La Cruiserweight Division è rinata da qualche tempo a seguito del Cruiserweight Classic, torneo che ha accomunato e visto sul ring atleti di tutto il mondo (persino dell’Italia, con la presenza di Adrian Severe). A vincere è stato TJ Perkins, spettacolare worker delle indy ed ex scarto (in tutti i sensi) della TNA.
Uno spreco che passa ad esser un campione, giustamente. Ma la mano sul regno di TJP è anche, indubbiamente, di un ragazzo diventato adulto, fuori dagli eccessi da testa calda e dentro il lavoro di gruppo e di squadra in una federazione che lo ricopre d’oro per attivarsi in quello che ha sempre amato: allenare. Brian Kendrick è tornato in WWE per dare una mano nei vari settori del Performance Center, svezzare le future campionesse femminili così come i futuri campioni del mondo maschili. Non può far miracoli: Eva Marie è rimasta quasi tale e quale agli inizi. Citando Manuel Agnelli a XFactor si potrebbe dire “uno il talento ce l’ha o non ce l’ha, non lo può scoprire poi”, e questo è accaduto con la rossa residente a Los Angeles.
Kendrick riesce però a costruirsi il pane per i propri denti. Per quanto non mi abbia mai convinto, è indubbio come abbia sempre rappresentato uno dei wrestler di maggior aspettativa nel business. Più del suo amico Paul London, quanto Bryan Danielson nei primi tempi della Ring Of Honor. Ha avuto esperienze anche in Giappone, tale da rinunciare ad un primo stint in quel di Stamford nel 2004 per passare alla Zero1 dove vincerà sia i titoli di coppia, sia il titolo statunitense. Il ritorno, il team con London e Ashley Massaro come valletta portano ad uno dei regni di coppia più spettacolari della WWE fino al draft che sembra proiettarlo verso il titolo mondiale. Lui, un piccolo, fuori dagli schemi. Lui, un talento. Partecipa ad uno Scramble Match per il titolo mondiale, poi ritorna a perdere e perdere e perdere… è pur sempre un piccolo, troppo piccolo nel mondo nei grandi. A volte il talento non basta.
Vince in TNA, vince nelle indy, vince in Giappone. Quindi torna in WWE come jolly: da un lato allenatore e dall’altro wrestler una tantum. La testa sta al suo posto, ha la fiducia di Triple H e le buone parole di Shawn Michaels. Questa volta c’è da sbattersi meno nei viaggi e di più in palestra. Aiuta NXT e partecipa al Cruiserweight Classic. Dovrebbe essere eliminato quasi subito, ma viene sconfitto da Kota Ibushi solo ai quarti. E quando torna a Raw, torna da “padrino” della categoria pesi leggeri e aiuta TJ Perkins a crescere di settimana in settimana. Una figura imprescindibile che può far crescere più velocemente i giovani ragazzi che si dovranno dividere tra NXT e Raw, con l’auspicio possa togliersi altre opportunità titolate.