Edizioni a sorpresa in queste due settimane per l’Indy City Beatdown che si trova in due giorni ravvicinati per lasciar spazio al giovedì alla preview di Final Battle, show finale della Ring Of Honor. Ma oggi parliamo d’altro, in particolare della CZW e della EVOLVE. Pronti? Andiamo!

COMBAT ZONE WRESTLING (CZW)
Ultimo evento dell’anno per la CZW e chiaramente doveva accadere di tutto. E per tutto significa che alcuni sconvolgimenti erano impensabili fino a qualche giorno fa. Partiamo dalle note meno visibili ma fondamentali per il 2018: Dan O’Hare continua a vincere e convincere, la sensazione è che il booking team lo stia bookando a piccoli passi per farlo esplodere definitivamente verso il titolo Wired verso la metà del prossimo anno. Titolo Wired che è tornato alla vita di Maxwell Jacob Feinstein, al suo secondo regno dopo lo stop inaspettato patito contro Joey Janela. Qui si tratta di un antipasto verso la gloria attualmente detenuta da Ricky Shane Page, riuscito ad uscire indenne dal Cage Of Death vissuto contro Joe Gacy e Shane Strickland. Due titoli hanno cambiato padrone: i The Rep (Dave McCall & Nate Carter) hanno conquistato i titoli di coppia in un 4 Way in cui tutti si aspettavano la conferma degli Scarlet & Graves; mentre Nick Aldis (meglio conosciuto come Magnus in TNA) ha sconfitto Tim Storm e conquistato così il titolo mondiale NWA. Particolare il finale di show con Nick Gage che ha tenuto un promo non concordato con la compagnia, facendo andare tutti su tutte le furie, la sensazione pare che il suo tempo in CZW sia definitivamente concluso. Questo inoltre è stato l’ultimo evento della compagnia nella location di Sewell.

CZW WORLD CHAMPION
: Ricky Shane Page
CZW WIRED CHAMPION: Maxwell Jacob Feinstein
CZW TAG TEAM CHAMPIONS: The Rep

EVOLVE
Ben due show negli scorsi due giorni per la creatura di Gabe Sapolsky che ha annunciato la nascita di una nuova era del wrestling per la sua compagnia. Nella prima serata (show numero 96) spiccano le vittorie di Keith Lee su Walter nella sfida tra i due big, con Lee che ha conservato il suo titolo ma ha trovato un nuovo avversario in AR Fox; e la vittoria di Riddle ai danni dell’ex partner nei Catch Point Fred Yehi. Catch Point che hanno conservato i titoli a causa e grazie alla stable The End (Oddison, Parrow & Drennen) che ha attaccato tutti i componenti del match. La sfida tra le due fazioni ha avuto momenti di estrema tensione anche nella serata successiva quando i ragazzi della FIP sono intervenuti al termine del main event tra Zack Sabre e Jaka (col primo che ha difeso l’EVOLVE Championship) ed hanno distrutto ancora una volta i Catch Point. Attenzione a Darby Allin: continua a vincere, ha guadagnato una title shot a qualunque titolo egli voglia ed ora diventa un serio spauracchio per tutti.

WWN LIVE CHAMPION: Keith Lee
EVOLVE CHAMPION: Zack Sabre Jr
EVOLVE TAG TEAM CHAMPIONS: Jaka & Chris Dickinson

** Indy Focus **

E POI L’EVOLVE DECISE DI DIVENTARE GRANDE

Nel 2010 Gabe Sapolsky creò una federazione avanti nel tempo: l’EVOLVE. Il senso non era quello di raggiungere una cintura o di sviluppare le solite classiche storyline, ma radunare il meglio del circuito indipendente di allora e farlo competere in un ranking progressivo. I primi show videro la fiera dei wrestler di qualità: Davey Richards, Claudio Castagnoli, Chris Hero, Kota Ibushi, Bryan Danielson, Drake Younger, Brodie Lee, Sami Callihan, Austin Aries, Homicide, Mike Quakenbush. Dietro avanzava una schiera di talenti che apprezzeremo davvero solo diversi anni dopo: Ricochet, Rich Swann, Adam Cole, Jon Moxley, Johnny Gargano, Kyle O’Reilly, AR Fox, Tony Nese e tanti altri. Insomma, riuscì davvero a creare una realtà all-star dove la qualità fosse in genere sempre alta e convincente.

Eppure, per quanto belli fossero gli show, le presenze iniziarono a scemare. E con esso la voglia di Sapolsky, diviso tra questa promotion e la DragonGate USA, di cui la EVOLVE veniva vista come una realtà satellite. Il punto più basso venne raggiunto nell’evento in cui ci sarebbe dovuto essere quello più alto: il “Crowning The Champion” di EVOLVE 19 (aprile 2013) quando AR Fox vinse il titolo assoluto della promotion in un match brutto contro Sami Callihan, al termine di uno show che definì la crisi creativa del buon Gabe. Brutto segnale, così come fu un brutto segnale la dilazione dei tempi nell’organizzazione degli spettacoli, ottenuti in location sempre più piccole e grigie.

Paradossalmente è qui che cambia la storia dell’EVOLVE poiché Sapolsky decide di mutare nuovamente lo stile del suo roster. Via i giapponesi, la WWE e la NJPW si prendono alcuni dei main eventer e allora bisogna fare di necessità virtù: la Strong Style Battle presenta atleti tecnici, legati ad una idea arcaica del pro wrestling, quella olimpica. La presenza di Timothy Thatcher, Drew Gulak, Biff Busick, Tommy End sembra un invito ai colleghi a seguire il nuovo trend. Il wrestling tecnico prende il sopravvento, viene imitato anche nelle compagnie più importanti e il pubblico sembra apprezzare. L’accordo con la WWE è un input in più per seguire questa rinascita che ha bisogno di essere alimentata e portata avanti con giudizio e senza errori.

In questa corsa verso il nuovo c’è un Drew Gulak che attraversa la terza fase della sua carriera: dopo essere stato un soldato mascherato e svolazzone in Chikara e un midcarder noiosetto in giro per le indy, diventa ufficialmente un leader e sboccia. Apre la via ad una nuova generazione di atleti che verrà radunata nei Catch Point. Sono suoi allievi, figli forse di un Dio minore ma dal talento sconfinato. Tracy Williams è il più futuribile, Fred Yehi la valvola impazzita, Matt Riddle la sensazione del presente – quello che impara subito e si fa apprezzare all’istante da tutti. La crescita di questi tre ragazzi è palese e diventano in poco tempo un must see di ogni show EVOLVE. Nel gruppo entrano anche Chris Dickinson e Jaka, membri dei Doom Patrol in Beyond e ormai veterani della scena. Il dado è tratto, la rinascita è compiuta.

Basta così? No, chiaro che no. Perché Sapolsky ha iniziato a lavorare su quei ragazzi sui quali difficilmente uno punterebbe i suoi denari. Perché Jason Kincaid, Darby Allin, Sammy Guevara, Austin Theory, ACH, Anthony Henry, James Drake, Lio Rush prendono il volo; perché Ethan Page e Keith Lee diventano dei mostri sui quali non si può fare a meno. E il campione chi è? Zack Sabre Jr, l’atleta tecnico per eccellenza, quello giusto per la nuova rivoluzione in atto da tempo. Dietro i Catch Point sembrano vivere una storia parallela, tutta loro, con una guerra interna tra Fred Yehi e Tracy Williams che fa esplodere il gruppo, lo dilania e sembra lanciare entrambi verso un 2018 pieno di ulteriori soddisfazioni. Magari titolate.