La WWE ci ha dato un taglio, nuovamente. E nel taglio ha infilato una serie di nomi decisamente interessanti per il mondo indy. Una infilata di atleti che poco hanno detto a Stamford, o che tanto hanno dato a NXT in un contesto ben diverso da quello attuale. E così il nuovo brand arcobaleno diretto da Vince McMahon e i suoi Yes Men si libera di zavorre che nel main roster non avrebbero potuto dire molto di più. Evito volutamente di parlare, a questo giro, di Nia Jax, Eva Marie e di tutti quei profili che poco hanno a che fare con le indy del passato.

Alcuni hanno cullato un sogno. Karrion Kross e Scarlett Bordeaux ad esempio potevano fare il salto di qualità a Impact e invece sono rimasti folgorati sulla via di Triple H. Tra infortuni, cambi di direzione, cambi di personaggi, non sono mai riusciti del tutto a imporsi. Keith Lee e Mia Yim allo stesso modo non sono stati tenuti in considerazione nel main roster, al di là delle implicazioni no vax che li rincorre. Franky Monet aveva rifiutato la AEW perché certa di poter sfondare in WWE, e invece da “superdonna” si è ritrovata a perdersi nei meandri di NXT. Oney Lorcan, Trey Baxter, Lince Dorado e Gran Metallik avevano firmato più per convenienza economica che per reale ambizione.

Pazzesca l’avventura di Harry Smith: firmato ad aprile, ha vissuto sette mesi in balia delle promesse. Ti facciamo debuttare a Smackdown, fai un po’ di match dark di preparazione, aiuta nel Performance Center, ti vogliamo babyface, ti facciamo vincere in UK, facciamo il ppv solo per te, ti diamo pure un bulldog così ricordi tuo padre. Sette mesi così, a farsi intortare e prendere soldi per stare a casa. Rinunciando al Bloodsport, alla NJPW e ad altri progetti. Licenziato, così, de botto, senza senso.

Al di là delle considerazioni qui sopra, questa nuova infornata di licenziamenti è un segnale per tutto il movimento indy. E’ giunta l’ora che GCW, MLW, NWA, Beyond, PWG, DEFY e persino la NJPW con Strong decidano cosa vogliono essere. Se magari non sia giunto il momento di fare il definitivo salto in avanti e allargare il proprio bacino d’interesse. C’è tanto materiale che non può essere limitato alle solite acquisizioni di AEW e Impact. Bisogna fare il salto di qualità e il momento ideale è adesso, visti anche i talenti in uscita anche dalla Ring Of Honor.

E a proposito di Ring Of Honor: quanto è incredibile che proprio ora si ritrovi a cascare per terra? Proprio ora che potrebbero prendersi la possibile stella, come avevano tanto sperato? Perché un Keith Lee di ritorno adesso farebbe le gioie economiche (e non solo) di una federazione che avrebbe bisogno di un nome talmente grande da traghettarla verso nuovi obiettivi.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.