Nuovo appuntamento con l’editoriale dedicato alla scena italiana, oggi ho il piacere di ospitare tre giovani atleti italiani che hanno recentemente debuttato in USA.

Si tratta degli atleti della ICW e Rising Sun Nick Lenders, Jesse Jones e Trevis, che ho intervistato al ritorno in Italia.

Enrico: Intanto Grazie a nome di Zona Wrestling per questa intervista… allora, partiamo con una domanda semplice: come sono nati i contatti che vi hanno portato a debuttare in USA?

JESSE: i contatti nascono da un mix di fortuna e bravura, un po’ come in tutte le cose.. la fortuna è cieca ma fino ad un certo punto.

La nostra fortuna è stata trovare una persona che ci ha voluto portare con lui in giro per le Indy della zona nord-est degli USA, dandoci la possibilità di dimostrare come il wrestling italiano sia vivo e forte.

 La nostra bravura è stata farci trovare pronti e cogliere al volo questa occasione.

LENDERS: Lottando il più possibile si conoscono tante persone, ed è grazie a queste persone che si creano contatti e conoscenze.

TREVIS: Sono nati come nascono i contatti nella vita di tutti i giorni, conosci persone e si instaura un rapporto d’amicizia.

Quindi diciamo che nascono dal rispetto reciproco che si ha con delle persone.

Enrico: Per tutti è tre è stato il debutto assoluto sui ring americani, con che aspettative siete partiti dall’Italia?

JESSE: le mie aspettative erano alte.

Non solo wrestling parlando, ma anche più da un punto di vista generale.

Ho sempre desiderato vedere e vivere gli Stati Uniti e soprattutto città come New York, Boston ecc, ed essendo stata la mia prima volta negli States, l’attesa era tanta. Inoltre, avere a che fare con promotion e persone che hanno segnato pagine importanti della storia del wrestling sapevo che sarebbe stata un’esperienza unica, e così è stato.

LENDERS: Io sono partito carico a mille, ma con le aspettative abbastanza basse, perché meno mi aspetto, meno rimango deluso se ciò che desidero non accade.

TREVIS: Siamo partiti dall’Italia con la voglia di far bene e quella soprattutto di divertirci.

Per quanto mi riguarda non avevo aspettative soprattutto per il fatto che volevo evitare delusioni una volta arrivato la.

Enrico: Avete avuto la possibilità di lottare in numerose realtà: Chaotic Wrestling, North East Wrestling, Wrestling Has a Tomorrow, Beyond Wrestling… che idea vi siete fatti della scena Indy USA?

JESSE: l’idea è che quello è il posto dove stare se vuoi costruirti una vita da wrestler. Oh, sia chiaro, non voglio togliere nulla al wrestling italiano che sta crescendo tantissimo, ma chiaramente la scena Indy USA è il luogo dove sono nati e cresciuti tanti fenomeni del ring, e questa è una cosa che puoi respirare ad ogni singolo show o palestra d’allenamento in cui vai.

L’esempio che posso portare è quando siamo stati ospitati da Brian Fury nella Chaotic training centre, palestra che prima era di Killer Kovalski; inutile dire i brividi quando, prima di allenamento, abbiamo guardato sulle pareti della palestra tutte le foto e poster dei lottatori passati da quella palestra, tipo Triple H, The Rock, Goldberg, John Cena.

LENDERS: Il wrestling in America è fantastico, penso la più bella esperienza della mia carriera fino ad ora, facevano show tutti i giorni, con commentatori, un bello stage e tanta gente… Veramente un sogno per noi.

Poi tutti molti gentili, ci hanno trattato davvero con tanto rispetto, abbiamo conosciuto davvero delle bravissime persone.

TREVIS: Guarda tralascio un po’ l’aspetto in ring, dove sicuramente abbiamo potuto vedere tanti ragazzi veramente bravi, che in Italia non si conoscono e che mi piacerebbe portare qui, molti con i quali abbiamo stretto davvero dei buoni rapporti. Parlando del backstage devo dire di esser stato rispettato tantissimo, solo per il fatto che abbiamo viaggiato e ci siamo fatti un sacco di ore di aereo, è una cosa che non mi aspettavo e che mi ha fatto davvero piacere.

E la stessa cosa è successa con performer più conosciuti che pensavo di trovare un po’ meno umili di quanto si sono dimostrati nella realtà, e tutto ciò è stato veramente bello.

Enrico: Avete rappresentato non solo ICW e Rising Sun, ma anche il wrestling italiano, come viene visto oggi, nel 2019, la scena italiana in USA?

JESSE: con molta curiosità.

Ovviamente già è poco conosciuto tutto il wrestling che è al di fuori del suolo statunitense, immaginate il wrestling italiano.

Il massimo che conoscono è il classico pizza pasta e mafia.

Ma detto questo ho sentito molto interesse e rispetto nei nostri confronti, non solo da parte pubblico ma anche dai lottatori/promoter,  con domande sull’Italia, sul wrestling italiano, ma anche osservando i nostri match, facendoci i complimenti e portandoci feedback senza nemmeno il bisogno di chiederli.

Insomma, se gente come Justin Credible o Kenny Dykstra, che giusto un paio di match dovrebbero averli visti in carriera, vengono da noi tre a dirci la loro su quello che abbiamo fatto nel ring, vuol dire che del rispetto e della curiosità nei nostri confronti e nei confronti del wrestling italiano c’è.

LENDERS: Molti non sapevano neanche si facesse wrestling in Italia, però abbiamo stupito quasi  tutti(in positivo) e abbiamo tenuto alto il nome del wrestling italiano.

TREVIS: Non viene vista in nessun modo, perché non sanno che esista.

Ed è una cosa per me molto negativa perché siamo nel 2019 e dovremmo avere più rilevanza almeno nel nostro paese e invece non è così.

E infatti ci è stato chiesto, Jessika Havoc ci ha chiesto se esisteva una realtà italiana perché non ne ha mai sentito parlare, Teddy Hart, nipote di Bret Hart,si è interessato e ci ha chiesto di com’è il movimento in Italia e ci ha spronato a lavorare e a fare in modo che si sviluppi anche qua da noi.

Però sinceramente non è conosciuto e questo è un dispiacere.

Enrico: Gli USA da tempo sta diventando “Terra di Conquista” per i nostri connazionali: le perfomance di Mambo Italiano, D3, Karim e Monica dimostrano che un lottatore italiano, se merita, può ottenere successo sulla scena americana…. È arrivato il vostro turno ora?

JESSE: eh, bella domanda.

Ci sono tante cose a cui pensare, decidere di provare a diventare un wrestler non è semplice.

La vita da wrestler non è semplice; quello che posso dirti è che l’anno prossimo faremo tutto il possibile per tornare per un altro tour negli USA, poi per il resto chi lo sa…

LENDERS: Speriamo di sì, ma teniamo i piedi per terra, ci hanno fatto tanti complimenti, ma un passo alla volta, con calma.

TREVIS: Io credo che l’Italia abbia molti talenti che pian piano stanno uscendo , però se mi chiedi se è arrivato il nostro turno ti dico di no.

Noi siamo stati la relativamente poco, persone come D3 o Karim sono la da molto tempo e lottano in pianta stabile.

Per fare in modo che arrivi anche il nostro momento dobbiamo fare molti sacrifici, trasferirci negli USA e vivere la.

Sicuramente la nostra esperienza aprirà le porte a molti lottatori italiani, poi uno deve avere anche la coscienza di capire quando è il momento giusto per farlo e se si è pronti per farlo.

Quando abbiamo deciso di andare, dentro di me sapevo che era arrivato il momento e sapevo di avere le carte in regola per fare delle buone prestazioni.

E così è stato tanto che abbiamo ricevuto parecchi complimenti da Justin Credible, leggenda ECW a Ken Doane, il fu Kenny Dykstra in WWE e molti altri ancora.

Enrico: Il wrestling italiano quest’anno ha compiuto il suo 18° anno di vita, siamo diventati “adulti” … come vedete la scena italiana?

JESSE: Cresciuto.

Non ancora maturo, ma in continua crescita.

È proprio come un diciottenne che cerca in tutti i modi di trovare la propria indipendenza e il suo posto nel mondo, sbattendo la testa e lottando con le unghie e con i denti, così anche il wrestling italiano sta cercando di crescere lottando contro gli stereotipi e le malelingue della cultura italiana.

Quindi cresciuto sì, ma con ancora tanta strada da fare.

LENDERS: In continua crescita, sia di qualità che di fans, è giusto supportare il wrestling italiano ne va del bene di tutti quelli che fanno parte di questo sport.

TREVIS: La vedo buona, vogliosa di fare ed è piena di atleti talentuosi e di buoni prospetti che devono crescere.

Da un lato invece credo che bisogna lavorare molto, dobbiamo cercare di ottenere più visibilità anche sui social, su youtube, dobbiamo creare contenuti sempre nuovi e invogliare la gente a seguirci

Enrico: Nel 2020 in Rising Sun avrete tutti e tre dei titoli da difendere: voi Party Hard avrete la vostra prima difesa ufficiale immagino, mentre Nick difenderà il Rising Champion contro l’ex-compare Mirko Mori in un DeathMatch che promette scintille….. cosa devono aspettarsi i Tifosi da voi al prossimo Show della Rising Sun?

JESSE: Non vedo l’ora che arrivi questo evento.

Sarà una bomba, e sono super eccitato a vedere chi avrà il coraggio di sfidare Party Hard, ovvero il sottoscritto e i miei amici Trevis e Riot, ma anche vedere Lenders e Mori prendersi a mazzate.

Come detto prima, il wrestling italiano sta crescendo, e serate come questa (e non solo) ne sono la dimostrazione.

Venite, venite, venite. Se vi piace il wrestling, consiglio mio, iniziate anche a seguire il Made in Italy, che sono sicuro vi darà tante gioie ed emozioni. Rising Sun, ICW, BWT, MWF, Mahyem ecc… sono tutte federazioni con tanti ragazzi che si sbattono per portare in alto la nostra passione, il wrestling.

LENDERS: Sarà un grande spettacolo, ci sarà da divertirsi, invito tutti i tifosi a supportare il wrestling italiano, é uno spettacolo stupendo e un mondo totalmente da scoprire, per chi non ha mai visto live uno show di una fed italiana … Non sapete cosa vi state perdendo

TREVIS: Ti ricordo che ho anche un titolo in ICW da difendere (Quello Pesi Leggeri, conquistato mentre questa intervista era in lavorazione, Ndr) e che non ho intenzione di lasciarlo lì a far la muffa.

 Per quanto riguarda i Party Hard, siamo appena nati e abbiamo voglia di fare, dico solo questo.

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Appuntamento al prossimo Numero

Enrico Bertelli “Taigermen”