La chiusura ci è passata davanti come un treno. Il 2020 è stato un anno orribile per il mondo del wrestling indy, con una serie di compagnie che hanno dovuto chiudere la serranda e dirsi in faccia quanto era stato bello fin lì, ma adesso anche basta. Il Covid ha semplicemente fatto venire a galla tutte le difficoltà nella gestione di una promotion, spesso messe sotto il tappeto in nome dello spettacolo.

Covid ma non solo. Ad esempio la Chikara. Vedi la Chikara era stata svuotata brutalmente dal duopolio WWE-AEW. E quando scrivo brutalmente non lo faccio per farti dire “ooohhh!!“, ma per darti una idea seria di come sia diventato complicato mantenere in piedi un progetto quando i colossi si affacciano alla tua porta, chiamano i tuoi migliori wrestler, sventolano un mazzetto di dollari e alla fine se li pigliano via. Così ti rimangono in mano una decina di allievi e quegli amici duri e puri, che nella vita fanno altro e non vedono il wrestling come l’unica ragione di vita. Solo la Chikara è l’unica ragione di vita.

Poi però c’è stato anche lo SpeakingOut. Wrestler accusati di abusi sessuali, il patron Mike Quakenbush accusato di razzismo e omofobia, e di mettere in evidente imbarazzo con scherzi cinici e battute sarcastiche i ragazzi. Poi era saltata fuori la storia di un ragazzino autistico che aveva iniziato a far wrestling nella sua Factory: spesso era stato apostrofato come ritardato e bullizzato verbalmente davanti a tutti da uno dei maestri. Storia che Quakenbush disse di non conoscere e per la quale si è scusato, così come si è scusato per le tante battute e gli scherzi razzisti e omofobi.

Tanta era la valanga, che la Chikara chiuse. Ma nessuno se n’è accorto davvero.

Infatti già da due anni, gli show della compagnia di Philadelphia erano più un ritrovo tra amici e allievi che veri e propri spettacoli. Certo, il pubblico non mancava mai. Certo, qualche vecchio fan rimaneva ancora ancorato alle origini. Ma gli ultimi fuochi risalgono al 2018, e lì il declino era già ben visibile. Così quando per via del Covid la Chikara ha chiuso, a nessuno è davvero importato. Sembrava stessero tirando una storia che non aveva più ragione d’essere.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.