Ci sono momenti imprescindibili alla fine dell’anno, e uno di questi sono gli awards dedicati alle indy. A differenza degli anni scorsi, il livello si è abbassato parecchio in maniera generale, ma non vi è dubbio che ci siano stati dei picchi non indifferenti. E lo si vedrà soprattutto in alcune categoria dove, sostanzialmente, i vincitori sono sempre gli stessi. E meno male, si dirà. Siete pronti? Eccovi tutti i vincitori!

BEST PROMOTION: GAME CHANGER WRESTLING

Per il secondo anno di fila l’hanno spiegata a tutti. La cosa paradossale è che hanno pure aumentato sensibilmente gli show messi in scena, ma trovate uno, un solo periodo in cui siano andati in flessione. Hanno catalizzato il weekend di Wrestlemania con un Bloodsports fenomenale e uno Spring Break divertentissimo firmato da Janela; hanno lanciato nuove star come Blake Christian, Alex Zayne, Effy e Chris Bey; hanno sdoganato il wrestling ultraviolent ed hanno permesso a Nick Gage di mandare avanti un perfetto regno da campione assoluto. Hanno confermato la solidità di diverse scoperte: oggi Tony Deppen, Jungle Boy, Marko Stunt, Jimmy Lloyd e Shane Mercer sono realtà conclamate; hanno portato sul proprio ring vecchi pezzi storia del wrestling, fungendo non da amarcord ma da filo conduttore. E ci hanno regalato, per una notte, una Women’s Invasion azzeccata ma che – peccato – non è stata portata avanti.

BEST MATCH: DAVID STARR VS JORDAN DEVLIN (OTT Fifth Anniversary)

Tutto parte dal fatto che Starr non è in grado di battere WALTER. Contemporaneamente Devlin si impone come la star di casa, che va in ascesa e riesce a fare quello che il collega e amico non è mai riuscito: schienare l’austriaco. Dunque con la cintura indosso ed una streak di 19-0, Jordan si trova a fare i conti con Starr che non può sopportare quanto accaduto. Un anno e più di costruzione, finché David non aggancia una title shot per il quinto anniversario. L’atmosfera è calda, caldissima. Il pubblico non accenna a smettere i cori per quasi trenta minuti, i due si attaccano senza esclusione di colpi, senza quasi respirare, con uno storytelling arguto. Tutto è stato perfetto in questo incontro, con una intensità e un pathos enorme dal primo all’ultimo minuto. Forse, per diversi anni, non ci sarà più un match di tale levatura.

BEST SHOW: WXW CARAT GOLD (Night 3)

Forse è facile premiare uno show che fa parte di un torneo. In realtà non è così scontato, perché alla lunga la terza notte di una serie di eventi si porta dietro una stanchezza che a fatica viene tirata su dalla scrittura. Invece è stato incredibile vedere come la WXW abbia azzeccato una serata intera, lasciando da parte le precedenti due. La vittoria di Lucky Kid arrivò su WALTER al culmine di una rincorsa ben struttura, superando anche in finale un osso duro come Dragunov. Ma è tutta la card che sembra non dover avere cedimenti, tra il bel Toni Storm vs Killer Kelly tra le donne; la crescita di Veit Muller, i Schadenfreude che si esaltano con i Lucha Brothers ed una atmosfera bellissima. Peccato che questo livello non sia più stato replicato nel corso dell’anno.

MOST IMPROVED STAR: TONY DEPPEN

Un ragazzotto che in Chikara aveva fatto vedere buonissime cose, ma che soprattutto in GCW ha saputo mettersi in luce per davvero. Merito di un match con Joey Janela che l’ha posto sui radar dei fan di wrestling nel momento più importante dell’annata di Bad Boy. Da quel momento è stato un continuo rincorrersi di bei match, buone storyline, una caratterizzazione continua del suo personaggio. Alla lunga il 2020 potrebbe essere l’anno della consacrazione, finora ha solo seminato.

BEST TAG TEAM: AUSSIE OPEN

C’è da fare la conta di cosa non hanno vinto. Tra Defiant, Progress, RevPro e WXW hanno monopolizzato la categoria tag team prima di volarsene in Giappone e ottenere una nuova fase della propria carriera. Benedetti al loro maestro Will Ospreay, hanno fatto quel passo in più per divenire imprescindibili all’interno di una compagnia. Non è un caso che nessuna delle compagnie sopracitate sia riuscita poi a trovare dei campioni all’altezza. Hanno spiccato il volo in tutti i sensi e hanno fatto pure meglio dei colleghi americani più strombazzati.

BEST WOMAN WRESTLER: NICOLE SAVOY

Una ragazza promettente, molto giovane e già sotto la lente di ingrandimento sia della WWE che della AEW. In appena cinque anni ha scalato velocissimamente le gerarchie in Shimmer, ne è stata campionessa della compagnia per quasi due anni ed ha battuto davvero chiunque in questo anno. I suoi suplex sono già storia tanto da essere chiamata Sacramento Suplex Machine, è decisamente tecnica ed ha un moveset veramente vario ed organizzato. Deve migliorare al mic, ma ha una base ottima che tornerà utile anche nel 2020.

BEST MALE WRESTLER: DAVID STARR

Un fenomeno dall’inizio alla fine. E’ stato come se da un momento all’altro avesse deciso di dare una accelerata alla sua carriera, divenendo a tutti gli effetti una star, un main eventer di spicco. Match su match di alto livello, vittorie titolate strepitose (OTT, Defiant, RevPro, CZW, IPW:UK), miglior feud dell’anno contro Jordan Devlin e WALTER. Ha pure fatto nascere un movimento di wrestler indipendenti che lo hanno supportato, ha saputo imporre la propria abilità anche al di sopra di ogni veto (vero WWE e ROH?). Impossibile essere indifferenti al suo 2019, solo applausi per quella che è diventata una vera star.