Il 27 dicembre scorso, Drew Gulak ha registrato il nome “Catch Point”. Una notizia particolare, che da un lato fa piacere e dall’altro pone qualche dubbio. Il dubbio in questione sarebbe capire se il wrestler deciderà di utilizzare quel nome anche in WWE, riportando in vita uno stile e un modo di porsi/fare che mancano ormai da troppo tempo. Perché, se voi non lo sapete, questo gruppo è stato l’ultimo barlume di qualità di una Evolve che a poco a poco si è piegata al volere di una entità più grande e più forte (economicamente, mediaticamente).

Cosa sono stati i Catch Point? Il gruppo originale era formato da Gulak, Tracy Williams (oggi in Ring Of Honor) e TJ Perkins (ex WWE, oggi ad Impact). Nel giro di qualche mese entrarono a farvi parte anche Matt Riddle, Fred Yehi e Dominic Garrini, fino a Chris Dickinson e Jaka assistiti da Stokely Hathaway. Si trattava di mostrare una filosofia: mentre tutti sbrodolavano per gli svolazzoni europei e americani, una parte dei fan applaudiva questi ragazzi in mutandoni e stivali che lottavano a terra, riproducevano il wrestling nella sua forma originale, dando poco spazio allo spettacolo e tanto spazio all’intensità, alla forza, al coraggio.

La summa è stata data dal violentissimo e tecnicissimo feud tra Gulak e Thatcher, che ha aperto la strada ad una serie di match tecnici e al lungo regno da campione di Zack Sabre Jr. Quando il britannico è salito sul trono, il pubblico era preparato ad accoglierlo. Non gridavano più “boring”, ma chiedevano ancora più intensità, forza e coraggio. Non proponevano nulla di nuovo all’orizzonte, sia chiaro. Ma lo facevano in un momento storico in cui c’era la necessità di mostrare altro, rispetto all’abuso dello svolazzare da un paletto all’altro.

Nessuno dei sopracitati ha più combattuto match di quel genere. Non in WWE, non in ROH, non ad Impact. Mondi diversi, tempi diversi. Oggi però, con la mossa di Gulak, i Catch Point potrebbero tornare in auge. In WWE? Può darsi, essendoci sia Hathaway che Riddle con cui ricongiungersi. Nelle indy? Può darsi, essendo il contratto dell’ex leader in scadenza con Stamford e dunque potrebbe anche essere in procinto di tornarvi per mettere su una nuova banda. Per rispiegare i fondamentali del wrestling e dimostrare quanto ci sono mancati in questi quasi due anni di assenza.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.