Nel cambiare la forma del suo account twitter, Jeff Jarrett ha postato una frase particolare: "Il futuro non può essere predetto, ma lo si può inventare". Questo appena due giorni dopo aver lasciato la TNA.
Adesso è davvero finita. Per mesi, forse anni, ci hanno fatto credere una cosa. Lo stesso Jeff Jarrett disse la scorsa estate che la compagnia non aveva mai vissuto un periodo così florido a livello economico. Solo pochi mesi dopo poi è giunta a galla tutta la polvere messa sotto il tappeto: la TNA ha le casse disastrate, non in rosso, ma certo ha speso troppo per troppo tempo e non si può più permettere i contratti finora stipulati. Probabilmente morirà entro l'anno quando Spike Tv deciderà di prendersi il forte traino di Smackdown per la Bellator, e lascerà la Carter con un pugno di mosche in mano. Anche perché oggi è molto difficile trovare un network capace di accollarsi uno show come Impact. Se mai dovesse crollare, mi dispiace che i suoi ultimi campioni siano stati Bully Ray e Magnus, visto il lavoro da loro compiuto per arrivare al top.
Jeff Jarrett ha annunciato agli amici di voler creare una nuova creatura con l'amico Toby Keith. L'artista country oltre ai soldi ha parecchi contatti comunicativi e la convergenza tra i due pare ottima. Poi si è aggiunto Jim Ross che ogni giorno continua a lanciare ami per i followers di twitter facendo intendere di essere parte di questo nuovo progetto. L'apporto dell'ex commentatore di Raw non può che essere la scelta migliore in quanto a consulenza, vista la visione a 360 gradi di cui è in possesso, e che potrebbe dare la spinta giusta affinché Jarrett crei una nuova major.
Una major. Molti ironizzano: sarà la nuova numero 2 del wrestling prima che la Ring Of Honor superi pure questa. Creare una promotion oggi è più complicato del 2002: all'epoca erano appena morte la WCW e la ECW, e la strada era segnata. Non per altro molti membri del primo roster della TNA facevano parte di quelle esperienze, attuali originals compresi. Oggi la selezione si è fatta audace, ed occorre sapersi specializzare per non cadere nel baratro: l'attuale condizione della TNA lo dimostra in maniera inesorabile, a voler essere come la WWE non si guadagna. E' come essere sposati con Maryse Ouellet e volersi fare pure Natalya: il pubblico americano è fedele alla sua bellezza e tradisce solo in caso di prodotto diverso. Ad esempio potrebbe tradire per una Sara Del Rey, una bellezza sopraffina e differente.
Oggi serve reinventarsi. O prendere il meglio di quel che c'è in giro. Quando le regole vertono sul già visto, le quotazioni crollano, vedere alla voce Evolve. Oggi serve qualcosa di speciale, o almeno creare un roster capace di andare avanti da solo, come quello della TNA qualche anno fa. E servono regole, simboli. Quello della CZW è la grande tecnica e l'Ultraviolent, quello della ROH è il rispetto, quello della Chikara è il divertimento associato alla lucha libre, quello della PWG è il divertimento associato alla spettacolarità tecnica. Troviamo tanti casi, tante promotion diverse. A questa nuova creatura cosa serve?
Si parla già di nomi: AJ Styles, John Morrison, Young Bucks, AR Fox, Brian Cage. E poi Christopher Daniels, Kazarian, Bobby Roode, James Storm. Sembra quasi inevitabile che gli attuali TNA possano diventare degli originals da qualche altra parte. E' normale se sono dei pupilli di Jarrett e degli amici di Styles. Ma non bastano i nomi. Servono regole, simboli. Serve magari rispolverare il ring a sei lati, un nome meno ambiguo, uno slogan efficace, una campagna stampa decente, un percorso di fidelizzazione coast to coast, un contratto televisivo di discreta portata, ppv ogni mese, interatività di prima scelta. La WWE col Network ha inflitto un duro colpo alla TNA, per questo Jarrett dovrà cercare di battere nuove strade. Magari stringere rapporti duraturi con l'estero (AAA, NJPW, RevPro). Dovrà rendere la propria creatura quello che la TNA è stato tra il 2005 e il 2008 a livello di attrazione, ovvero non dovranno contare per forza i soldi ma il progetto. Occorrerà prendere atleti motivati, che vedano nella promotion un approdo e non un punto di passaggio. E un booker con la testa salda sulle spalle. Si parla di Gabe Sapolsky, ma non sono convinto che il suo ingaggio avverrà mai. Jim Ross, di suo, è già un ottimo booker. Richiamare Russo non sarebbe un crimine, così come non sarebbe un crimine pescare dalle indy.
Nei prossimi giorni sapremo di più. Di certo la creatura non nascerà nel breve termine, le cose vanno studiate per bene e nel lungo periodo. Indicativamente la data di partenza può essere l'estate, se non settembre. Gli accordi sono tanti, e a meno che Jarrett non sia diventato un abile stratega – cosa di cui dubito – tutto per ora rimarrà calmo come il mare in primavera. Tanto per il futuro c'è sempre tempo, e nessuno può predirlo. Se Jeff sarà capace di inventarlo, sarà una buona notizia per il wrestling business.