Nuovo appuntamento con l’editoriale dedicato alla scena italiana, ospito nuovamente il nostro Juhxin Deliu che ci racconta lo show congiunto ASCA/RSWP Unlimited Ambition, andato in scena lo scorso 29 Ottobre a quello che è ormai il Wrestling Village italiano, l’ASCA Dome di Almenno S.Bartolomeo.

L’ambizione, oltre all’essere il titolo di quest’evento, è il motore che sinora ha spinto ASCA e Rising Sun a promuovere sul suolo italiano idee innovative, spesso accostate alla moderna sfera indipendente di rilievo. In tale occasione, le due realtà si sono addirittura unite per portare il meglio delle rispettive parti e tra i molti (e soliti) imprevisti, a comporre una card con abbinamenti inediti e ben assortiti.

ASCA RSWP Unlimited Ambition

La scelta della sede è ricaduta al solito sull’inossidabile “Fitness Club” di Almenno San Bartolomeo e la sua formula ormai collaudata vedeva un pre-show nel tardo pomeriggio e uno spettacolo prinicipale in serata, garantendo quindi la solita longeva carrellata (coi suoi pregi e difetti) allo spettatore accorso per vederla.

 

Si parte col dire che l’aula adibita all’evento è stata anche questa volta ornata con tendaggi per coprire le zone del backstage e con un titantron di rito, oltre alla gestione del sonoro che è stata impeccabile per tutta la serata.

La prima parte, data l’assenza di Trent Seven dovuta alla sua presenza nel tour pre-Fear & Loathing dell’Insane, è stata offerta gratuitamente dai promoter come scotto alla promessa non pagata, gesto sicuramente ammirabile ma assai temerario sul lato delle entrate (le quali sicuramente avranno sofferto assai), perlomeno la presenza di pubblico non è parsa sconfortatante e con la seconda tranche è anche cresciuta.

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Match  #1 Stage1

Akira Vs Gravity

L’opener della prima fase è stato il confronto tra i Wonder Kids (Akira e Gravity), due precoci e talentuosi high flyier, due degli allievi più meritevoli usciti di recente dell’accademia ICW. Incontro di partenza ideale, i due ragazzi hanno impostato una gradevole contesa basata sul reciproco equilibrio e scambi veloci con un ritmo incessante, cosa che li riesce al meglio, senza andare troppo in là e con un finale intelligente che protegge entrambi.

Vincitore: Akira

Match #2 Stage1 – #1 Contender Qualifyng Match for RSWP God Of Sun Title

Miso Mijatovic Vs Steve McKee

A seguire, uno dei due incontri (differentemente da quanto annunciato in precedenza, Ndr) per un’occasione al titolo God of Sun detenuto da The Greatest: Kobra annuncia il suo allievo e protetto Miso Mijatovic, il quale dovrà vedersela con la promessa FCW Steve McKee.

La costruzione è sembrata molto sul momento e i ruoli scontati (McKee come face underdog e Miso nei panni dell’heel codardo e approfittatore), però dopo delle iniziali incomprensioni ha cominciato a carburare, portandosi su livelli decenti.

Nel finale Miso ottiene la vittoria in maniera scorretta e accede alla sfida a tre per il sopraccitato titolo.

Vincitore e si qualifica per il Match: Miso Mijatovic

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Match #3 Stage1 – #1 Contender Match for ASCA Tag Team Title

2Unlimited (Jay & Patrick Sammon) Vs Arrow Of Hungary (Icarus & Dover)

Il ritmo della serata però ritrova un brusco e gradito rialzo nel match tra 2 Unlimited (Jay & Patrick Sammon) e gli Arrows Of Hungary (Dover & Icarus), nel quale le due coppie si impegnano senza sosta con la combinazione di forza bruta e striking da una parte e le evoluzioni aeree in sincrono dei due fratelli irlandesi dall’altra.

Gli Unlimited sfoggiano il meglio del loro repertorio ma la vittoria va purtroppo ai due arcieri ungheresi dopo una combo di Air Raid Crash del bruto Dover e una Meltdown del più slanciato Icarus.

Vincitori & Nuovi #1 Contender: Arrow Of Hungary

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Match #4 Stage1 – #1 Contender Qualifyng Match for RSWP God Of Sun Title

Ashley Dunn Vs Nemesi

Questa velocità e urgenza si intravede anche nel secondo incontro valevole per una shot al God Of Sun tra il rientrante Nemesi e la rivelazione Ashley Dunn.

Il primo, nonostante le assenze prolungate negli ultimi anni per via di impegni lavorativi e infortunio, ha mostrato pochissima ruggine, mentre il secondo, dall’entrata in cui il culmine dell’intro di “Trans Magic” (theme song epica di Keiji Muto, worker che Dunn stesso idolatra ed emula) fa da apertura ad un rickrolling (meme della rete in cui si presenta un click & bait seguito da “Never Gonna Give You Up” della meteora anni ’80 Rick Astley) mentre danza baldanzoso, si è fatto notare dal pubblico che l’ha preso subito a simpatia.

Come detto prima, questo è stato un incontro molto godibile e veloce, con una crescita incessante e un finale eccitante che ha visto Dunn trionfare con un’esemplare Shining Wizard (finisher storica di Muto).

Vincitore e si qualifica per il Match: Ashley Dunn

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Match #5 Stage1

Mr. Excellent Vs Joel Redman

L’apice della prima tranche di serata è però il suo main event, il quale ha visto Mr. Excellent sostituire Iceman (momentaneamente fuori per motivi personali, Ndr) contro l’ex NXT e “Specimen” Joel Redman.

Tecnica fine da parte di entrambi, alcune chicche da parte del maestro britannico, una fine psicologia giocata sulla netta differenza di stazza tra i due che ha visto Excellent cercare di sgattaiolare e indebolire prima gli arti inferiori di Redman e poi la testa, con il colosso inglese che sfoggia un selling a puntino e il quale riesce a portarsi la vittoria a casa con una Piledriver, dopo aver sofferto tanto e averlo mostrato (persistendo in questo anche nelle celebrazioni a seguire); Una vera ciliegina sulla torta.

Vincitore: Joel Redman

Kobra annuncia la pausa di un’ora piena (chiedendo al pubblico di essere assolutamente presente all’orario di rientro e continuando perciò il suo nuovo e azzeccato ruolo da announcer heel) e dopo aver consumato una cena a base di pizza all’omonimo ristorante posto sopra la palestra ed essermi rifornito di acqua e dessert alle macchinette sotto, si è rientrati per la seconda e principale fase alle nove circa,  con un pubblico più folto (come detto prima) e che ha rispettato perlopiù l’appuntamento proposto dallo stesso viscido serpente che non ha di nuovo perso occasione per attrarre heat.

 

Kobra parte annunciando l’apertura del main show e colpo di scena, accoglie i membri dell’Arcadia (il suo stimato ex-allievo Horus e Kyo Kazama) a braccia aperte, rivelando di essersi allineato all’ignominiosa stable come portavoce e portandosi con sé anche Andy Manero.

Risvolto certo non previsto e che può portare una nuova linfa vitale al dilapidato esperimento ASCA della stable heel.

Entrano poi gli sfidanti, il Campione Italiano dei Pesi Leggeri Tenacious Dalla e Steve McKee, un inedito tag team rockeggiante, giovane ed energico.

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Match #1 Stage2 – ASCA Tag Team Title

Arcardia (Kyo Kazama & Horus) (c) Vs Steve McKee & Tenacious Dalla

I due veterani heel non perdono tempo per sottoporre i due (e specialmente Steve, assai adatto al ruolo di Face In Peril) alla loro medicina fatta di colpi duri, scambi incessanti, scorrettezze e assalti ricorrenti da parte del fabbro Horus sul malcapitato di turno mentre è fermato dal cultore marziale. Steve però riesce a tenere testa ai due e ottiene un hot tag che vede Dalla sfoggiare tutto il suo “fuoco”, dando sfoggio alle sue trademark con un timing impeccabile. Al termine, mentre Steve è al paletto ed è tornato l’uomo legale, Miso fa un’incursione in cui distrae McKee e Horus lo schiena dopo una pesante Ushigoroshi.

Vincitori e mantengono i Titoli: Arcadia

Tag team match scolastico ma ben ritmato e senza tempi morti, peccato per il finale overbookato che ha troncato le belle premesse. Kobra poi rivela che Miso stesso è pure membro dell’Arcadia e che questo è solo l’inizio della dominazione della stable sui titoli ASCA e Rising Sun.

Match #2 Stage 2

Nemesi Vs Dover

Nemesi sostituisce l’assente David Graves (il quale era stato annunciato contro Dover per il suo titolo hardcore) e questa si rivela essere la seconda sorpresa della serata.

Tanta intensità per una contesa basata sulla differenza di stazza e forza tra il muscolo degli Arrows e Nemesi che in quanto flyer prototipico, non può competere in quel senso ma ha saputo vendere alla grande e trovare una reazione a dir poco fomentante sfruttando ogni suo highspot per disperazione e riscattandosi dalla sconfitta di prima con una sua combo finale a dir poco spettacolare.

Vincitore: Nemesi

 

Match #3 Stage2 – 3 Way Match for RSWP God Of Sun Title

The Greatest Vs Ashley Dunn Vs Miso Mijatovich

L’incontro a tre per il titolo God Of Sun è stato quello con uno storytelling più palpabile: mentre TG e Dunn si impegnavano in un’azione spedita (secondo i loro canoni), Mijatovic si ben guardava dallo stare in mezzo, cercando di rubare un pin nei momenti più salienti.

Il rapinatore sosia (e connazionale) di Ibrahimovic ha finito le prime volte per subire chop violente a raffica dagli altri due contendenti e loro trademark, mostrando una mimica facciale e del selling esilaranti; il nostro, nonostante il petto aperto, si fa coraggio e comincia a far leva sulla stanchezza di Dunn e TG per cercare di rubare uno schienamento furtivo, e difatti così accade, con annesso festeggiamento goliardico assieme a Kobra e un Dunn, che frustrato dall’esser stato ingiustamente schienato, chiede una sfida per il titolo.

Un three way divertente e sempre sul pezzo.

Vincitore & Nuovo Campione: Miso Mijatovic

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Match #4 Stage2 – RSWP Rising Title

Andy Manero (c) Vs Icarus

Il match per il titolo Rising (assegnato d’ufficio da Kobra a Manero dopo la comunicazione dell’assenza di Iceman) ha visto riaffrontarsi Manero e Icarus, i quali, seppur siano riusciti perlopiù a ripetere l’alchimia della prima volta (allora main event dello show di debutto Rising Sun), è stato tagliato però corto nel finale con Manero che per due volte esegue la sua finisher su un Icarus ancora provato da prima ma non domato.

Vincitore e mantiene il Titolo: Andy Manero

Insolita vittoria pulita per l’heel, giustificata però dal double duty dell’ungherese.

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Match #5 Stage2

Wonder Kids (AKIRA & gravity) Vs 2Unlimited

Il pre-main event ha visto decollare l’andazzo (che sino a quel momento è stato assai solido) in tutti i sensi.

2 Unlimited contro Wonder Kids (con un attire unificato, per l’occasione) è stato uno spotfest clamoroso: sia i ragazzini che i loro avversari adulti hanno saputo reggere il ritmo incessante che caratterizza questi match (se mai abbiate presente come sia un incontro degli Young Bucks e/o dei Motor City Machine Guns) per alzarlo sempre di più, tra lo sfoggio di rispettive combo, squisite doti ginniche, falsi finali e un eccitante culmine che ha poi visto gli Unlimited trionfare con la loro torre dal paletto seguita da 450 Splash e Moonsault sul povero Gravity (spot magistrale per terminare questo sprint).

Vincitori: 2Unlimited

Ovazione del pubblico a tutti e quattro, soprattutto i due giovanissimi che se ne sono usciti ancora meglio di prima pur da sconfitti; sicuro che i due hanno un luminoso futuro a venire.

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Match #6 Stage2

Bad Bones Vs Joel Redman

Il main event, l’annunciata lotta tra titani che caratterizza questa particolarità, non è stato da meno.

Bad Bones e Redman fanno i loro ingressi in maniera trionfale e per l’occasione il promoter spinge i fan a stare bordo ring per dare una caratterizzazione tipicamente wXw delle grandi occasioni.

I due tengono fede al soprannome affibbiato al loro incontro, dando vita ad un’autentica lotta tra tori; incontro che seppur basilare risulta disarmante nella sua intensità, un turbinio di forza bruta che ha visto le due macchine da lotta in un confronto senza fronzoli e senza mai tirarsi indietro.

L’intensità è stata tale da spostare il ring di qualche centimentro dopo un superplex dal paletto (sentito pure dal sottoscritto che in quanto osservante religioso attaccato a bordo ring, s’è beccato una bella botta al diaframma), e nella sequenza finale in cui i due si sono alternati finisher e pin sul filo, Bones ha letteralmente distrutto Redman con la sua devastante Wrecking Ball Knees.

Vincitore: Bad Bones

Il post incontro è stato emozionale, pubblico che in toto ha apprezzato la sfida tra i due colossi (che certo ha una sua fascinazione tra le frange più “occasionali”), con Bones che riconosce il valore di Joel e i due che si concendono ai fan mentre esaudiscono il desiderio di un bambino affetto da sindrome di Down, inscenandoci un siparietto (tanto per smentire chi sostiene che il pro wrestling non proponga valori positivi).

Un esemplare incontro tra pesi massimi che una major dovrebbe proporre nei suoi eventi di cartello, lungo, concentrato e intenso il giusto, oltre al booking basico ma efficace.

Il primo evento del sodalizio ASCA e Sun ha portato, nonostante iniziali dubbi e problemi, il meglio di entrambi i mondi (più Rising che ASCA, a mio parere); uno spettacolo ben costruito, logicamente bookato per mantenere l’heat e lo stato di ognuno e con pochi se non passabili disappunti.

Il lottato è stato sempre costante e dopo un punto ha cominciato a salire in meglio sino ai due tosti match finali; L’Arcadia, sebbene abbia avuto un viavai di persone, ha acquisito perlomeno una linfa più sostanziosa per le prossime occasioni (sperando che la cosa venga mantenuta tra le diverse federazione ma subito rassegnandomi alla realtà dei fatti), i Wonder Kids hanno avuto un’occasione incredibile di lancio e Nemesi rinnova la magia ad Almenno dopo l’exploit con Bodom e Fit alla fine del 2014.

Una serata assai godibile, mai pesante e con una dose sostanziosa di vero divertimento che può portare quando il wrestling è sinergia a questi livelli.

Juhxin Deliu

Appuntamento al prossimo numero