Cari amici dell’Indy City Beatdown, rieccoci anche questa settimana con la vostra rubrica preferita. Arrivati a dicembre gli eventi diminuiscono ma arrivano quelli veramente grossi come quello offerto dalla Insane domenica scorsa. Ma oggi diamo anche una occhiata a ciò che sta avvenendo in Europa con le restrizioni imposte dalla WWE agli atleti britannici.

INSANE CHAMPIONSHIP WRESTLING (ICW)

Un flop annunciato. “Fear&Loathing XI” non è stato il grande evento che tutti si aspettavano, sia in termini di pubblico che di qualità. Purtroppo la compagnia scozzese è in calo netto da un anno a questa parte, sta soffrendo le imposizioni della WWE ma ha pur sempre scelto deliberatamente di compiere una affiliazione. All’SSE Hydro di Glasgow erano presenti poco più di 2 mila persone rispetto alle 5 mila previste e questo ha minato un po’ l’entusiasmo generale della serata. Nei risultati non si è visto nulla di diverso rispetto al passato: il titolo mondiale ha cambiato mano passando da Jackie Polo a Lionheart, Kay Lee Ray ha vinto il primo deathmatch al femminile strappando il titolo a Viper, i P.o.D hanno strappato le cinture di coppia a Jester e Sha Samuels sfruttando la shot conquistata a inizio serata e Joe Coffey ha battuto il fratello Mark conquistando il titolo Zero G. Da segnalare due match, uno molto bello e uno meno: in quello bello gli ICW Originals (Wolfgang, Noam Dar & BT Gunn) hanno superato i British Strong Style; in quello meno bello Jeff Jarrett ha dato ancora una volta segno del suo personaggio agevolando con la sua chitarra la vittoria di James Storm sul povero Grado.

ICW Tag Team Champions: The P.o.D (Ashton Smith & Rampage Brown)
ICW Women’s Champion: Kay Lee Ray
ICW World Heavyweight Champion: Lionheart
ICW Zero-G Champion: Joe Coffey

** Indy Focus **

COSA STA ACCADENDO IN GRAN BRETAGNA?

Nei giorni scorsi si è fatto un gran parlare di wrestler britannici. Doveva essere un modo per celebrare il primo Takeover di WWE NXT UK che vedrà coinvolti alcuni nomi di spicco della scena, ed invece ci si è ritrovati a discutere animatamente sulle restrizioni imposte dalla compagnia di Stamford agli stessi nomi di cui sopra. Restrizioni che non coinvolgono solo gli atleti ma paralizzano praticamente una intera realtà europea.

Di cosa parliamo? Al momento gli atleti di NXT UK non sono più free agent ma sono di esclusiva WWE. Questo significa che, qualora dovessero lottare al di fuori dal proprio progetto, potranno farlo solo nelle promotion affiliate (l’inglese Progress Wrestling, la scozzese ICW, l’irlandese OTT e la tedesca wXw). Non solo: tutte le altre promotion che decideranno di mettere online (in qualunque forma) dei match con gli atleti di NXT UK verranno perseguite in tribunale. Si dirà: è giusto così, un accordo va rispettato. Ma in questo modo si ammazza una intera scena. Senza contare che a breve la WWE aprirà un Performance Center a Londra e molto probabilmente formalizzerà una offerta alle affiliate per chiuderle e permettere al proprio progetto di non avere rivali.

Perché questo? Perché NXT UK è l’ennesimo flop made in WWE. E quando i McMahon non sanno come vincere una partita, decidono di comprarsi l’arbitro e l’altra squadra. Nelle loro intenzioni, questo progetto dovrà divenire l’unico riferimento in ambito britannico. Non è possibile fare 600 persone a tapings quando la Progress supera costantemente le 800 unità, la ICW va per i mille, la OTT fa fisso 500 persone e le medio-piccole fanno ogni mese un sold out di 300. Questo significa che i fan britannici non hanno ancora compreso bene la portata rivoluzionaria di un progetto come il loro, buono per riempire arene di oltre 2 mila posti.

I fan capiranno mai? Il dubbio c’è. Il pubblico britannico è molto fedele e legato alla propria tradizione. Si è legato fortemente alle realtà vicine, a quelle sotto casa. Ha supportato e continua a supportare le grandi realtà con trasporto, le segue ovunque, le nomina ovunque, in ogni show vediamo persone con le maglie della Progress, della Insane, della Fight Club, della Rev Pro, della Defiant. Hanno un attaccamento difficile da trovare altrove, forse solo la Germania segue quel trend, gli altri paesi sono più influenzabili. A differenza del pubblico americano, quello britannico potrebbe boicottare in massa NXT UK e farlo miseramente fallire.

Per tutti gli altri cosa comporta? La Rev Pro, la Defiant, la World Series of Sports, la Fight Club dovranno rinunciare ad una marea di atleti, per lo più main eventer. Gli altri paesi saranno completamente tagliati fuori dal giro: in Italia non potremo più vedere i British Strong Style, i fratelli Coffey, WALTER, Travis Banks e tutte le grandi stelle emerse in questi anni. Sarà una mazzata sul panorama europeo che dovrà essere abile a sopravvivere con le proprie forze, facendo ricrescere velocemente la coda. Con l’auspicio che la WWE allenti le maglie del proprio monopolio e consenta un po’ a tutti di fregiarsi delle stelle britanniche.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.