Mi domando ancora se la scelta di dividere Escobar da Rey Mysterio sia stata opportuna. In sè è corretta, perché serviva da propulsore alla carriera del primo, ma credo che poi abbiano sbagliato tutto dopo. Innanzitutto il tradimento è stato messo su in maniera frettolosa: In sostanza Santos decide di allontanarsi dal LWO perché “geloso” del loro supporto ad un Carlito, quest’ultimo percepito come un intruso. Anzi, se possibile è anche peggio di così, perché Escobar non era geloso delle attenzioni dell’intero gruppo, ma di quelle di un un’unica persona, Rey Mysterio. In questa schizofrenia che ha del puerile, l’atleta messicano ha tradito l’eroe di San Diego sputandogli addosso i più velenosi rancori. I due si sono tenuti sempre a debita distanza sino allo scontro vis a vis di Smackdown scorso (arrivato per giunta in netto ritardo). L’ultima badilata a questa storia è stata l’interferenza di Dominik Mysterio, che ha riacceso le speranze di vedere la resa dei conti tra padre e figlio a Wrestlemania XL, con Santos che rimarrebbe l’infelice escluso di tutta questa storia.
Sia chiaro che io preferisco guardarmi il match tra i due Mysterio al Grandaddy of them All, piuttosto che lo scontro tra i due ex amici del cuore. Soprattutto perché il loro precedente match ha visto il vincitore sbagliato (Rey), mancando l’obiettivo di dare decisivo spessore a Dominik che, anche se viene ritenuto il nuovo fenomeno del wrestling, a mio parere sembra ancora lontano galassie intere da uno stabile midcarding. Ma il motivo principale di questa mia preferenza verso lo scontro “parricida” sta nella totale mancanza di appeal per l’altra contesa. E questa non è colpa degli atleti coinvolti, almeno stavolta. Ma piuttosto della fragilità di un costrutto narrativo che li circonda, tirato per le lunghe tanto da essersi “sfilacciato” in corso d’opera. È mancato un valido movente per la separazione, la continuità nel racconto e, se vogliamo, una generale indolenza nella presentazione di Santos. E questo ci conduce per mano al dramma che la next-gen di lottatori in WWE sta vivendo in questo momento, a causa di una complessiva carenza di originalità nella loro presentazione.
Credo che la direzione della Compagnia sia quella del rematch tra i due Mysterio a WM 40, esautorando di fatto Santos da qualsiasi ruolo di spicco in vista dell’evento più importante dell’anno. La sua vicinanza a Carillo e Garza in qualità di mentore sembra l’ennesimo rimpasto di alleanze senza capo né coda, e l’accento posto sul suo eloquio di chiara matrice ispanica, una forzatura bella e buona. Se a questo si aggiunge che, dal suo turn heel, non ha praticamente vinto ancora nulla di significativo, perdendo perfino nella finale del torneo per decretare il primo sfidante al titolo U.S, dopo aver avanzato nel suddetto torneo a suon di vittorie rubate e, il più delle volte, inspiegabilmente sofferte, il quadro generale appare tutt’altro che rassicurante per il suo immediato futuro. Questa sua “nuova” carriera non contribuisce certo a creare un personaggio solido e temibile, che ad oggi viene percepito invece come il solito lottatore di origini messicane avverso al popolo Statunitense, invidioso del suo mentore e incapace di ottenere, da solo e in maniera incontrovertibile, un risultato degno di nota. E temo che per lui il peggio debba ancora venire.