Per la serie: “Chi non muore rimane implacabile”, riecco apparire il vostro Eddie Mantegna per scrivere il suo pensiero sull’argomento caldo del momento.

Torno dietro alla tastiera dopo molto tempo perché ho schiumato per la rabbia nel leggere numerosi commenti e punti di vista assurdi sulle probabili recenti acquisizioni fatte ad opera della WWE. Qui non voglio parlare delle qualità di Shinsuke Nakamura, AJ Styles, Karl Anderson e Doc Gallows ma esprimere il mio pensiero sul perché i quattro possano aver accettato le avances di Stamford. Nello specifico voglio dirvi la mia sul perché una top star delle indies possa lasciare la via conosciuta per una via ignota nella WWE.

Partendo dal presupposto che ogni lottatore avrà fatto poi i propri ragionamenti e che per ognuno di loro saranno pesati pi� o meno questi aspetti, ecco un elenco delle possibili motivazioni per l’approdo ad NXT o in generale alla WWE:

A) WWE=Wrestling
Che piaccia o no ai fan smart o ai fanatici del wrestling da garage ma la WWE è, attualmente, il WRESTLING, lo ripeto la WWE è IL WRESTLING. La federazione di Stamford ha cannibalizzato il prodotto ed ora è in una posizione di completa monarchia, dittatura, strapotere, ecc. chiamatela come volete. Anche io adoro certi “altri” prodotti come ROH, Lucha Underground, oppure la TNA dei bei tempi andati ma nel momento in cui vi scrivo sono una fetta da celiaco, vegano, intollerante al lattosio e a dieta stretta della torta del business del wrestling. Il rapporto è 100 a 1, che piaccia o non piaccia. Secondo voi perché in diversi siti di news o di P2P (non nascondiamoci dietro ad un dito) la categoria Wrestling si chiama direttamente WWE o è contraddistinta dal logo di proprietà del vecchio Vince? Perché main stream la WWE è il wrestling e perciò se vuoi far wrestling devi ambire ad arrivare là. È come affermare che un calciatore PROFESSIONISTA non ambisce al pallone d’oro, finale di coppa del mondo o di Champions League ma invece ambisce alla Coppa Italia o alla defunta Intertoto, son sempre competizioni anch’esse ma non sono sinonimo di CALCIO.

B) Fama
Legato al punto precedente ne deriva la fama, scendiamo per un secondo nello specifico. AJ Styles è molto conosciuto nonostante non sia mai approdato in WWE ma questo grazie ai suoi anni trascorsi nelle più grandi “indies” degli ultimi anni e cioè TNA, ROH e NJPW (che è una major solo nell’est asiatico e sta provando solo ora ad ampliarsi con più forza). Tralasciando AJ, che comunque è conosciuto da meno del 10% dei fan medi WWE, chi è degli altri 3 il più famoso? Doc Gallows! Perché? Perché seppur sia forse il più scarso dei 4 è l’unico che è stato in WWE ed è conosciuto in tutto il globo! Se un wrestler vuole fama è in WWE che la cerca e in nessun’altra parte del mondo. Torniamo al parallelismo con il calcio, se dico FALCAO a chi pensate? Al forte attaccante ex Atletico Madrid e Monaco, attualmente in forze al Chelsea, io invece mi riferivo a quello forte di FALCAO, ovvero Alessandro Rosa Vieira, probabilmente il miglior giocatore al mondo di calcio a 5 e che probabilmente a livello di skils e a senso del gol si sbrana il ben più retribuito Radalmel Falcao.

C) It’s business
Non giriamoci troppo intorno la WWE è la possibilità più grande per qualsiasi addetto ai lavori per fare soldi nel settore. La fama, la gloria e i titoli sono nulla se a fine mese non puoi sfamare te ma sopratutto la tua famiglia. Vedo spesso tessere le lodi di certi fenomeni che si esibiscono per sconosciute federazioni del mondo collezionando titoli e riconoscimenti ma portando a casa paghe da fame per un lavoro che purtroppo si esaurirà troppo presto per garantire una vita e pensione adeguata finita la carriera. Riuscire a strappare un contratto in WWE porta introiti sicuramente maggiori (anche se la combinata NJPW, ROH e indies può garantire ai migliori guadagni di tutto rispetto) e sicuramente una forza contrattuale molto superiore, grazie alla fama acquisita, nel la carriera post WWE. Insomma la WWE paga come nessuno e fa curriculum come nessuno.

D) Motivazioni
Questo è un punto molto delicato e sottile. L’uomo è spinto, da un istinto primordiale, a volere sempre di più. È un istinto innato dentro ognuno di noi nonostante in alcuni di noi sia più forte o più flebile. Secondo voi perché i campioni vogliono quasi sempre stravincere e arrivare a record sempre maggiori anche una volta arrivati al top? Perché si vuole sempre di più! Consciamente o inconsciamente ci poniamo obiettivi da raggiungere o mete a cui arrivare. “Un marinaio senza meta non avrà mai il vento a favorevole”. Con questo voglio spiegarvi che un lottatore che ha vinto decine di titoli in ogni dove può sentirsi ugualmente vuoto e la chiamata della WWE può caricarlo di nuove mete e obiettivi. L’essere il “miglior wrestler al di fuori della WWE” può essere un orgoglio ma allo stesso tempo può essere letto in modo negativo come il “primo dei perdenti” o il “primo di quelli che non sono arrivati”. Perché le MMA oggi giorno sono il punto più ambito per tutti i marzialisti del pianeta? Semplicemente perché si nasce come praticante di un arte marziale, poi si vuole di più e si diventa un atleta, poi si vuole di più e si diventa un campione e quando hai vinto tutto nella tua specialità cosa puoi fare? O smetti perché non hai più l’adrenalina del combattimento e della vittoria o vuoi ancora di più e vai a sfidare gli atleti più completi del mondo in una gabbia dove tutte le arti marziali si incontrano.

E) Il mondo
Sappiamo tutti che le indies star girano tutto il mondo come delle trottole ma fate un passo indietro e guardate più attentamente il quadro che è già davanti ai vostri occhi. Ottimo lottatore extra-WWE che gira il mondo come lo gira? Viaggia in economy, alloggia in piccoli hotel, si esibisce in piccole arene di periferia e poi riparte. Un jobber WWE gira per tutto l’anno per le arene più importanti e gremite degli Stati Uniti andando in diretta nel mondo e quando affronta i tour viaggia in prima classe alloggiando nei migliori hotel nel centro delle città più importanti del mondo ed esibendosi in arene gremite. Avrei alcuni esempi da potervi sottoporre di top star delle indies che negli ultimi anni sono passati per l’Italia a lottare e delle loro esperienze in ed extra ring nel nostro bel paese ma per correttezza verso le realtà italiane non ve le racconterò. Vi assicuro che è un altro mondo e modo di vivere il mondo.

F) La sicurezza
Quante volte avete sentito parlare di promoter che scompaiono, scappano con il malloppo, organizzano tour che poi non avvengono mai? Oltre a questa mera parte economica, ogni tanto leggiamo di indies sconosciute con incidenti grotteschi dovuti alla mancanza di professionalità delle persone coinvolte? Un lottatore che arriva in WWE sa per certo che gli sarà richiesto molto di più che in altre compagnie ma ha la certezza che le stesse specifiche sono richieste ai suoi colleghi, addetti ai lavori e a tutto ciò che ruota attorno a lui. Avrà la certezza dell’accredito dei suoi stipendi, avrà la certezza di aver il calendario organizzato, viaggi ponderati, ecc… Lui dovrà pensare solo ad allenarsi e a lottare. Per un professionista di certi livelli aver questo genere di sicurezza e perciò assenza di preoccupazioni non è cosa da poco.

Con questo ultimo punto ho chiuso la mia veloce carrellata, dal punto più importante a quello più marginale. Voi come la pensate? Ho dimenticato altri aspetti importanti? Perché molti di voi si lamentano di vedere certi nomi in WWE?

Passato alla storia come "Il blogger che ha fatto scappare la WWE!", Eddie Mantegna nella vita reale si chiama Ricci Luca, classe 85, lavora nella ditta di famiglia producendo calze da calcio e commerciando intimo nel bresciano. Appassionato dal wrestling dalla magica scalata al titolo di Eddie Guerrero su Italia 1 scrive su Zona Wrestling come blogger dal maggio 2009. Genio e sregolatezza si alterna tra: blog, editoriali, preview dei PPV, news, fanpage di Facebook e per anni ha risposto alle vostre domande nel "Chiedilo a Zona Wrestling" di cui è l'ideatore. Fondatore del Kollettivo Pan di Stelle. Offritegli un'ottima birra e sarà vostro amico.