Cari amici dell’Indy City, quest’oggi voleremo fino agli Stati Uniti ma per parlare di wrestling europeo visto che è in corso il tour della Progress Wrestling, col suo carico di spettacolo, vittorie ed emozioni. E proprio la Progress fa parte del nostro focus di oggi.

PROGRESS WRESTLING
È partito da Philadelphia il “Coast to Coast Tour” della promotion londinese, al suo primo vero battesimo americano in solitaria dopo l’esperienza dello scorso anno assieme alla EVOLVE e alla partecipazione al WrestleCon 2018. E sembrava davvero che i fan americani non aspettassero altro visto che hanno accolto con calore inusitato sia gli atleti che i patron della compagnia in quella che è stata la ECW Arena a Philly. Lo spettacolo c’è stato tutto, col pop donato a Pete Dunne che risuona ancora a distanza di alcuni giorni. Ovviamente non poteva mancare la sorpresa: i CCK si sono laureati nuovamente campioni di coppia mettendo fine al lungo regno dei Grizzled Young Veterans. Una mossa inaspettata quella regalata ai tifosi, che si sono ritrovati dei ragazzi completamente over per un finale da cineteca. Ed un finale da cineteca lo hanno consumato Rickey Shane Page e Jimmy Havoc in un hardcore match davvero dal sapore antico, col secondo uscito vincitore in maniera rocambolesca. Sono anche proseguiti i feud: Webster ha superato Haskins, mentre dall’altro lato il “Pick Your Poison” ha premiato Mark Andrews, vincitore su Austin Theory, mentre Eddie Dennis nulla ha potuto contro Dunne.

Lo show di Boston invece non è iniziato nel migliore dei modi. Kid Lykos, laureatosi campione il giorno prima, si è infortunato in un incontro che lo ha visto opposto a TK Cooper: questo scompagina un po’ i piani della compagnia e non è inverosimile che il suo sostituto anche in Europa possa essere Jon Gresham (Ring Of Honor permettendo) che con Chris Brookes ha lottato (e perso) sotto l’egida dei Calamari Catch Kings contro i British Strong Style. Questo intoppo non ha inficiato sul resto della card che ha previsto un main event a 5 stelle tra Riddle e Bate, e la chiusura (si presume) del feud tra Havoc e Webster, anche se la finale verrà giocata sul suolo londinese. Jordynne Grace intanto è la nuova contendente al titolo femminile mentre i LAX andranno all’assalto dei titoli di coppia con buona possibilità di acciuffarli.

PROGRESS World Champion: WALTER
PROGRESS Tag Team Champions: CCK (Chris Brookes & Kid Lykos)
PROGRESS Atlas Champion: Doug Williams
PROGRESS Women’s Champion: Jinny

EVOLVE WRESTLING
Erano gli show dell’addio a Matt Riddle. Mancherà questo ragazzo che in tre anni ha saputo passare da un flop abbastanza grosso ad una ascesa repentina. Il pubblico indy lo ha amato in maniera viscerale e bisogna dare atto a Gabe Sapolsky di avergli cucito addosso la camicia migliore per il passaggio in WWE. Era scontato che allo show 108 perdesse da Shane Strickland, che al momento non è certo il campione migliore per la promotion ma sicuramente era l’unica opportunità plausibile sul piatto. Ci è voluto poi un parziale contentino la serata dopo per Matt che ha sconfitto il povero Austin Theory, reduce da una serie di match negativi (sportivamente parlando) e delegittimato nella rincorsa al titolo WWN. Titolo che è ancora in mano a Joey Janela, il main event dello show 109 è stato suo ed è ormai chiaro che sarà lui uno dei volti della nuova EVOLVE. Niente da fare per Tracy Williams nella sua guerra ai Catch Point: ha sia mancato l’aggancio ai titoli di coppia assieme a TK Cooper e sia mancato la vendetta ai danni di Chris Dickinson, ed ora rischia di lasciare per sempre la compagnia in virtù della sfida intrapresa col suo ex manager Stockely Hathaway. Intanto si è acceso un nuovo feud tra i The End e AR Fox con tanto di crew, un buon test per gli allievi di Fox che così possono mettersi in prospettiva in un contesto molto più ampio.

EVOLVE Champion: Shane Strickland
EVOLVE Tag Team Champions: Catch Point (Chris Dickinson & Jaka)

REVOLUTION PRO WRESTLING (RPW)
Mentre la Progress si è presa il nocciolo duro e puro della scena inglese, la RPW si è tenuta le nuove leve, quelle che fuori dai radar della WWE stanno creandosi uno spazio molto serio ed importante per soppiantare i colleghi più noti. Ad esempio gli Aussie Open si sono presi una vittoria di prestigio sui veterani Hunter Bros, e la campionessa Jamie Hayter si è confermata su Bobbi Tyler. Chris Ridgeway si conferma in ascesa superando per KO il giovane Kurtis Chapman, ex campione Cruiser. L’attuale campione ha invece perduto il main event assieme a Josh Bodom contro Dan Magee e soprattutto El Phantasmo, ormai a tutti gli effetti il nuovo fenomeno del wrestling inglese. A dare una parvenza di internazionalità ci hanno pensato Adam Brooks e Jonah Rock, al loro decimo match contro in questa annata, dove a vincere è sempre Brooks.

RevPro Undisputed British Cruiserweight Champion: David Starr
RevPro Undisputed British Heavyweight Champion: Minoru Suzuki
RevPro Undisputed British Tag Team Champions: Suzuki-gun (Minoru Suzuki & Zack Sabre Jr.)
RevPro Undisputed British Women’s Champion: Jamie Hayter

** Indy Focus **

A NATURAL PROGRESSION

Era il 25 marzo 2012. Sei lunghi anni separano il debutto della Progress Wrestling dall’attuale momento vissuto e dal tour americano. Erano presenti atleti che non avremmo mai più rivisto (Mike Mason, Colossus Kennedy, Xander Cooper) e alcuni grandi protagonisti della storia della compagnia. Il primo campione fu Nathan Cruz, un solidissimo worker che nella sua vita ha traghettato alcune delle storyline più interessanti del parco britannico, in particolare nella NGW. Seguiranno El Ligero, Rampage Brown e Mark Andrews. Poi Jimmy Havoc. E lì la storia cambia per sempre.

Jim Smallman, quando lo intervistai per questo sito tre anni fa, mi confessò che l’unico proposito suo e dei suoi soci era quello di proporre buoni spettacoli cercando di perdere il meno possibile. Sarà la loro notorietà, ma fecero sold out al primo show. E poi al secondo, e al terzo, e al quarto, senza fermarsi mai. Partirono dal The Garage in quel di Islinghton, facevano 300/400 spettatori a botta e i biglietti sparivano presto. Per due anni hanno monitorato la situazione finché il 30 marzo 2014 non si sono spostati all’Electric Ballroom. Pensavano di perderci qualcosina, è dura passare da 400 a 700 posti, devi pur trovarle altre 300 persone che si vogliono aggiungere. Era il capitolo numero 12 e anche lì i biglietti si volatilizzarono. Un successo che andava oltre ogni previsione, anche perché il marchio Progress si era sì ingrandito ma anche irrobustito. Esattamente come capitava con la ECW e la TNA dei bei tempi, il pubblico gridava il loro nome. Anzi meglio: gridava “This.is.Progress”. Era un adesivo ben preciso, positivo. Non esisteva nient’altro al mondo che potesse essere come loro.

Creano uno show secondario chiamato ENDVR e dedicato alle nuove leve, e fanno successo. Vanno nei festival musicali, propongono degli show a tema come il Super Strong Style e la Progress World Cup. Tutto il mondo li studia con attenzione, nasce un docufilm e tutti parlano della Regression, la stable di Jimmy Havoc. Già, Havoc. Un semplice ragazzo che poteva essere un midcarder qualunque, che faceva quasi sempre hardcore, e invece si è scoperto bravissimo a fare anche altro. Ha lavorato, di concerto con i patron Progress, al suo personaggio. Lo ha reso accessibile, graficamente e visivamente irresistibile. Cattivo, sanguinario, sfrontato, scazzato, strategico. In una parola: perfetto. E quando ad un certo punto devi superarlo, ti rendi conto del precipizio: se azzecchi, tieni la linea; se sbagli, crolli giù. Come puoi sbagliare quando il boom è adesso, sulle tue spalle?

Scoppia il caso di William Ospreay, talento della nuova scuola high flying mondiale. Il suo regno, c’è da dirlo, non è granché. Lui è bravo, ma venire dopo Havoc con una grave lacuna in termini di carisma alla lunga si nota. La Progress aveva portato sapientemente il pubblico a tifarlo, ma non poteva reggerlo per tanto, mancava la base. La chiamata della NJPW è stata un toccasana, perché ha spostato altrove lo sguardo. Il lavoro sporco lo fa Zack Sabre, non sbaglia una virgola e quando serve c’è sempre col suo carico di qualità. Sbuca fuori Marty Scurll con un personaggio odioso al punto giusto e che dimostra la grande capacità della compagnia di delineare i cattivi più che i buoni. Viene sviluppata la serie di Freedom’s Road, varie partnership internazionali arrivano sul tavolo, il gioco si fa più grande.

E quando il giorno si ingrandisce, devi crescere anche tu. Dal quartier generale della WWE si accorgono che questi londinesi ci sanno fare, sono scaltri e furbi, e se non vuoi che ti facciano la guerra nel loro paese allora devi farteli amici. È ciò che accade, e paradossalmente da questo accordo ne approfitta proprio la Progress. Perché non li puoi scalfire, sono un treno in corsa, si sente il fischio che arriva da lontano e boom… sbarcano anche in America. Prima a piccoli passi, qualche WrestleCon e qualche accordicino qua e là.

Poi l’attuale tour, e pensateci: stanno ottenendo altri successi. Il pubblico impazzisce per loro. E così nella stessa giornata l’EVOLVE totalizza circa 700 persone e la Progress 1500. Una distanza considerevole se si considera che i forestieri qua sono i britannici. Una progressione naturale la loro, fino alla prossima fermata, quella di Wembley, dove verranno riscritte tutte le regole.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.