Quel sorriso. Quel maledetto sorriso.
Ci riesce benissimo Jack Perry a fare lo stron*o. O meglio, gli riesce uno sguardo da figlio di buona donna che può essere un punto di svolta per la sua carriera. O per meglio dire: un marchio di fabbrica. Riconoscibile per il pubblico, da qui in avanti. Quasi a voler seguire le orme di quello che fino a poche settimane fa è stato il protagonista della sua sospensione, del suo essere capro espiatorio di una situazione elettrica.
Mi butto mani, piedi e corpo in quello che state per leggere. Potete benissimo fare uno screenshoot e ripresentarmelo tra qualche mese o qualche anno. Ma nel turn heel di Perry ci vedo i podromi di una grandissima superstar che farà tanto bene al wrestling mondiale. Quasi come fece CM Punk in Ring Of Honor. E non mi stupirei se il percorso potesse essere esattamente lo stesso (Punk cominciò ad emergere al fianco di Raven e poi contro il suo “mentore”). All’interno della AEW ci sono scrittori che con quell’epoca ci hanno avuto a che fare e possono riproporre le stesse regole del gioco.
Certo, Perry finora non ha fatto ancora nulla. L’attacco a Tony Khan è stato giusto, perfetto nei tempi. Ha rappresentato lo shock di cui il roster aveva bisogno, col patron che viene inserito nella storia. Nella puntata di stasera, l’Elite dovrà spiegare. Dovremo capire dove vogliono andare a parare. Ma al momento lo Scapegoat appare come il terzo pillar sul quale la AEW inizia ad investire in tutto e per tutto con una certa profondità. Il ragazzo della giungla sta diventando grande. Si trova in una storia che può lanciarlo definitivamente verso il main event. Certi che debba sicuramente migliorare al microfono, ma sul ring ha tutte le carte in regola per imporsi.
Una settimana fa vi parlai di Strickland-Ospreay. Oggi lancio l’idea di un Perry-MJF come una rappresentazione quasi Marvel delle storie della compagnia. Perché questo serve alla AEW: una nuova generazione che inizia a superare la prima fase. Che inizia a mettersi alle spalle Jericho, Cody, Moxley, Omega, anche i Bucks, e tutti coloro che hanno rappresentato un inizio coinvolgente. Siamo in una nuova fase che sarebbe dovuta essere costruita un anno e mezzo fa e che ora sembra vedere all’orizzonte una prospettiva.