Nuovo appuntamento con l’editoriale alla scena italiana, oggi con una intervista esclusiva a Jacopo Galvani, Presidente e fondatore della Total Combat Wrestling.
La federazione lombarda è stata fra le prime a fermarsi a causa della Pandemia, ha vissuto un 2020 dove non sembrava dare segni di vita, fino all’annuncio della messa in onda, a breve, di un nuovo TV Show.
Ho colto l’occasione per porre due domande al fondatore e presidente della TCW.
Enrico: Partiamo dall’inizio: la TCW è viva?
Jacopo: È vivissima e non è mai deceduta!
Non capisco da dove nascono certe considerazioni, ci siamo fermati – si fa per dire – durante il periodo COVID!
Purtroppo siamo state le prime vittime della pandemia, infatti abbiamo dovuto annullare uno show a poche ore dall’inizio per l’annuncio del Premier italiano. Aggiungo anche che in quello show erano stati investi parecchi soldi e fatica nell’organizzazione.
Durante questo periodo di mortorio abbiamo registrato una serie TV che andrà in onda a breve ed un paio di video musicali più altre collaborazioni che causa pandemia non sono ancora andate in porto.
Enrico: Negli anni siete stati definiti “I Ribelli”, “Il Peggio” “la Vergogna del Wrestling Italiano” “, tanto che avete pure coniato le Catchphrase “Noi siamo il Peggio” e “The Most Hated – The Most Copied” … quanto di queste definizioni sentite reali?
Jacopo: “I Ribelli” e “Noi siamo il peggio” mi appartengono, infatti mi sono ribellato da tutta la vita ai sistemi ed alle regole che non rispecchiavano il mio modo di essere, spesso ne ho pagato le dure conseguenze, ma posso dire, a differenza di alcuni, che io posso andare in giro a testa alta senza aver paura di veder riflessa la mia immagine. La vergogna del Wrestling italiano lo apprendo da te ora, e continuo a pensare che se per essere il meglio devo essere come loro – gli haters – beh, sono fiero di essere il peggio! Perché il mio peggio è comunque un extra lusso per loro!…L’ultimo brand è un dato di fatto…i più odiati ed anche i più copiati!
Enrico: Avete vissuto molte crisi, con atleti e collaborazioni che vi hanno lasciato sempre sul punto che sembrava mettere la parola Fine alla TCW, ogni volta però siete ripartiti… non avete mai avuto un momento in cui hai detto “ora basta”?
Jacopo: La parola fine l’avete messa solamente voi!
Nella mia testa non c’è mai stata l’idea di smettere, anche se ammetto che è capitato di vivere dei momenti di sconforto, specie per le pugnalate ricevute da chi consideravo un amico, ma posso anche aggiungere che sono cose che fanno parte della vita, d’altronde, quando si mette davanti il proprio io allo spettacolo, spesso si finisce per tradire e devo dire che la TCW di tradimenti ne ha subiti troppi!
Come si dice…pace e amen! Ora siamo più forti di prima!
Enrico: La componente Hardcore quanto conta ancora, in TCW, rispetto ai primi anni di vita? Ha ancora spazio l’Hardcore e l’Ultraviolent in Italia?
Jacopo: In TCW l’hardcore rimane un elemento imprescindibile e credo che gli ultimi anni lo abbiano dimostrato, da Pongo a Fenice Rossa passando per Black Ice.
Oggi la categoria si è rinforzata grazie all’arrivo del giovane Anarchy Gaze e dell’esperto Puck. Ovvio, sono cose che difficilmente si notano se non si vengono a vedere gli spettacoli…
Enrico: Vi si accusa, negli ambienti, di non saper dare spazio alle nuove leve, a favore invece dei veterani, è vero secondo te?
Jacopo: Penso che questa sia la più grande cazzata da quando l’uomo ha creato il wrestling! Basterà seguire Custom Mazzate per capire!
Enrico: Che conseguenze ha portato alla vostra federazione la Pandemia?
Jacopo: Una maturazione, un’unione di gruppo e una visione nuova del wrestling
Enrico: Questa collaborazione con NeuroTV e MSSport, ci regalerà una TCW diversa da quella conosciuta finora?
Jacopo: Molte sorprese che come sempre faranno discutere e magari, dopo lunghi dibattiti, ci imiteranno!
Enrico: La prospettiva per il 2021, per la TCW, quale sarà?
Jacopo: A prescindere dalla pandemia, una seconda stagione di Custom Mazzate e una chicca che ci frulla nella testa che ora non ti sto a svelare!
Enrico: Grazie mille & Buon Lavoro.
Enrico Bertelli “Taigermen”