Sembrerò di parte, ma non riesco a non elogiare le scelte creative che negli ultimi tempi coinvolgono la Bloodline e i suoi avversari. Per essere ancora più chiaro, ho adorato la scelta di contrapporre a Sami Zayn e Kevin Owens il duo Roman/Solo, piuttosto che gli Usos. Questo per due motivi: Il primo è che un rematch tra gli ex Campioni e i due canadesi avrebbe puzzato di vecchio. Il secondo è che sono riusciti a creare hype per un match che, in sostanza, non ha nulla di originale rispetto a quanto visto negli ultimi mesi.

Il fatto è che certe volte basta invertire i tasselli per avere un quadro differente. Roman e Sikoa hanno affrontato Owens e Zayn una infinità di volte gli scorsi mesi. Eppure vederli nell’ennesimo match insieme, questa volta, ha un sapore del tutto diverso. A Night of Champions, infatti, si affronteranno per i titoli di coppia. Ma non è il trofeo in sé a rendere così appetibile il loro scontro. Ciò che rende questo incontro “diverso” è la possibilità di vedere Roman Reigns, campione massimo da quasi 3 anni, fregiarsi anche della cintura di campione di coppia. Assistere a una sua vittoria sarebbe l’ennesima prova che Reigns è davvero inarrestabile. Ancor più di quanto appaia oggi.

Inoltre, questo scontro riesce a creare tanta attesa più per chi ne resta fuori, gli Usos, che per chi ne è coinvolto. Questa contesa è figlia di una apparente scissione interna alla Bloodline, che vede da un lato il Tribal Chief e il suo “problem solver”, e dall’altro i gemelli Jimmy e Jey. Quindi risulta interessante vedere quanto il risultato dello scontro di Night of Champions possa influire sulla loro faida “intestina”, o se gli Usos possano, o meno, interferire nel match determinandone il verdetto. E soprattutto, sarà interessante capire con quale delle due fazioni si schiereranno.

All’annuncio che Roman Reigns sarebbe stato “impiegato” in Arabia Saudita, ci si aspettava una sua ennesima difesa titolata. E forse, quando si è capito in quale modo sarebbe stato impiegato (e cioè in un tag team match), a molti la cosa è andata indigesta. Forse perfino a me. Però, ragionandoci su, vedere qualcosa di diverso dal solito incontro per il titolo (che probabilmente sarebbe finito come tutti gli altri, non essendoci all’orizzonte qualcuno ancora “pronto” a spodestarlo ) è cosa buona e giusta. Giusto per movimentare un po’ le carte in attesa di qualcosa di meglio in futuro.