Parliamo oggi del peggior risultato della storia di Monday Night Raw. Cosa non sta funzionando nello show di punta della WWE?

 

Se vi siete persi la notizia eccola qua (https://zonawrestling.net/wwe-raw-di-questa-settimana-e-stato-il-meno-visto-della-storia/ ): l’ultimo episodio di Raw è stato il meno visto di sempre. Il record negativo può essere giustificato in vari modi, dalla concorrenza televisiva al wrestling non più seguito come un tempo, ma non è di queste motivazioni strutturali che voglio parlarvi oggi: numeri impietosi a parte chiunque di noi spettatori può accorgersi che da tempo a questa parte la qualità dello show sia ai minimi storici ed è proprio da ciò che accade di lunedì sera che voglio partire per dare una risposta a questa debacle.

Uno dei primi motivi lo ripetiamo spesso, l’eccessiva durata. In un periodo dove già la WWE faticherebbe a produrre qualcosa di interessante in due ore figuriamoci in tre pubblicità compresa. Io però più più che puntare il dito sul lungo minutaggio accuso più gli organizzatori dello show che non sanno come riempire bene quelle ore. Un discorso simile posso farlo per i ppv monobrand: se fai uno special event solo su Smackdown più atleti avranno spazio per mostrare quanto valgono, se però la maggior parte delle faide minori le gestiscono in malo modo e la gente si annoia la colpa è di chi ha costruito male le rivalità, non dell’idea del ppv monobrand. In sostanza non si è in grado di sfruttare al meglio il grande spazio televisivo concesso.

Se guardiamo gli ultimi episodi di Raw c’è una macro storyline che fa da cornice alle intere puntate, ovvero quella dello Shield contro i Dog of Wars, un feud che ha seri problemi da quando è nato. Il pubblico ama lo Shield, ma il modo in cui si è riunito è parso a tutti una forzatura per venir in aiuto del vitupirato Reigns. Al tempo stesso non è piaciuto il turn del tifatissimo Strowman, che da lupo solitario ha avuto bisogno di cercarsi due alleati. La faida sta oltretutto fagocitando tutti i titoli, da quello Universale, a quello di coppia fino all’Intercontinentale. Se togli al resto del roster le cinture minori di certo la strada diventa ancora più in salita per rendere le loro storyline interessanti.

Ora non so quali saranno i risvolti futuri, ma per adesso è stata una storia abbastanza piatta, fin troppo lineare. Hanno provato a mettere un po’ di pepe con il possibile tradimento di Ambrose, ma dal momento che il tentativo di persuasione è avvenuto on screen il tentativo si capiva subito che non sarebbe andato a buon fine, un tradimento del genere deve avvenire come quello di Rollins come colpo di scena assoluto, non qualcosa di annunciato.

Al di là di questa mega faida c’è davvero poco da raccontare. Al prossimo Super Show-Down ci sarà un tag-team match con Lashley e Cena contro Elias e Owens, una rivalità improvvisata e fine a se stessa di cui tutti avremmo fatto a meno. Per le donne è interessante (anche se per me affrettato) Ronda come campionessa, ma messa in un six women tag team match alleata alle Bellas perde ogni appeal. Vedremo come si andrà avanti da qui ad Evolution, ma nel frattempo a Smackdown abbiamo una rivalità per il titolo femminile cento volte più interessante.

La rivalità più intrigante riguarda dei wrestler semiritirati come Triple H e l’Undertaker, che in pochi promo grazie alla loro bravura stanno rendendo affascinante un incontro che sembrava non aver più nulla da dire. Ma per quanto ancora ci si potrà far aiutare da leggende sull’orlo del pensionamento?

Nel frattempo un talento come Finn Balor naviga da tempo assoluto nel nulla assoluto, Gable e Roods preparano uno split di cui non frega niente alla maggior parte degli spettatori (sperando giusto che il turn risollevi Bobby), la categoria di coppia non si avvicina lontanamente alla controparte di Smackdown, Bayley e Sasha vedono i loro piani stravolti o cancellati di settimana in settimana.

Davvero si può fare una colpa allo spettatore se preferisce vedere qualcos’altro? Non dico che i rating vadano sempre di pari passo con la qualità, ma in questo caso mi sembra che coincidano. Il roster di per sé è anche buono, ma stanno sfruttando malissimo le risorse a loro disposizione. A Smackdown stanno dimostrando di saperci fare molto meglio, con uno show che non sarà perfetto (la faida Bryan vs Miz sta un po’ deludendo, Nakamura mal sfruttato) ma riesce a intrattenere e soprattutto a farti desiderare di vedere la puntata successiva. Ripensando all’ultimo episodio tanto per fare qualche esempio sono curioso per quel Milwaukee pronunciato da Aiden English nel triangolo con Rusev e Lana, voglio vedere come proseguirà la faida per il titolo con Samoa Joe che fa diventare la questione sempre più personale, mi divertono le interazioni tra Charlotte e la controversa Lynch, pure Orton grazie al segmento del cacciavite nel lobo di Jeff è più interessante di prima e mi chiedo quale altre vette di sadismo raggiungerà. Riescono a raccontare delle storie, che sono alla base di quello che fa la WWE da decenni, mette in scena trame a cui appassionarsi.

Se penso all’ultima puntata di Raw cosa mi dovrebbe far venire voglia di sintonizzarmi lunedì prossimo? L’idea affascinante che Ambrose possa tradire i suoi compari è stata messa a tacere nel main event scorso. Di Lashley e il suo manager (che comunque è una buona aggiunta) che battibeccano sul niente contro Elias e Owens mi dovrebbe importare qualcosa? Il wrestling femminile di Raw a un mese dal primo ppv loro dedicato si sta mettendo in luce? A me non pare proprio. Lo show rosso per risalire come qualità e come rating deve riaccendere nel fan il desiderio che il lunedì arrivi il prima possibile, deve incuriosire, magari mettere a fine puntata i cosiddetti cliffhanger. Ok che oggi non esiste un equivalente della WCW di allora, ma i dati sono lì a dimostrare che l’accontentarsi non paga, anche senza concorrenza diretta.

Sergedge – EH4L