William Regal tornerà in WWE dopo pochi mesi in AEW. Non è chiaro il modo: secondo alcuni aveva un contratto di tre anni, secondo altri di nove mesi; altri ancora parlano di una clausola “escape”. Poi c’è chi ha parlato del manager inglese come poco integrato nella realtà Elite, poco ascoltato e poco coinvolto nel processo creativo. Senza dimenticare Triple H e il suo potere a Stamford. Insomma, ci sarebbero tanti fattori che starebbero portando all’addio di un grande protagonista del wrestling degli ultimi anni.

Qualunque sia il motivo, questo caso insegna qualcosa. Ovvero che la AEW può essere attratta dai grandi nomi, ma deve comprendere bene quanto possono essere affini e adatti al proprio modo di intendere il wrestling. Tanti, ormai, sono stati i nomi che sono arrivati alla corte di Khan dopo un periodo più o meno lungo in WWE, non riuscendo a ottenere il successo che si sarebbero aspettati.

Soprattutto in questo momento, dopo l’addio di Cody a inizio anno, i dissidi con CM Punk e l’utilizzo più o meno presente di ex WWE, c’è da capire cosa vuole essere la AEW. Il 2024 si avvicina, le negoziazioni per il network saranno fondamentali per il futuro e bisognerà avere bene in mente chi possono essere i volti sui quali puntare per presentare il proprio progetto.

Con tutto il rispetto, Regal non poteva essere quel nome. Ci devono essere dei profili che sai già rimarranno per molto tempo e non saranno distratti dai venti che si muovono altrove. Solo in questo modo la AEW potrà appropriarsi di una precisa identità.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.