Nell’ultima infornata di licenziati della WWE ci sono diversi nomi che chi bazzica le indy da diverso tempo conosce abbastanza bene. I loro nomi erano abbastanza noti già prima di entrare nel magico universo dei McMahon: Tony Nese, gli Ever-Rise (meglio noti come 3.0 in Chikara), Curt Stallion (talentino della AAW), August Grey (già Anthony Greene in EVOLVE e CZW). E nel gruppo, seppur da non licenziati ma in attesa da tanto tempo di potersi mostrare a NXT o in qualsiasi altro show della compagnia ci sono anche Joey Gacy e Josh Briggs.
Quello che si nota è che la WWE è diventata “troppo” per gli atleti indy, top o meno che siano. Non c’è più il sostegno pancia a terra di Triple H, che anzi con l’infornata senza freni degli ultimi dieci anni ha fatto tre cose: togliere dal mercato tutti i possibili talenti; ammazzare buona parte delle indy; e snaturare i propositi della compagnia. Tanto che la WWE stessa sta evitando come la peste nomi già noti per tornare a svezzare ragazzi che possono arrivare da diversi lidi, e non necessariamente legati al wrestling. Insomma sta tornando a fare quello che sapeva fare meglio: insegnare uno stile.
Ecco, i sopracitati e licenziati, non avevano lo stile WWE. Perché bisogna capire che esiste uno standard dal quale la compagnia di Stamford non trascende. Devi avere una altezza, un fisico, un carisma che porti soldi. I Nese, gli Stallion sono facilmente sacrificabili perché non consentono al business di fare quel passo che ci si aspetterebbe. Come loro, con lo stesso peso e magari con le stesse capacità ce ne sono anche altri. Poteva puntare sulla propria unicità Grey, ma essere un Johnny B Badd nel 2021 non è granché, no?
E così credo che gli indy si guarderanno molto più attorno nel futuro. Non tanto per la presenza della WWE, ma ci sono altre compagnie che hanno fatto spazio per poter accogliere chi esce da Stamford. E la NJPW col suo Strong e la MLW col doppio roster sono pronte ad allargare la forza del proprio nome. Certamente tutti questi ragazzi si adatteranno di più ad uno stile più vicino al loro modo di intendere il wrestling.