Nuovo appuntamento con l’editoriale dedicato alla scena italiana, ospito ancora una volta il buon Juxhin Deliu, che ci racconta “Breakdown 4”, ultimo show della Wrestling KOX andato in scena il 10 Settembre.

La quarta edizione di Breakdown è stata l’evento KOX più atteso sinora, in merito agli incontri e ai debutti annunciati, oltre che il costante miglioramento dei membri dell’accademia mantovana.

La partenza, prevista per le nove serali, è stata rispettata nonostante un’affluenza nuovamente modesta dovuta alla sovrapposizione di eventi in zona, anche se il pubblico si è dimostrato tendenzialmente più ricettivo rispetto alla media.

Wrestling KOX Breakdown 4

La neo-nominata G.M Silvia fa il suo ingresso, pubblicizzando la nuova stagione di allenamenti e annunciando il primo incontro della serata: Manuel Bottazzini andrà contro Iceman per decidere lo sfidante dell’ex-campione Shock per il Titolo Assoluto KOX, reso vacante da Crazy G in vista del suo trasferimento all’estero (vinto con un roll-up su Lupo nella precedente sfida a tre, Ndr).

 

Match #1 – Qualifyng Match for Titolo Lombardo-Veneto KOX

Manuel Bottazzini Vs Iceman

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L’audio è ovattato e il messaggio poco chiaro (come per tutta la prima parte dell’evento) ma poco male perché entrano i due contendenti e il match parte con degli scambi e colpi di circostanza di nota. Bottazzini, però, riesce a far valere la sua maggiore fisicità e le sue capacità a terra puntando al busto e ventre di Iceman con delle convincenti sottomissioni.

Manuel strozza anche un tentativo di rimonta con una funesta ginocchiata al volo e una devastante Kryptonite Krunch, però, proprio mentre la vittoria sembra sorridergli, un sofferente Iceman si apre uno spiraglio e da lì parte la sua ripresa che lo porta a una Go To Sleep e a uno schienamento repentino che vale la vittoria:

 

Vincitore e accede al Match: Iceman

 

Bottazzini appare come affranto e frustrato ma riconosce la superiorità del suo avversario, promettendo però che non è finita lì; l’incontro è stato giustamente lento per conservare gli sforzi per il main event, eppure ha mostrato un’intensità di nota (lodevoli il bodywork di Bottazzini e il selling di Iceman) confermando l’ottimo stato di forma dei due.

Un opener che ha fatto partire lo spettacolo col piede giusto.

 

Match #2 – Six Man Tag Team Match

Team Malacarne (On. Malacarne, Alexander & Dave Marley) Vs Team PDP (Mr. PDP, Niccolò Ferrari & Golden Eagle)

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Il secondo match vede fronteggiarsi il team Malacarne e il team PDP.

Prima che suoni la campanella, il panciuto e corrotto politicante s’inimica il pubblico facendo vanto del potere e delle sue ricchezze ottenute in modi illeciti, con un Alexander sempre sul pezzo a fare da supporto al comizio, generando una discreta dose di heat.

L’incontro in sé è più leggero e impuntato all’interazione col pubblico rispetto al primo, vedendo Malacarne e i suoi alternarsi con varie scorrettezze prima su Eagle (il quale subisce bene il pestaggio) e poi su PDP.

Il tutto però sembra tirare troppo per le lunghe (e si notano alcuni errori di coordinazione), ma quando sembra mettersi molto male per il pornodivo, costui, in un impeto comincia a scambiarsi gomitate con Malacarne riuscendo infine ad abbatterlo con il suo Pugno Di Pollice (magistrale la caduta del politicante), questo da’ il via a una fase finale concitata ma divertente, in cui Ferrari coglie l’hot tag e spiazza Alexander con delle clothesline, venendo però beccato da un running boot di Marley che è scagliato fuori da Eagle, il quale coglie l’occasione per prendersi il Tag ed eseguire una Golden Faith (Twist of Faith) sul tramortito Alexander, assicurando la vittoria ai beniamini.

 

Vincitori: Team PDP

 

In seguito, Ferrari, non avendo colpito l’arrogante divo con il suo vassoio durante il match (pena squalifica), lo fa isolare e lo punisce tra l’approvazione del pubblico che si è lasciato coinvolgere da questa chicca.

I Silent Death (Great Requiem & Stige Mask, con tanto di devoto carrello e scatolone) fanno il loro ingresso e lanciano una sfida a chiunque: il primo a rispondere è l’oscuro Jeff Aiden (oltre al nome, condivide anche l’uso della pittura facciale con l’omonimo Hardy), il quale si definisce in una maniera non proprio minacciosa “l’Anticristo” (appellativo del Charismatic Enigma), segue poi il debuttante colosso caraibico e giovanissimo George Los Santos (che riscontra il favore del pubblico da subito), sancendo quindi un’insolita alleanza e sfidando i due veterani, forti a loro detta di un’esperienza di dodici anni, promettendo che i novizi soffriranno come non prima.

 

Match #3 – Fatal 4 Way Match

Aaron Cage Vs Sagwon Vs Il Buttafuori Vs Alex Gory

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Il terzo match è il Four Way tra Sagwon, Aaron Cage, il Buttafuori e il nuovo acquisto KOX, il promettente Alex Gory.

Match che si é distinto per un ritmo più alto, un gran rispetto dei ruoli, alcune citazioni agli screzi del passato tra Cage e Sagwon e alcuni notevoli spot e sequenze; si parte con un flying crossbody di Cage sui tre sfidanti fuori dal ring, seguono una spettacolare combinazione Standing Moonsault/Shooting Star Press di Gory su Buttafuori e quest’ultimo che inverte un tentativo di doppio suplex e abbatte Gory e Cage con un double lariat.

Sono di nota anche le raffinate sequenze di chain tra il tecnico Aaron e Alex, Sagwon che sorprende tutti con delle liontamer e il gran finale in cui Cage, dopo aver intercettato un Gory in volo con una codebreaker, lo sistema sul paletto per una superplex, con Sagwon che interviene per aiutarlo e Buttafuori che completa la Tower Of Doom schienando poi il malandato ragazzino.

È stata una prova di nota da parte di tutti e quattro, specie il giovane Alex e il sempre più bruto mastino della KOX, Buttafuori. Incontro ottimo per terminare la prima parte.

 

Vincitore: Buttafuori

 

Dopo di ciò, terminata la pausa, si passa alla nota più bassa e discorde della serata, i Silent Death contro Aiden e George.

 

Match #4 – Tag Team Match

Silent Death (Stige Mask & Requiem) Vs Jeff Aiden & George Los Santos

 

Il demerito non è stato nemmeno dei due ragazzi, i quali hanno mostrato nel caso di Jeff delle basi convincenti e in quello di Los Santos una gran forza fisica (tenendo sollevato Stige Mask senza alcun supporto da quest’ultimo), con i “veterani” che hanno invece mostrato goffezza e confusione perenne sulle azioni.

Questo si nota soprattutto in Requiem che nonostante lotti dal 2004 e abbia una lunga esperienza nelle arti marziali, dimostra problematiche nella psicologia del Ring e conduzione.

Ciò ha messo a rischio i due giovani (specie la ginocchiata di Stige per fermare uno splash di Aiden o un triangolo di Requiem applicato con troppa forza alla sua gola) e ha minato quello che doveva essere un loro debutto convincente specie per il mastodontico ed esplosivo George che si becca infine lo schienamento per Stunner da parte di Stige.

 

Vincitori: Jeff Aiden & George Los Santos

 

Quello che segue è ancora più confuso: Aiden gli gira le spalle e si allea con i due mascherati, con Requiem che si sistema al contrario la maschera di FRANK (il coniglio di Donnie Darko) e Stige che aiuta a coprire Los Santos con un telo mentre Jeff compie quello che è chiamato un sacrificio ma è più una scena involontariamente comica presa da un film di serie B. Sicuramente la delusione della serata, in complesso.

 

Match #5

Gargoyle Vs Phoenix

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Il quinto e penultimo match si è trovato con una bella gatta da pelare, affossare l’evento o salvarlo e magari sperare che sia elevato. Gargoyle, il “Mostro di Pietra” dell’ICW, (fresco di esperienza estiva all’accademia di Harley Race, dove fra i trainer erano presenti anche Hiroshi Tanahashi e Mark Henry) e Phoenix.

Al termine del suo promo mette gli occhi sulla compagna del suo sfidante, annunciando che il figlio presto sarà orfano (la voce del roccioso guerriero sembra però instillare più ilarità tra il pubblico che preoccupazione, costante che si manifesta anche durante l’incontro); Il “Cavaliere di Fiamme” Phoenix quindi entra per sfidarlo e i due realizzano una contesa di livello: dopo una fase iniziale di studio alla pari, la psicologia verte su un banale confronto heel vs. face, con Gargoyle che, forte della sua maggiore esperienza, sottopone Phoenix alla sua dominazione.

Quest’ultimo però riesce a reagire dopo essersi ripreso da una powerbomb subita per aver indugiato al paletto mentre aveva in mano l’avversario, e nella seconda parte, entrambi si giocano il tutto sfoggiando le proprie migliori manovre, con Phoenix che finalmente centra un superkick e in seguito una Pedigree arrivando ad un passo dalla vittoria e Gargoyle che sfiora il pin con la sua Notre Dame Trap.

Il demone pietroso però la spunta dopo che entrambi sono quasi contati a terra, atterrando Phoenix e finendolo con una Shining Wizard da dietro, portandosi a casa una vittoria assai sofferta.

 

Vincitore: Gargoyle

 

Un applauso del pubblico va anche al Cavaliere per la gran prova nonostante la sconfitta, lode a entrambi nonostante il finale che sembrava traballare e perdere di tono.

 

Match #6 – Decision Match for Titolo Lombardo-Veneto KOX

Iceman Vs Manuel Bottazzini

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Il main event, l’incontro per decidere il campione indiscusso, ha finalmente visto affrontarsi Shock e Iceman dopo i rinvii e i due non ha deluso, sfornando l’incontro della serata.

Iceman, ancora provato dalla tortura di Bottazzini, durante tutto l’incontro ha saputo vendere alla grande la sua sofferenza, soprattutto durante un Bear Hug stritolante di Shock che lo ha quasi messo KO, vari stomp e una collisione col paletto che gli stava costando il count out.

Shock, dal canto suo, ha dimostrato di temere e saper interpretare alla grande il suo ruolo da heel approfittatore e codardo, giocando con le regole della contesa (cosa che ha fatto innervosire spesso l’arbitro Puttini), reclamando i propri spazi ma anche mostrando tutta la sua debolezza ai comeback disperati e furenti di Iceman che a volta a volta sono cresciuti d’intensità.

In un grande sviluppo di storytelling, Shock è arrivato al punto di reclamare invece pietà dall’ex-campione di muay thay, il quale, dopo aver inanellato il suo sliding lariat con giro, una sequenza di funesti calci al corpo e una german suplex (pur continuando a soffrire), è arrivato vicino alla vittoria e all’avere un altro titolo dopo quello in  Rising Sun.

Arriva però Bottazzini sul ring, attaccando con un triangolo prima l’uomo di ghiaccio a sorpresa e poi punendo uno Shock provato per tutte le sue malefatte ai suoi danni, sollevandolo di getto ed eseguendo un’altra impressionante Kryptonite Krunch; l’arbitro Puttini il dichiara No Contest:

 

Vincitore: No Contest

 

Dopo un’iniziale confusione, Bottazzini, galvanizzato dal suo gesto prende il microfono e annuncia per il 15 ottobre si terrà la LadderRumble per decidere il campione (una Royal Rumble a venti uomini con sfidanti che entrano ogni minuto dai primi due, con gli ultimi rimasti che cercano di strappare il titolo posto in alto tramite una scala). Per punizione viene però sancito dalla dirigenza che egli partirà dalla prima posizione.

 

È stato un evento positivo e di certo il migliore offerto dalla realtà KOX (salvo per il tag team match con i Silent Death e un falso finale che è stato comunque interessante e coerente agli sviluppi precedenti), godibile nella sua struttura generale e varietà offerta.

Tutto questo conferma il graduale e faticato miglioramento nella neonata federazione estrema mantovana dai suoi inizi altalenanti e pone nuove speranze per il futuro che si prospetta per loro, anche alla luce di come affronteranno le prove che durante il primo anno non erano state scadenti ma nemmeno così brillanti.

Juxhin Deliu

 

Appuntamento al prossimo Numero