Settimana molto calda quella appena passata, vuoi per le temperature, vuoi per la preparazione a SummerSlam 2018, vuoi anche per i fantacalcisti in procinto di completare le proprie rose… insomma, una settimana piena di lavoro nonostante il periodo di ferie che ha coinvolto gran parte dei lavoratori.

Settimana piena come quella di Impact Wrestling che, ancora una volta, conferma un ottimo prodotto all’interno dei propri episodi, un pacchetto d’azione ben gestito e segno di un grande cambiamento di rotta per l’azienda. Il 2013 fu un punto basso per la vecchia TNA, il 2014 non fu da meno (anche se durante il periodo estivo si riprese alla grande), il 2015 poteva dare qualcosa di buono e invece ci ritrovammo un prodotto sufficiente e a tratti poco più, insomma… nulla di eccezionale. Dal 2016 vi è una svolta grazie a Billy Corgan e le sue nuove idee, probabilmente quello fu il miglior anno di Impact dopo la gestione Hogan-Bischoff, il 2017 (come nel caso del 2015) doveva promettere roba buona e, anche li, solo episodi sufficienti e, raramente, superiori.

L’avvento di Don Callis e l’arrivo al potere di Scott D’Amore, Sonjay Dutt, Gail Kim, Abyss, Jimmy Jacobs e Tommy Dreamer sono stati la svolta e se a questi aggiungiamo anche il lavoro di Petey Williams, troviamo un booking team che, per ogni sezione di tapings, si fa in quattro pur di regalare a noi fan degli episodi settimanali ben strutturati. Guardiamoci in faccia e diciamoci la verità, Impact è ad oggi un prodotto superiore a quello WWE, lo dicono le puntate settimanali con dell’ottimo wrestling e storyline ben messe, lo dicono i PPV finora andati in onda (Redemption e Slammiversary XVI ndr) lo dicono i commenti del wrestling web e lo dicono gli ascolti che, seppur in calo nel priodo estivo, hanno segnato importanti record per la compagnia sfiorando anche i 410.000 registrati nel 2016 su Pop TV.

Impact Wrestling sta cambiando e continuerà a ricrearsi fino a trovare una stabilità importante, stabilità su cui punterà il proprio futuro per ricreare un pacchetto vincente come anni orsono. Madison Rayne, attuale partecipante del WWE Mae Young Classic 2, ha detto più volte come l’attuale prodotto della federazione di Toronto ricordi quello del 2009, probabilmente il miglior anno della storia della Total NonStop Action Wrestling. Oggi come allora c’è aria fresca con atleti di talento… Austin Aries, Johnny Impact, Pentagon Jr., Fenix, Sami Callihan, L.A.X., oVe, Cult of LEE, Brian Cage, Ogz, Rich Swann, Matt Sydal, Dezmond Xavier, Tessa Blanchard, Allie, Su Yung, Rosemary, Taya Valkyrie… talenti straordinari nulla da aggiungere.

Quello che manca? Probabilmente un nome che faccia infuocare anche gli uffici WWE dall’invidia. Uno di quei nomi che, da solo, può innalzare il livello della compagnia portando un nuovo, e maggiormente remunerativo, contratto televisivo con la compagnia, uno di quei nomi per il quale saresti disposto a fare carte false pur di andare a vedere uno show di Impact, uno di quei nomi che può darti l’opportunità di stringere nuove collaborazioni con federazioni come NJPW e ROH… Impact ha bisogno di Chris Jericho come nel 2006 ebbe bisogno di Sting e Kurt Angle o uno dei nomi più caldi che la WWE no seppe sfruttare, Christian Cage.

Ad Impact serve il definitivo salto di qualità per tornare medio-grande, ma senza dover far guerra con altre aziende, perché, come visto, il pesce piccolo che lotta contro lo squalo, seppur abbia diversi punti a favore rispetto al suo avversari, l’ha dura e se oggi quel pesciolino è riuscito a sopravvivere è quasi un miracolo. Bisogna proseguire sulla propria strada, ritrovare la serenità e stabilità giusta e con esse ricreare il proprio successo e quindi tornare ad essere importanti per se stessi e per il pubblico, non per farsi le guerre, quelle servono a poco. Anche perché, detto in tutta onestà, la WWE è una memorabilia americana, possono anche far vedere tre ore di RAW con Vince e Triple H che mangiano minestrine (cosa sfiorata con i 25 anni di RAW), faranno sempre milioni di ascolti e palazzetti quasi completamente pieni, per il popolo americano RAW è un abitudine e la dimostrazione è puramente visibile con gli episodi che vanno in onda da circa sei anni a questa parte.

Un altro punto utile per Impact Wrestling sarà puntare su gente come Sami Callihan, personaggi che sono la vera fonte di traino dell’azienda e che, con il tempo, potranno raggiungere e quindi togliersi tanti sfizi. Io continuo a sperare nella possibilità di vedere Callihan nel main event di Bound For Glory o, al massimo, nelle settimane successive. Sami non è più la brutta copia vista ad NXT e non è neanche il buon personaggio di Lucha Underground, Sami è “The DRAW” e grazie a quella botta data ad Eddie Edwards e, se vogliamo al promo sulla Cruise of Jericho, ha contirbuito notevolmente ad aiutare Impact Wrestling con la sua risalita. Il suo match con Pentagon Jr. visto a Slammiversary XVI è il match dell’anno della compagnia, uno dei migliori di sempre in quello che, per me (escludendo i Takeover) è stato il miglior PPV dell’anno dopo NJPW Dominion 2018. Che dire, Dio benedica Sami Callihan!

Spero che i miei pensieri siano stati di vostro gradimento e, come accade ogni volta, mi auguro di tornare a scrivere presto per Zona Wrestling, un sito straordinario che continuo a portare nel mio cuore. Un caloroso saluto a voi tutti con la speranza che abbiate e che continuiate a passare una splendida estate.

A cura di F*** The Revival
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Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.