Si sa, all’inizio diversi ragazzi si approcciano al wrestling e lottano gratis. Lo fanno perché devono farsi conoscere, perché fanno parte di una accademia che organizza spettacoli, perché può avere interesse a farsi un nome tra i promoter. Questo periodo generalmente dura in media dai sei ai dodici mesi, dopo di che l’atleta deve iniziare a far valere il proprio talento e le proprie capacità facendosi pagare. Anche se un minimo, ma deve essere pagato. Evidentemente in America, dove il wrestling risulta ad un livello professionistico, qualcuno ha preso alla leggera questo aspetto.

Le voci erano nell’aria da un po’ di tempo, ma finché non hai un portavoce forte che rende nota la cosa, è un po’ difficile farsi sentire: da qualche anno Gabe Sapolsky, proprietario della Evolve, ha smesso di pagare una parte degli atleti o ha iniziato a sottopagarli rispetto al loro valore. Questo nonostante la compagnia possa avvalersi della collaborazione logistica e tecnica della WWE ed abbia un ritorno economico in streaming discreto, ampiamente in grado di soddisfare tutte le richieste di booking. A renderlo noto è stato David Starr, che da tempo si sta spendendo affinché gli atleti indy possano veder riconosciuti i loro diritti economici, sportivi e personali. A queste frasi, l’ex booker della ECW ha risposto bloccandolo sui social.

A seguito di queste dichiarazioni, alcuni wrestler indy hanno avuto il coraggio di confermare quello che Starr aveva scritto. Il fenomeno delle indy aveva anche aggiunto che, mentre buona parte del roster Evolve non veniva pagato, gli stessi atleti erano costretti a pagarsi di tasca alcuni seminari con gli atleti WWE mentre il buon Sapolsky alloggiava in hotel a 4 stelle in barba a tutti. Preso alla sprovvista, Gabe ha ribattuto che Starr aveva tentato di essere bookato in Evolve ma era stato rimbalzato. Secondo lui, il wrestler stava soltanto cercando di ottenere ulteriore visibilità, oltre quella avuta nel 2019 coi suoi match. Poi ha confermato che ci sono stati degli sbagli e ha tentato di dare delle giustificazioni in merito soprattutto all’accusa di aver promesso un posto in WWE ad alcuni atleti in cambio del non chiedere soldi per lottare dei match.

Il finale della storia ha visto due fasi: Starr ha fatto notare che oltre agli introiti con la EVOLVE, Sapolsky ha un salario WWE (fa da consulente per NXT) e dunque il suo comportamento non è giustificabile. Gabe di suo ha detto che ogni atleta che presenzierà ai prossimi show della promotion verrà regolarmente pagato e non ci saranno voci né problemi di questo genere. Un buon risultato contando che il wrestling non è uno sport facile, ci sono tanti rischi e prenderseli senza ottenere neanche un riconoscimento non è una soluzione gradevole.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.