Non avevo dubbi che MJF avrebbe rinnovato con la AEW. A parte i continui riferimenti con la WWE e i vari rimbalzi, sapevo la notizia dallo scorso autunno. Quando tra le due parti ci fu l’accordo, fatto passare come “verbale” ma che di “verbale” non aveva niente. Era ufficialissimo. Ma se sei in grado di raccontare una storia sui social, oggi ci credono tutti. E sognano, magari, che un atleta del genere possa fare il salto da qualche altra parte.

MJF è tornato, lo ha fatto in grande stile a Double Or Nothing. Tutti contenti. Il segmento con Adam Cole venuto bene. Ma dopo? Il vuoto si è sentito bello forte. Perché nell’attesa, la AEW non ha costruito niente e per propria politica, non può (non ancora) essere inserito nelle storyline principali. Perciò, in vista di Forbidden Door, spunta fuori Rush che di tutto avrebbe bisogno tranne che far da sparring partner ad un wrestler.

In questi mesi, la compagnia non ha costruito nulla di logico verso il suo ritorno. Se è vero come dicono che la data era nota da molto tempo, allora si sarebbe dovuto scrivere qualcosa che si legasse alla sua comparsa. Erano essenzialmente due le strade: o il titolo mondiale o lo United Kingdom.

MJF andrà per il titolo, ma non oggi. La compagnia non è fan delle seconde possibilità, e in questo momento ci sono due atleti troppo forti per poter essere spodestati. E allora, con Cole ancora infortunato e la prospettiva di un faccia a faccia tra i due, il team booking avrebbe dovuto insistere sulla stable. Avrebbe dovuto renderla più forte, più imponente, più importante nell’economia degli show. Nulla di tutto questo è accaduto. Dunque mi può pure star bene che Maxwell tracci una riga e voglia passare ad altro. Ma ogni storia ha necessità di essere chiusa e non basta quanto accaduto a Double Or Nothing. Per quanto Cole sia stato il “Devil”, ha avuto un braccio armato che ha agito. E su quello, Maxwell, avrebbe dovuto rivalersi.

Una terza via? Con il team AEW sconfitto al ppv, Tony Khan avrebbe potuto chiamarlo per dare la caccia alla Elite. Chi meglio di lui, il volto della compagnia? Colui che più volte ha ironizzato su Okada, che non ha avuto buoni rapporti con i Bucks. E c’è una storyline ormai vecchia con Perry che si sarebbe potuta riaccendere. Di sicuro, una personalità del genere sarebbe stata più credibile (in termini di status) di Daniels.

Proviamo a vedere la storia. MJF sfida l’Elite in nome di Tony Khan. Un percorso difficile, segnato dalle complicazioni del post infortunio. Non sembra in grado di poter superare il gruppo finché al suo fianco non si palesano degli alleati. Abbiamo parlato tanto dei 4 Pillars? Tiriamoli fuori quelli attuali: Darby, Sammy e Daniel. Che vincono la guerra e restituiscono il pieno controllo a Tony Khan. Ed MJF campione del mondo. Fantascienza, certamente.

Ma sempre meglio di un feud di breve periodo con Rush che rischia solo di sgonfiare tutta l’attesa che Maxwell si porta dietro.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.