Forse questo è stato l’anno più brutto per il panorama indipendente mondiale. Togliamo il forse: è stato l’anno più brutto. Si è perso il conto delle promotion che sono state chiuse, di quelle che hanno ridotto i propri show o ridotto direttamente la propria audience. Fatica, tanta fatica a mettere in piedi show di notevole fattura con i talenti che sono corsi nella braccia della WWE o della AEW, con l’auspicio di chissà quali opportunità economiche e lavorative.
Un tempo chi usciva dalla WWE o dalla TNA, puntava le indy. Voleva essere indipendente, crearsi un proprio forte seguito per tentare di dimostrare alle due succitate che avevano fatto un grosso errore a lasciarlo andare. È il caso, ad esempio, di Sami Callihan: flop clamoroso a NXT dopo essere stato atleta di buona rilevanza nelle indy. Una volta che è tornato a casa, è diventato una sorta di leader di un movimento che oggi lo venera come fosse una divinità e che grazie a lui sta ottenendo diverse possibilità di booking (ad esempio a Impact, ma non solo).
Quando Oney Lorcan ha annunciato di volersene andare dalla WWE, tutti hanno esultato nella speranza di vederlo nuovamente tirare schiaffi in Beyond come nel feud che infiammò l’America contro Eddie Edwards. Aveva addirittura pubblicato una foto con David Starr e la maglia “We The Indipendent” che dicevano dai, sto tornando per voi. Dopo due giorni però ha annunciato il suo rinnovo per quattro anni (!) con la WWE. Ma come, aveva detto di non volerci più rimanere, che non veniva sfruttato per le sue caratteristiche e poi rinnova?
Non è il primo caso. Anche altri ex indy stanno preferendo una scarsa posizione in federazioni grandi invece che ritrovarsi davanti a 50/100 persone in luoghi difficili, con la necessità di organizzarsi da soli ogni spostamento, ogni contatto di booking, col rischio magari di trovare promoter che non pagano o avversari di dubbia capacità. Ormai non c’è più gusto a stare nelle indipendenti, almeno finché non ci sarà un altro boom che cambierà lo scenario e riporterà tanti ragazzi in giro per il mondo.