Drake Maverick, per i nostalgici della TNA Rockstar Spud, è nato a Birmingham il 30 gennaio del 1983 e, da qualche tempo, è il GM di 205 Live.
La sua carriera da lottatore si divide tra diverse federazioni indipendenti (ROH, OVW, IPW ecc…), fino ad arrivare, dopo la chance vinta nel reality show TNA Wrestling: British Boot Camp, nella (ancora non totalmente disgraziata) Total Non Stop Action.
La federazione, valorizzando le sue capacità al microfono e il suo indubbio talento recitativo, lo affianca al “nipote” dell’allora signora e padrona della TNA Dixie Carter, ovvero sia: Ethan Carter III (EC3).
I rapporto tra i due lottatori, fatto di incontri e scontri, si trascina per diversi anni, fino al 2017 con l’abbandono definitivo, da parte di entrambi, della federazione di Orlando.
La WWE, affamata di talenti delle indie e di fuggiaschi della TNA, non si fa scappare l’occasione e mette sotto contratto il lottatore britannico.
Ci si aspetterebbe, come di consueto, un periodo di “gestazione” ad NXT, invece Spud, col nuovo ring name di Drake Maverick, viene dirottato a 205 Live, non come lottatore bensì nelle vesti di nuovo (e primo) GM dello show viola.
Drake è una presenza garbata ma decisa. È un Manager moderno, di nuova generazione, ben lontano dalla figura del GM, padrone e despota dello show, a cui in passato siamo stati abituati.
Se, in certi casi (vedi Raw e Smackdown) la mancanza di un manager spiccatamente heel può essere visto come un problema in chiave storyline, devo dire che a 205 Live la presenza seria, posata ma decisa di Maverick ha contribuito a risollevare lo show, ammantandolo di un aura di realismo.
Drake, già dalle prime puntate, si è battuto per valorizzare e motivare ogni singolo lottatore del roster. È lui, infatti, (in chiave storyline si intende) ad aver riportato sulla retta via Drew Gulak e Jack Gallagher, privandoli di quella linea comedy che li stava schiacciando.
Il suo ruolo, insomma, potrebbe essere visto da qualcuno come meramente piatto, quasi impercettibile, invece, a mio avviso, valorizza quel realismo e quell’attenzione al lottato che sta caratterizzando questo secondo inizio di 205 Live.
Ora, non è detto che per il fu Spud l’esperienza in WWE si concluda qui. Difatti, un suo ritorno al wrestling lottato potrebbe essere una circostanza assai gradita da critica e pubblico.
A tal fine, l’ideale, stando nel campo delle ipotesi, sarebbe una sfida con qualche membro attivo del roster, in collera con la dirigenza per le opportunità (a suo dire) non concesse.
Possiamo (facilmente) pensare ad un TJP, che già, nelle prime apparizioni di Maverick, aveva avuto qualche screzio col nuovo GM.
In conclusione, non posso che dirmi soddisfatto da quanto finora fatto da Drake Maverick e lo ritengo, attualmente, uno dei tasselli fondamentali di questo (riuscito) 205 Live.