Lo hanno infilato dentro un cannone e sparato verso le stelle. Non ne fa ancora parte. Non ancora. Ma Daniel Garcia, al netto degli imprevisti, sarà uno dei fortissimi protagonisti della prossima generazione del wrestling mondiale. Che fosse bravo lo sapevamo. Ma che il pubblico lo legittimasse, non era affatto scontato.
Nel post Dynamite non c’è stato un fan, un addetto ai lavori, che abbia minimizzato il successo di Danielson. Un Danielson che ha fatto di tutto e di più per mandarlo over, per dire alla gente che questo ragazzo vale davvero. E il risultato si è visto: un piledriver, la sharpshooter e Bryan che sviene per un successo sorprendente al termine di una bella puntata.
E l’interferenza di Jake Hager? Sparita, dimenticata. Perché sostanzialmente, Garcia ha fatto da sé, si è illuminato senza aver bisogno di nessun altro. Per questo dubito che la sua permanenza nella JAS possa durare molto a lungo: un po’ per il ritorno di Sammy Guevara, che vorrà ristabilire la sua posizione di vice Jericho; e un po’ perché, a lungo andare, in quella stable si sta trovando con un pesce fuor d’acqua.
Quindi che si fa?
Un assist lo ha fornito William Regal al commento. Ha specificato che il Blackpool Combat Club continuerà a reclutare quei wrestler che riterrà valido per il proprio progetto. Sia durante la contesa con Yuta che durante quella con Danielson, il manager inglese ne ha tessuto le lodi, ne ha tracciato le caratteristiche e lo ha dipinto molto più simile a sé rispetto agli altri membri del gruppo. È il tassello che manca, insomma.
Daniel può dire la sua e può farlo trovando nuove strade. Questa vittoria su Danielson non può restare isolata, ma anzi deve consentirgli di salire di grado, passo dopo passo, in un roster sì molto largo ma dove chi sta emergendo davvero si conta con le dita di due mani.