Questo lunedì noi fan della WWE siamo stati colpiti da un tragico evento: le Iiconics, dopo aver perduto un match contro la Riott Squad, sono state costrette allo split. Dopo un periodo in coppia durato la bellezza di quasi quattro anni, il bilancio delle Iiconics è positivo oppure negativo?

Il team ha mosso i suoi primi passi ad NXT, nel periodo in cui l’unico titolo disponibile era l’NXT Women’s Championship e possiamo dire che le cose non siano cambiate dato che le apparizioni delle cinture di coppia femminili sono ancora sporadiche. Peyton Royce e Billie Kay come heel imbastiscono feud un po’ con chiunque e nel mentre ottengono qualche opportunità titolata, che però non si concretizza. Nell’aprile 2018 debuttano a SmackDown, sempre come heel e un anno dopo, a WrestleMania 35, diventano le seconde campionesse di coppia femminili vincendo un Fatal 4 way tag team match. Dopo aver abdicato in favore di Alexa Bliss e Nikki Cross restano fuori dagli schermi per circa sei mesi, ritornano, falliscono l’opportunità di riconquistare le cinture e infine, il 31 agosto 2020, sono costrette allo split.

Innanzitutto, penso sia anche grazie a loro se in WWE si è cominciato a parlare di divisione di coppia femminile. Risulta evidente, inoltre, come le Iiconics fossero diverse da tutti gli altri team femminili creatisi quando le cinture di coppia sono state introdotte: la Riott Squad era stata creata per caso per giustificare il suo debutto in blocco, lo stesso dicasi per le Absolution, anche se Sonya e Mandy avevano un passato comune avendo partecipato alla stessa edizione di Tough Enough con Paige come giudice. I tempi del Team BAD, il Team Bellas e il Team PCB sembravano lontani e quindi praticamente nessuna coppia poteva definirsi un tag team vero e proprio, salvo appunto le Iiconics, che forse avrebbero dovuto trainare la divisione ma hanno fallito. Perché, pur non negando le loro abilità al microfono, la qualità dei loro match ha lasciato a desiderare, così che sono state surclassate da wrestler migliori di loro nel quadrato e a cui è stato dato quel minimo di costruzione per renderle un tag team credibile, vedasi la Boss&Hug Connection, Alexa Bliss e Nikki Cross, le Kabuki Warriors. Le Iiconics, sebbene avessero riportato in auge il concetto di un team femminile dominante, sono finite col rimanere indietro. Hanno avuto il loro riconoscimento per il lavoro svolto come team a WrestleMania 35, si sono impegnate come potevano, ma non è bastato.

C’è da dire, però, che loro non si sono mai divise. Tanti team femminili sembravano nati per l’occasione, giusto per buttare una nuova coppia nella mischia, ma hanno avuto vita breve. Le stesse Bayley e Sasha Banks hanno avuto un periodo di stallo dovuto alla pausa di Sasha, la Riott Squad si è divisa con un draft, per non parlare poi del team di Tamina e Nia Jax, o di Natalya e Beth Phoenix utilizzate solo per WrestleMania, o Naomi e le sue partner a caso. Le Iiconics sono rimaste assieme, forse perché al contrario di tutte le altre erano praticamente nate assieme, perciò non sembrava che dovessero separarsi da un momento all’altro non appena una storyline lo avesse richiesto.

Ancora adesso, forse perché il roster femminile è circa un terzo di quello maschile, forse anche meno, si evita di tenere due wrestler bloccate in coppia per troppo tempo, preferendo unirle e disfarle alla prima occasione utile. Non dico che così facendo le coppie non risultino credibili, vedasi Shayna Baszler e Nia Jax che hanno sconfitto Sasha e Bayley in maniera convincente, ma ad esempio proprio le ex campionesse di coppia hanno difeso per due volte le cinture contro atlete di NXT e in entrambi i casi si è trattato di match che hanno offerto del buon lottato, ma da cui certo non si credeva che Bayley e la Boss sarebbero uscite perdenti.

Le Iiconics, pur essendo state un tag team per lungo tempo, quasi non hanno lasciato il segno nella divisione di coppia, perciò sì, un po’ dispiace che debbano separarsi. Forse non avevano più nulla da dire, forse ormai i loro personaggi cominciavano a risultare noiosi e ripetitivi, forse in singolo potranno ritrovare nuova linfa e farsi apprezzare. Si dice che Vince McMahon punti su Peyton Royce. Io, come sempre, sostengo che con la storyline giusta si possa rendere credibile e rendere campione chiunque, perciò non mi sognerò certo di dire che Peyton non si merita un push o che sia impossibile un giorno vederla diventare campionessa femminile.

Dispiace solo, un po’, che d’ora in poi dovrò fare a meno di un punto fermo che, per quattro anni, tra alti e bassi, è sempre stato lì. E nella categoria di coppia durare così tanto, in tempi in cui i piani cambiano dall’oggi al domani, dalla prima alla terza ora di un programma televisivo, aver resistito così a lungo sembra quasi un miracolo.