Pubblico molto caldo e delle grandi occasioni nello scorso weekend per la AAW, che ha messo in scena anche quest’anno il torneo dedicato alla memoria di Jim Lynam, ex promoter e fondatore della compagnia. Due serate di grandi match, di debutti, e di segmenti molto duri che hanno dato sfogo alle abilità dei wrestler del roster. In tutto 22 incontri spalmati in due serate, con i fan in visibilio. Pure Dave Meltzer, presente in entrambi gli spettacoli, ha lodato l’organizzazione e l’atmosfera presente al Logan Square Auditorium di Chicago.
Iniziamo con quanto accaduto nelle fasi fuori dal torneo. Sami Callihan si è confermato campione assoluto battendo sia Mance Warner che Kris Statlander, prolungando ulteriomente un regno che va avanti da inizio anno. Non cambia neppure il detentore del titolo Heritage, dato che Jake Something continua a macinare vittime e a crescere, in attesa di assaporare l’aria del main event. Di certo, il main event lo hanno visto, vissuto e goduto i Besties In The World che hanno riconquistato gli allori di coppia dalla cinta di Pentagon Jr e Fenix, sfruttando la presenza nel match dei LAX. Infine c’è stata la sentenza che tutti attendevano e che non speravano: dopo aver perduto nel primo turno del torneo contro Colt Cabana, MJF – per stipulazione – ha dovuto dire addio alla promotion.
Tanti match, in genere discretamente corti e spettacolari, con confronti un po’ atipici per il tipo di atleti coinvolti: questo il riassunto del Jim Lynam Tournament. Nella prima serata si segnala un bel Alexander vs Something assieme a Paco vs Atlas e Laredo Kid vs Ace Austin. Nella seconda serata Eddie Kingston ha a poco a poco rotto l’incantesimo chiamato WRSTLING, ponendosi di traverso al suo ex alleato Curt Stallion e di fatto turnando face in favore di pubblico. La sua presenza è stata una dimostrazione di resistenza e pazienza, soprattutto in semifinale contro il più imponente Ace Romero. Dall’altro lato ha trovato un Josh Alexander più fresco, più in forma, passato da una semifinale tecnicamente agevole contro il più piccolo Myron Reed e più adatto a questo genere di competizioni (questa è la quinta vittoria per lui, in tutto tredici finali sostenute). Il canadese ha avuto la meglio e nel post match ha ricevuto il plauso e il rispetto di Kingston, a finalizzare il suddetto face turn.
Ora il buon Josh ha davanti tre strade: tentare l’assalto al titolo assoluto detenuto da Sami Callihan, cintura che ha già detenuto per circa 50 giorni nel 2015; ritrovarsi face-to-face con Jake Something per tentare di vincere il titolo Heritage e replicare l’affermazione ottenuta nel primo turno del torneo; oppure potrebbe provare a vincere in sequenza entrambe le cinture, senza porsi alcun limite in un momento storico tendenzialmente a lui favorevole. In caso di conquista, avrebbe nel suo palmares ben 9 titoli contemporaneamente.