Non è stato un grande anno per le indy. La pandemia ha fermato tutto il comparto e messo in difficoltà wrestler e promotion. Ma sarebbe stato anche l’anno dell’esplosione di diversi atleti che nel 2019 si erano messi nella mappa del business, pronti a sconvolgere un po’ tutto. Uno di questi era Richard Holliday, membro dei The Dinasty in MLW assieme a MJF, Alex Hammerstone e Gino Medina.

Da subito è stato etichettato come il tipo di wrestler con in fronte scritto “made in WWE”. Fisico scolpito, non troppo grosso ma decisamente ben tenuto; sguardo da ammaliatore di donne della New York bene; carisma a pacchi e capacità di passare dal comedy al serio con estrema facilità. Da heel ha ben figurato al fianco di MJF, che di quel gruppo era certamente quello che ne usciva con maggiore risolutezza. E quando questi ha firmato con la AEW, lo spazio si era aperto ed era una prateria da correre. Poi la pandemia ha rinviato tutto.

E la stranezza è che quando la WWE è andata a bussare alla sua porta, ha deciso di dire no. A 28 anni. Nel momento più importante per la propria carriera. In estate ha infatti rinnovato con la MLW e spazzato via i rumors che l’avrebbero voluto nuovamente al fianco di Maxwell, pure in AEW. “La MLW è la mia casa e ho grandi speranze per il futuro. Voglio diventare il volto che permetterà al brand di crescere” sono state le sue parole all’annuncio della firma.

Così ha deciso di fare un movimento inverso a quello della maggioranza dei suoi colleghi. Non una mossa stupida: divenire il volto noto di un brand è anche il miglior modo per avere maggiore potere contrattuale in futuro per negoziare con una grande organizzazione. Capire che in questo momento c’è più spazio di crescita in MLW che altrove, dove dover ripartire daccapo. Anche perché ha tutto per sfondare: non solo il fisico, ma al microfono è tanto bravo e sul ring ha l’indole da campione che può avere tutto col minimo sforzo. Non sarebbe strano vederlo con una cintura indosso nel 2021.