Benvenuti cari amanti del wrestling indy, questa volta facciamo un bel volo per ritrovarci nella nostra amata Europa, ed in particolare in Gran Bretagna dove si concentra il meglio del wrestling del Vecchio Continente. Abbiamo inteso negli awards anche la Germania, l’Austria, l’Ungheria e la Francia. Pronti? Partiamo!


MOST IMPROVED WRESTLER : Chris Tyler
Un ragazzo che in Italia abbiamo iniziato ad apprezzare in maniera continuativa esattamente come è accaduto in Gran Bretagna. Finito nel mirino della WWE e accomunato a Will Ospreay, dal collega più famoso ha preso sì un certo piacere per la velocità ma l’ha imperniato di psicologia e caratteristiche fisiche più sensate. Piano piano si è preso dovuto spazio in Hope, Kamikaze Pro e Southside, piano piano ha dimostrato che poi in questo 2018 potrà prendersi ben altre soddisfazioni. Assieme a lui nel lotto sono passati altri tre wrestler: James Drake, passato ai piani alti della Progress e autore di discrete prestazioni; Kai Payne, assoluto dominatore della Hope e della APEX; e il giovanissimo Omari, nome che dovete segnarvi perché ci faranno sognare nei prossimi mesi.


BEST FEUD : BBS vs CCK
Questi due trio si sono presi tutto, ovunque. La loro sfida ha viaggiato lungo diversi capitoli della Progress, ha planato le proprie ali su comodi rifugi chiamati match di alto livello. In qualche modo si è visto un passaggio di consegne tra il presente e il futuro: Seven, Bate e Dunne sono ormai un prodotto WWE in grado di integrarsi con ben altri atleti, di fornire sfide sognate da tutti (pensiamo a quella contro gli Undisputed Era) e di scivolare sotto la guida di Triple H; Banks, Brookes e Lykos sono l’immediato futuro, soprattutto se il ragazzo mascherato dovesse reggere a livello fisico dati i vari guai muscolari patiti negli ultimi mesi. Passaggi di titoli, match a stipulazione, senza stipulazione, violenti. E l’affermazione definitiva di Travis Banks verso il titolo di wrestler dell’anno.

BEST MATCH : Joe Coffey vs Trent Seven (Barramania)
Un match assolutamente intenso, ad alto contenuto alcolico per la spinta con cui l’abbiamo seguito. L’affermazione definitiva di Joe Coffey e il ringraziamento a Trent Seven per l’egregio lavoro svolto. La Insane cambia volto e regala poi la cavalcata verso Fear and Loathing, ed altre affermazioni, altra intensità. Questi due avevano battagliato per tanto tempo per arrivare a quel punto, e la sfida di Barramania è stato l’atto finale che ciascuno sognava. Nel lotto erano presenti altri match, assolutamente: Super Strong Style 16 Tournament 2017 Final Travis Banks vs Tyler Bate, PROGRESS Atlas Title Three Way WALTER vs Matt Riddle vs Timothy Thatcher (Progress 55 – Chase the Sun),  ICW World Heavyweight Title Trent Seven vs Wolfgang (Fight Club Manchester), Whiplash vs Stevie Boy (ICW Shug’s Hoose Party 4 – Tag 1).

BEST SHOW : PROGRESS Chapter 51 – Screaming For PROGRESS
Evento che paradossalmente sembrava non potesse raccontare nulla. Poi piano piano si assiste ad un crescendo continuo, ad un sviolinare di azioni e booking sensato. Tre match sono assurdi: War Machine vs London Riots, BBS vs CCK e soprattutto Walter vs Matt Riddle. Senza contare che Jimmy Havoc vs Jigsaw è decisamente una buona scelta e che Eddie Dennis inizia a prendere piede in maniera corposa nel roster. Si urla per la Progress che col tempo ha rallentato la sua qualità a favore di un sold out permanente, costi quel che costi. Menzione d’onore per altri due bei show come HOPE 4th Anniversary e ICW BarraMania 3.

BEST TAG TEAM : CCK
Qualcuno dirà: vincono a mani basse. Hanno praticamente preso la scena tag team del 2017, hanno vinto e convinto, sono stati nel main event del 70% delle maggiori compagnie britanniche, hanno attirato le sirene americane a tal punto da vincere i titoli di coppia CZW. Hanno avuto tutto: voli stratosferici, scrittura, senso, appeal nel pubblico. E non sembrano due che possano fermarsi qui, anzi l’anno appena iniziato sembra addirittura promettere di più, molto di più. Ma dietro chi si è mosso? Assolutamente il Ringkampf (Axel Dieter Jr., Timothy Thatcher & WALTER), team molto abile a muoversi sia tra la WXW che la Progress in singolo quanto in coppia. L’addio di Dieter Jr ha minato un poco la loro dominanza e così si sono ritrovati sotto. Così come si sono ritrovati sotto la Polo Promotion e i The Marauders, buoni sì ma non abbastanza. Anno tra andirivieni per i British Strong Style, mentre alle spalle si sono elevati due team di cui sentiremo molto parlare nei prossimi mesi: Aussie Open (Kyle Fletcher & Mark Davis) e The South Coast Connection (Ashley Dunn & Kelly Sixx).

BEST HEEL : Cara Noir
Difficile scegliere se i “migliori” si fanno metà anno in un modo e metà in un modo differente. Avrebbe potuto vincere Pete Dunne, perché cattivo è cattivo, ma questo non è stato certo il suo anno all’interno del suolo europeo. Come votare poi Walter che viene più osannato che fischiato? Troppo generici Kip Sabian e Iestyn Rees, a corrente alternata Joe Hendry, impossibile da incastonare Mikey Whiplash. E allora spunta un signorotto che nel corso dell’anno è riuscito ad essere abbastanza “horrorifico” quanto affascinante per tutto il pubblico inglese. Un ingresso di grande impatto, una maschera dipinta sul volto, titoli vinti praticamente ovunque (HOPE, LCW, IPW:UK), cattiverie più o meno trattenute. Un nome che ci darà tanto ancora e che ha segnato un corposo passo in avanti per la carriera del fu Tom Dawkins.

BEST FACE : Travis Banks
Ecco, questa era una scelta semplice, va detto. Prendi un ragazzo che ci sa fare, lo fai crescere a poco a poco finché il pubblico non si accorge che è lui quello su cui bisogna puntare e poi lascialo volare. È così che nasce l’epopea di Travis Banks dopo i South Pacific, dentro e fuori i CCK, tra regni ben giocati e match di altissimo profilo. Dovunque vada è atteso dal pubblico anche se non è ancora un moneymaker come lo sono diventati nel tempo Havoc, Ospreay e Dunne. Si giocava questo premio con pochi ragazzi, tutti bravi: Chris Tyler, Kenny Williams, Eddie Dennis e BT Gunn.

BEST FEMALE WRESTLER : Kay Lee Ray
Quale altra atleta può dirsi capace a 25 anni di poter vincere tutto e convincere chi la guarda che sì, lei è quella giusta, quella con l’X Factor. Attualmente Kay Lee Ray rappresenta quella fase che Charlotte rappresenta in WWE: è la Regina. Ogni match è uno spettacolo, con chiunque venga fatto, maschio o femmina che sia. Sa adattarsi a tante tipologie, è già una veterana ed ha un fascino a cui raramente qualcuno sa sottrarsi. Non è stato un premio facile per lei: Toni Storm ha convintamente dimostrato di poter ambire al trofeo ma la differenza sta nella costanza di rendimento, impossibile per una ragazza che talvolta è stata costretta a far da spola tra l’Europa e il Giappone, e dunque ad abbassare la sua cifra nel suo paese di riferimento. Segnalazione per due ragazze di cui sentiremo tanto in futuro, Jayde e Ivvii Grace.

BEST MALE WRESTLER : BT Gunn
Chi può essere il miglior wrestler? In questa scelta, oltre che i dati oggettivi entrano in ballo anche fattori puramente soggettivi. Diciamo subito chi erano i possibili wrestler dell’anno: Walter, Travis Banks, Mark Haskins e BT Gunn. Perché? Walter è diventato un main eventer di spicco anche in UK e non solo in Germania. Pesa sulla scelta la diversità di prestazioni tra il suolo americano e quello europeo: ciò non significa che in Europa non abbia fatto bene, ma è stato più spesso inserito in match dalla minore attenzione e appeal, e dunque dalla minore necessità di sfornare prestazioni incomparabili; Banks ho già detto sopra, ha fatto di tutto e di più. Ma qui si tratta di valutare tutto l’anno ed è innegabile come l’inizio del 2017 non vedesse il sudafricano nelle prime posizioni di tutte le compagnie in cui ha militato; Haskins viene sottovalutato da tutti, è bravo ma il suo lavoro è spesso di ripiego nonostante sforni – tanto da main eventer quanto da lowcarder – prestazioni enormi dovunque vada. Forse questo passare da sopra a sotto della card (e viceversa) lo penalizza ma se vediamo l’insieme della sua stagione è certamente meritevole di tale attenzione; altro nome sottovalutato è quello di BT Gunn, che è un nome di spicco del panorama britannico, è il campione indiscusso della maggiore compagnia esistente, è una macchina che non sbaglia mai passo, rimane costante qualunque cosa faccia. Merita perché ha lavorato tanto per raggiungere l’attuale posizione, perché ha saputo attendere e continuare a lavorare con la stessa cadenza, tale da renderlo assolutamente il migliore.

Concludiamo con altri due trofei: il Most Shocking Moment è rappresentato dall’invasione della IPW:UK in Defiant Wrestling, coi giovani guidati da Austin Aries e Mark Haskins, in una stable che darà parecchi problemi a tutti. Il titolo di Best Promotion va invece alla Lucha Forever, che chiusura anticipata a parte ha fatto divertire tutti con show sempre molto ben concentrati nella qualità e nelle card proposte.

Voi cosa ne pensate? Chi avreste voluto nelle varie sezioni di questi premi? L’Indy City Beatdown torna la prossima settimana con tutto il meglio dell’indy americano!

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.