Nuovo appuntamento con l’editoriale dedicato alla scena italiana, torno ad ospitare il buon Aldo, che ha seguito lo scorso 12 Ottobre al PalaPartenope di Napoli lo Show “American Wrestling” della NWE, la promotion italiana tornata dopo diversi anni di tempo dal suo ultimo Show.
Il 12 ottobre scorso la New Wrestling Evolution ha fatto il suo ritorno dopo ben 15 anni dall’ultima volta e, per farsi riconoscere al meglio, ha scelto di tornare in grande stile nel PalaPartenope di Napoli con grandi nomi coinvolti quali l’attuale Campione del Mondo TNA Nic Nemeth e il Mega Campeon della AAA Alberto El Patron; last minute si segnala le assenze di Shelton Benjamin (approdato in AEW) e Jack Hager.
Lo show, con oltre 1700 fan presenti tra cui il sottoscritto, si apre attraverso un Tag Team Match in cui gli ex campioni di coppia di NXT UK e TNA i SUBCULTURE (Mark Andrews & Flash Morgan Webster) hanno sconfitto il duo Kyle Stock & Cameron Khan.
Una bella apertura che ha tanto coinvolto il pubblico con un ottima performance di Webster e Andrews, come sempre uno dei team più in forma e spettacolari d’Europa.
A seguire la federazione ha messo in palio la NWE Talent Cup, un trofeo conteso da ben quattro atleti italiani ovvero, Painkeeper, Fabio Ferrari, Deimos e Karim Brigante.
Ferrari gioca molto col pubblico napoletano sottolineando la sua provenienza dal Nord Italia, il classico per cui ritenersi superiore ad un cittadino del Sud… la cosa funziona alla grande e Fabio testimonia ancora una volta il perché è il vero pioniere del wrestling italiano sia in-ring che nella stesura di un ottimo personaggio, specie se heel.
L’intromissione di King Danza ai danni di Painkeeper cambia volto al match, una faccenda interessante per ciò che vedremo poi, ma soprattutto una questione utile nell’immediato a “KB Violence” capace di agguantare la vittoria.
Il terzo match è un No DQ Match dove King Danza affronta Vampiro.
Il vero interesse sta tutto nell’attrazione principale, l’Ex WCW Vampiro il quale, con un ingresso in pieno stile Lucha Underground, fa impazzire l’intero palazzetto.
I tre si spostano poi in mezzo al pubblico per proseguire nella loro lotta sempre più “sentita”; nulla di troppo trascendentale, ma sicuramente storico per la portata dei nomi coinvolti.
Danza, nonostante un intromissione di Painkeeper, riesce comunque a chiudere il match, ma gli applausi finali sono tutti per Vampiro con tanto di attacco alla sicurezza lì presente.
Dopo una breve pausa e i saluti di Michele Ippolito pronto a donare al pubblico merchandising a marchio NWE, si riparte con il quarto match della serata, Miss Monica contro Jaguar Julia (avrebbe dovuto esserci anche l’Ex STARDOM Ayesha nel Match, ma ha dato forfait).
Una bella parentesi femminile con una delle migliori esponenti nel nostro territorio, Miss Monica (pluricampionessa in Italia, Europa e USA, prima atleta italiana apparsa in WWE a Raw nel 2016), contro una dei nuovi prospetti più interessanti della scena italiana.
A vincere è proprio la talentuosa atleta abruzzese e la domanda che un po’ tutti si pongono a fine scontro è: “Chissà se la NWE lancerà un titolo femminile nel prossimo futuro?”
Arriviamo al quinto match completamente stile Lucha: Ultimo Dragon contro Resplandor e Argenis.
Il pubblico in particolare i più piccoli si entusiasmano forse perché sempre attratti da atleti mascherati.
Dragon dimostra ancora una volta tutta la sua capacità in-ring lasciandoci pensare quanto madre tempo sia stata benevola con lui.
Infine eccoci di fronte al main event della serata, Alberto El Patron contro Nic Nemeth.
Due campioni massimi in AAA e TNA di nuovo uno contro uno dopo i ben noti scontri visti e rivisti in WWE oltre un decennio fa (per l’occasione vi linko QUI un bell’articolo del buon Taigermen sulla loro rivalità).
Il promo di El Patron è tutto un programma ben fatto, specie con l’offesa plateale a Diego Armando Maradona, sempre il messicano attacca poi Nemeth (piccola parentesi, lo lancia letteralmente addosso al sottoscritto) e la contesa ha finalmente inizio.
I due danno davvero tanto sul ring, emozionano, spingono sull’acceleratore e dimostrano tutta la loro grande forma pur non essendo più sotto contratto con la WWE.
A vincere è El Patron da vero heel, forse l’heel perfetto che arriva a Napoli, offende Maradona e trionfa nel modo più sporco possibile confermandosi una bestia nera per Nemeth in carriera.