Citare l’Hammerstein Ballroom di New York è come citare un tempio, un simbolo del wrestling. Aiuta ricordare certamente che in questa arena la ECW (quella vera!) ha tenuto i suoi show, che sono diventati nel tempo un tutt’uno con la sua essenza. Non a caso i due remake ECW della WWE si sono tenuti proprio qui. Ma negli anni anche la Ring Of Honor si è preso il suo bel spazio, anche se via via in maniera meno iconica di quanto fece la federazione guidata da Paul Heyman.

Qualche settimana fa citai il fatto che le promotion indy stavano ricevendo dei segnali piuttosto eloquenti per tentare di scalare il wrestling business. Un po’ per i recenti tagli della WWE, un po’ per la progressiva richiesta di wrestling del pubblico, un po’ perché lo spazio è ampio dopo che sono venute meno diverse realtà di primo piano nel periodo pre e inter pandemia. Nel mezzo c’era la Game Changer Wrestling che stava seminando e seminando, e che paradossalmente dal blocco di questo anno e mezzo non ha perso proprio nulla. Anzi i loro fan sono sempre lì, che crescono di show in show.

C’è da ricordare che la GCW di Brett Lauderdale, nata da una costola ribelle della CZW, si era imposta finora come una promotion di “zozzoni”, piena di wrestler reputati di scarto e di match ultraviolent che sarebbero vietati un po’ ovunque. Ma c’era una cosa da fare: creare un modello e renderlo sostenibile. Questa promotion convoglia un po’ tutti i desideri di nicchia dell’americano medio: vuole la violenza spicciola ma anche il comedy rozzo alla American Pie, vuole il bel wrestling tecnico e quello dei pesi leggeri, vuole i propri idoli (Nick Gage, Jimmy Lloyd, Joey Janela) ma anche i grandi nomi (Matt Cardona, Jon Moxley, Briscoes), vuole atleti che nessuno vorrebbe (Marko Stunt, Shlak, G-Raver) ma anche quelli bravi per davvero (Tony Deppen, Alex Zayne, Bandido).

Paradossalmente, non ci sentite profumo di ECW? Della vecchia ECW, quella delle bingo hall? Ecco, dagli scantinati la GCW è passata al sold out dell’Hammerstein Ballroom a New York, oltre duemila biglietti venduti in poche ore come un attestato di fiducia e di fidelizzazione di un pubblico che li segue con attenzione da parecchio tempo. E ora vanno all’incasso: oltre New York sono previsti show (ovviamente sold out) a Los Angeles, Chicago, Dallas, Atlantic City e Houston tra questo fine settimana e fine gennaio.

La risposta a cotanta fiducia sta negli atleti annunciati. Approfittando della collaborazione con la AEW e la ROH, i ragazzacci del new Jersey hanno messo in fila le conferme di Thunder Rosa e Bandido, e il ritorno di Jigsaw, Blake Christian, Brody King, PCO, Drew Parker, Alex Zayne, Jon Gresham, Tracy Williams, Demonic Flamita, Matt Cardona e Chelsea Green. Un parterre che assicura match di assoluto livello per la richiesta crescente di grande wrestling anche a queste latitudini.

Senza dimenticare la Indie Hall of Fame del 22 gennaio, il giorno prima dello show al Ballroom: tra i premiati ci sono Dave Prazak, Jerry Lynn, Homicide e Ruckus. Quattro pilastri, non a caso. Il primo ha dato impulso al wrestling femminile americano, il secondo è una icona della ECW, il terzo è un riferimento soprattutto per il suo primo periodo in ROH e il quarto ha dato tanto alla bella CZW pre gestione DJ Hyde. In un colpo solo, la GCW si piglia tutto.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.