Due settimana fa, Austin Theory ha perduto contro Josh Briggs il match valevole per la difesa del titolo Evolve – che a luglio aveva unificato a quello di WWN battendo invece JD Drake. Una sconfitta paradossalmente vista come indolore, visto che il ragazzo ormai ha dato tutto se stesso in una promotion che nell’ultimo anno e mezzo ha perso tutto l’appeal costruito nel passato. Quasi quasi è un bene che abbia lasciato a qualcun altro l’onere di reggere un progetto che si muove stancamente in attesa delle indicazioni della WWE sia sugli atleti da utilizzare che sulle faide da portare avanti.
Theory ha detto addio alla Evolve nell’ultimo show e con tutta probabilità passerà a NXT a breve. Ha il viso, il fisico, il carisma e le abilità fisiche per essere un top player nel terzo brand dei McMahon e già negli house show lo stanno testando a dovere. Perde, sì. Ma fa degli ottimi promo, e lotta come sa e come deve. Ad agosto aveva presenziato a “Takeover: Toronto”, facendo intendere che il logo del brand giallo potesse diventare ben presto la sua casa. A “Takeover: WarGames” il suo debutto, con il pieno sostegno sia di Triple H (che su questi ragazzi ha l’occhio lungo) e sia di Vince McMahon (che lo vedrebbe come il prossimo Seth Rollins).
Ha chiuso con una vittoria su Curt Stallion. Tra i presenti del roster della Evolve è stato il più fedele, quello che fin da subito ha fatto intendere di voler arrivare alla WWE e di vedere nella creatura di Gabe Sapolsky un comodo volano per lanciarsi verso le stelle del firmamento di questo sport. Allievo prediletto di AR Fox, col quale ha avuto un furioso feud, si era fatto notare per i match contro Sammy Guevara e Anthony Henry tra FIP ed Evolve appunto, prima di imbastire un bel feud contro Darby Allin che vide anche l’utilizzo della sua valletta Priscilla Kelly. Ha fatto una lunga gavetta per tutto il 2017 e una parte del 2018, partendo dall’opener fino a conquistare le zone buone della card. La sorprendente vittoria su Keith Lee nel weekend di Wrestlemania dello scorso anno aveva fatto gridare allo shock, ma la mano che descriveva le sue azioni sapeva già dove andare a parare.
Il 15 dicembre di un anno fa aveva conquistato il titolo Evolve per la seconda volta convinto di non volerlo più lasciare a nessuno. Ha perso solo contro i “grandi” di NXT come Johnny Gargano, Roderick Strong e Adam Cole, ma ha sempre difeso con successo la cintura. Solo applausi quando ha tentato di divenire (invano) il nuovo leader degli Undisputed Era. Chissà, magari nella nuova collocazione potrà aver la possibilità di raggiungere il livello di quei grandi che tanto ha sfidato durante il 2019.