Infine ce l’ha fatta, il cosiddetto fratello minore dello Shield è riuscito ad eguagliare i suoi due ex compagni di stable e coronare il sogno di divenire campione del mondo.
Curiosa statistica vuole che i tre dello Shield siano divenuti campioni WWE schienandosi l’un l’altro: Rollins su Reigns a Wrestlemania, Reigns su Ambrose alle Survivor Series e ora Ambrose su Rollins a Money in the Bank. Il cerchio si è chiuso, un ciclo che ha dimostrato la bontà della materia prima presente in quella stable, un trio di volti nuovi che hanno trionfato dopo anni di tentativi andati a vuoto (New Breed, Nexus, Corre…).
Dei tre membri Ambrose mi sembrava quello che avrebbe faticato meno ad imporsi, ma a conti fatti è stato proprio il contrario. Se da principio avevamo Reigns che sembrava la classica guardia del corpo alla Mason Ryan e per Rollins si prospettava un futuro da saltelloni alla Morrison, con Ambrose si era più ottimisti, non per niente dei tre fu lui quello lanciato come singolo con la vittoria del titolo degli Stati Uniti. Poi Rollins splittando e passando all’Autorithy ha avuto i riflettori su di sé facendo passi da gigante nell’extra ring e dimostrando di meritare quello spazio, intanto Reigns è iniziato ad essere considerato come il successore di Cena e nonostante la gestione disgustosa almeno fino all’ultima sospensione ha avuto un ruolo centrale negli show; intanto il povero Ambrose è passato a fare la spalla di Reigns ricordando un po’ Christian versione aiutante di Edge poco prima che questi si ritirasse, oltre una serie di feud da mid/uppercard da cui spesso non è uscito neanche come vincitore (mi viene in mente quello con Wyatt ad esempio).
Nonostante questo il pubblico non ha mai abbandonato Dean, ricordandomi un po’ la situazione di CM Punk pre-pipebomb, nella quale nonostante i tanti feud in cui usciva con le ossa rotte (ad esempio come leader della Straight Edge Society o del New Nexus) aveva comunque i fan sempre dalla sua parte. Penso sia proprio questo tipo di connessione che abbia permesso oggi di farlo diventare campione e sarebbe stato un errore non sfruttare questo appeal che riesce a suscitare. D’altra parte questo appeal nei confronti del pubblico è cresciuto anche per il fatto di vederlo spesso e volentieri vicino al successo senza mai riuscire a raggiungerlo. Penso ad esempio ai suoi match per il titolo contro Rollins, alla sconfitta nel finale del torneo per la cintura contro Reigns, alla Royal Rumble di quest’anno (eliminato per ultimo da Triple H, e ricordiamo che valeva per la cintura di campione), e in generale a quell’etichetta di perdente di lusso che gli si stava appiccicando addosso.
Ora che è campione ci si può aspettare un regno lungo o sarà di transizione? Qua nessuno ha la sfera di cristallo, ma vi dico la mia opinione. Innanzitutto vorrei fare una critica all’ormai banale e ripetitivo sfruttamento del Money in the Bank: in circa dieci anni dall’invenzione del contratto nella valigetta salvo rari casi si è visto troppe volte lo stesso copione, con incasso vincente post match per il titolo. Con Edge la prima volta è stata una gran sorpresa, ma rivedere la stessa sequenza tutti questi anni l’ha resa un cliché di cui ormai se ne potrebbe fare a meno. Almeno con RVD ci fu un incasso originale per quanto si presentasse uno scenario unico come la rinascita dell’ECW, ma anche con Rollins il lavoro fu fatto bene con l’incasso nel main event di Wrestlemania durante il match (sottolineo il durante, non dopo).
Purtroppo spesso una vittoria di questo tipo non è seguita da regni lunghi e temo che questo trend sarà confermato. Se da una parte credo che Ambrose meritasse che la vittoria avvenisse in modo diverso, dall’altra credo che in storyline dopo tutto quello che gli ha fatto passare Rollins questi si meritasse uno smacco simile da parte di Dean. Forse la recente squalifica di Roman può avere scombussolato i piani, ma in linea generale penso che questa vittoria di Ambrose possa durare massimo fino a Summerslam, al limite Night of Champions. Questo regno lo vedo come un test per vedere come regge una certa posizione e se i pareri saranno favorevoli allora in un futuro secondo regno potrà avere una considerazione maggiore.
Tornando al presente essere in rivalità con gli ex compagni dello Shield è una manna per il cielo per Dean, non solo per l’affinità in ring nel lavorare con rivali che conosce alla perfezione, ma anche perché non c’è bisogno di qualche particolare scrittura da parte dei writer: ci fosse stato un rivale nuovo si sarebbe dovuto ridefinire il personaggio di Ambrose nella nuova veste di campione, invece nella situazione attuale il pubblico conosce i protagonisti e la loro storia condivisa, cambia solo che ora il cacciatore è diventato preda. Un eventuale turn di Reigns sarebbe l’unica carta capace di rimescolare il tutto rendendo Dean ancora più over divenendo l’unico face della faida, ma per ora un discorso del genere è fantawrestling. Ad ogni modo ora per Ambrose c’è l’esame della vita, ha il dovere di dimostrare quella posizione tanto sognata e per quanto non penso sarà mai scelto come uomo immagine della WWE se saprà giocarsi bene le sue carte questo sarà solo il primo di tanti altri successi. Le qualità per riuscirci le ha tutte.
E voi cosa ne pensate del successo di Ambrose? Ve lo aspettavate o dopo tante delusioni eravate rassegnati a non vederlo mai campione? Quanto vi aspettate che duri questo suo primo regno? Nel giro che conta sarà una meteora o riuscirà a guadagnarsi il posto nel main event sempre più spesso nei prossimi anni? Fatemi sapere che ne pensate del presente e del futuro del neo WWE World heavyweight champion!
Sergedge – EH4L