Era da un bel po’ che uno show indy non otteneva così tanto risalto nei media americani. Serviva qualcosa di eccezionale ed effettivamente è arrivato. Ma non tutti hanno compreso il perché di quel finale a GCW Homecoming. Soprattutto per chi conosce Matt Cardona dai tempi della WWE ed ora se lo ritrova tutto insanguinato che alza la cintura sotto una pioggia di lattine e bicchieri in quello che Dave Meltzer ha bollato come “momento imbarazzante” per tutto il wrestling mondiale. Allora vi porto alla scoperta dei retroscena del match.

Nick Gage lancia la sfida a Cardona

Era maggio, Matt Cardona aveva appena annunciato che Zack Ryder era morto. Iniziava una nuova fase, per certi versi molto più pericolosa ma anche intrigante. E un po’ come fece Cody a suo tempo, stila una classifica di possibili sfide. Il primo che sente di voler e poter punzecchiare è il re del wrestling hardcore Nick Gage. Non una gran scelta, visto che il campione GCW è un macellaio di prima categoria. Ma anche un solido worker che sa come lavorare al meglio per il bene degli show, almeno fintanto che non gli parte la brocca o fintanto che non becca avversari impreparati a queste altitudini (vedasi David Arquette).

Gage a quel punto lo ha invitato a presenziare allo show GCW del 5 giugno. E a “Zombie Walk” Matt Cardona si è palesato nel modo più beffardo che ci fosse: travestito e con movenze alla Jon Moxley. Anche perché Gage, nel weekend di Wrestlemania, aveva avuto a che fare proprio con l’ex campione AEW. Il pubblico impazzito, pensava ad un confronto tra i due, e invece si è ritrovato davanti l’ex “fighetto” della WWE che scimmiottava un idolo e ne colpiva un altro.

Matt Cardona vince il titolo GCW

Allo show Homecoming, Matt Cardona si è spostato su un versante ben diverso da quel che la sua carriera aveva visto finora. Era l’heel della situazione, perché Gage è venerato come una divinità, ha fatto di tutto per la GCW, persino mollare la CZW per scegliere la via dei ribelli. Dunque il “fighettino” non poteva certamente essere tifato. E non poteva neppure vincere, non era possibile neppure immaginare che un wrestler che viene da un mondo lontano, odiato dai fan più puristi, più hardcore, che si rispecchia negli albori della ECW e che rifugge la decisione della stessa di essersi poi associata alla WWE.

Cardona ha giocato molto su questo. Ha giocato molto sull’essere famoso, sull’avere appeal sui social, sull’avere quel passato. Era ovvio che tutti lo odiassero. E lo hanno odiato. E rispettato. Si è preso tagli da neon, da tagliapizza, da vetro. Si è visto aprire in due la fronte. Si è visto lanciare in alcuni spot davvero pericolosissimi, sui quali però Gage ha agito da vero worker, evitando che il suo avversario rischiasse qualcosa di più serio di qualche taglio e un po’ di sangue.

Ma come far digerire una sconfitta del campione? Ecco la carta Rickey Shane Page, che fin qui era stato in feud proprio con Gage. Una interferenza decisiva per permettere a Cardona di vincere e prendersi un titolo che fino a pochi mesi fa non pensava neppure di poter sfiorare. Il pubblico ha reagito “male”, lanciando bottigliette, lattine, bicchieri di ogni tipo. Gridando così il suo dissenso a quel successo e al personaggio dell’ex Ryder.

La querelle sul finale e il torto di Meltzer

Per Meltzer, questo finale è stato imbarazzante. Vedere il ring così sommerso è stata una macchia nella storia del wrestling. Il pubblico invece ha reagito mantenendo la kayfabe del match. Non si è rivoltato contro quella vittoria ma si è rivoltato contro il personaggio che ha detronizzato il beniamino di casa. Segno che Cardona ha fatto un lavoro eccellente e potrà continuare a maturarlo nei prossimi show. Sottolineo una cosa: il lancio è durato pochi secondi, Cardona era felice e anzi molti dei presenti si vedono insultarlo ma anche dargli rispetto quando scende dal ring. Dunque niente di così “imbarazzante”.

Mi chiedo, alla fine, se Dave Meltzer abbia rimosso gli anni 80 e 90. In particolare gli anni 90: non c’era show con la prima NWO che non finisse col ring colmo di cartacce, lattine, bicchieri e qualsiasi altra cosa con la quale il pubblico potesse esprimere il proprio dissenso. O gli show ECW, che talvolta vedevano i wrestler iniziare una rissa coi tifosi. Quello che si è visto sabato scorso è nulla rispetto a quello che il passato del wrestling ha incontrato sulla propria strada. Anzi bisogna fare un plauso a Cardona per aver raggiunto il massimo risultato che un atleta può aspirare interpretando un ruolo. Per lui è stato come aver vinto un Oscar: nessuno se lo sarebbe mai immaginato.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.