirgli Orton può rappresentare un incidente di percorso scomodo, in un momento in cui la carriera di Knight è in fase di pericolosa “indecisione”. Dunque, la strada da intraprendere alla Royal Rumble 2024 sembra abbastanza dritta, speriamo che le “alte sfere” non decidano di prendere inutili scorciatoie.