Nuovo appuntamento prima della Pausa natalizia con l’editoriale dedicato alla scena italiana, oggi sono nuovamente ospiti qui la “strana coppia” Violli/Juhxin, che ci raccontano l’ultimo Show 2016 della ICW, Big Bang 2016, andato in scena lo scorso Sabato a Trescore Balneario (BG).
Sabato 17 dicembre, siamo a Trescore Balneario (BG) e la ICW chiude il suo anno col botto: Big Bang è infatti l’evento più importante in assoluto per la federazione, lo show che va in scena una volta ogni quattro anni. La grande attrazione di oggi è nientemeno che Wolfgang, Campione Mondiale della scozzese Insane Championship Wrestling, che nel main event difenderà la sua cintura (mai messa in palio in Italia prima) contro Lupo; in programma altri sei incontri, quattro dei quali titolati, il ritorno in azione di un Hall of Famer e l’introduzione di un altro campione nell’Arca della Gloria.
La serata si apre con un’esibizione della rock band bergamasca Welcome to the Guns; dopodiché, s’inizia subito col primo match della serata.
Match #1
Campionato Interregionale – Nick Lenders vs Jester (w/ Jokey)
Violli: “Il Clown Paxxo” parte in quarta col suo Spezzasorriso e un Double Underhook Facebuster, ma ottiene solo un due e si mette a litigare con l’arbitro, lasciando al campione il tempo per riprendersi e portarsi in controllo grazie alla sua velocità. A distrarre Lenders interviene però Jokey, che salendo sull’apron gl’impedisce di tuffarsi su Jester, il quale ne approfitta colpendo “Il Goleador” alle spalle.
Dopo una lunga dominanza dello sfidante, Lenders rientra in partita con un Exploder Suplex, per poi lanciarsi in un Topè con Hilo sull’avversario fuori dal ring e abbatterlo, una volta sul quadrato, con un Dropkick dalla seconda corda, senza riuscire però a vincere. Il campione riesce a evitare un altro Facebuster, ma “Il Clown Paxxo” schiva a sua volta un Superkick e va a segno con un Package Piledriver con caduta sul ginocchio e una Tigerbomb. Il nuovo due scatena le proteste di Jokey, che viene così espulsa dall’arbitro; privato del supporto attivo della compagna, il destino di Jester è scritto: poco dopo, infatti, “Il Goleador” porta a casa match e cintura grazie ad una Neckbreaker. Ottimo opener, che scalda come si deve un pubblico già molto esaltato.
Juhxin: Un altro ritorno in casa per il folle pagliaccio e consorte; i due sono difatti ormai presenze fisse della Glasgow Asylum (l’accademia dell’Insane), e dopo la sfida di settembre contro Fabio Ferrari, questa volta Paxxo sfida nient’altro che il campione interregionale Nick Lenders. I due partono subito in quarta con Jester che esegue in maniera fulminea la sua Running Face Stop seguita dalla KLSH, andando vicino alla vittoria già nei primi dieci secondi di contesa. Lenders riesce però a riprendersi con una certa celerità e l’incontro assume un’intensità sempre più crescente, con un pubblico da subito reattivo. Alcune caratteristiche di booking dell’ICW però hanno al solito frenato lo slancio, tra le interferenze di Jokey e i cartellini dell’arbitro (fuori luogo in questa disciplina) che ha poi provveduto a cacciarla in una scena ormai trita. Nel finale, Lenders riesce ad avere la meglio con tutta la sua foga e schienare Jester dopo la sua sequenza di finisher, tra il giubilo del pubblico (anche se dubito sarebbe stata la stessa cosa se avesse avuto la casacca bresciana).
Vincitore e ancora Campione Interregionale: Nick Lenders
Match #2
Campionato Italiano dei Pesi Leggeri – Max Peach vs Tenacious Dalla
Violli: Il primo a entrare in scena è il campione, che se la prende con lo “stupido” pubblico bergamasco; segue Dalla, padrone di casa e accompagnato dalla musica live degli Welcome to the Guns, pronto a usufruire del rematch one-on-one tanto agognato (visto che Peach ha conquistato e difeso la cintura senza mai pinnare il “Tenace”).
I due contendenti sembrano equivalersi alla perfezione: evitano le rispettive finisher, si scambiano Armdrag e Dropkick, vanno a terra dopo una doppia Clothesline e si rialzano insieme con un kip-up, per poi dar vita a una lunghissima, impressionante serie di tentativi di schienamento a cui l’arbitro stesso sta dietro a stento. Dopo un primo fallimento, Dalla mette al tappeto Peach con un Monkey Flip aiutato dalle corde, e poi lo colpisce col suo classico Legdrop; il campione ripara fuori dal quadrato e intercetta un Suicide Dive della “Rockstar del Ring”, ma il suo volo viene a sua volta schivato e “Il Malefico Matematico” viene steso da una Clothesline dall’apron. Si apre una lunga fase di lotta all’esterno del ring, con entrambi i wrestler che finiscono contro l’apron e rifilano e ricevono chop; Peach viene anche fatto accomodare su una sedia e abbattuto da un Big Boot. Quando il campione pare aver preso il sopravvento dopo un Backdrop che fa finire Dalla sull’apron, Tenacious Dalla lo travolge con un Suicide Dive e lo riporta sul quadrato, dove un Dropkick dalle corde non chiude le ostilità. Lo sfidante riesce, aiutandosi di nuovo con le corde, a evitare un tentativo di Gory Bomb, ma, sempre sfruttando le corde, Peach lo schianta con una Powerbomb: il conto si ferma ancora a due.
La battaglia si fa ancora più accesa: dopo una serie di reversals, Dalla colpisce “L’Orgoglio Nerd” col suo schiaffo patentato e lo stende con un Enziguri, ma il campione evita la Satellite DDT, cerca uno Scissors Kick, ma va a vuoto anche lui e il “Tenace” lo stende con la Satellite; sembra finita, ma la posizione è favorevole al campione, che alza una gamba e tocca le corde, interrompendo lo schienamento. Dalla tenta dunque una Canadian Destroyer, ma Peach la ribalta in un Backdrop e colpisce lo sfidante con la Shining Wizard, ottenendo però un altro due e rischiando poi di essere beffato da un Hurricanrana Pin. Dalla si avventura sulle corde, ma Peach lo raggiunge e lo fa cadere; “La Rockstar del Ring” si arrampica di nuovo, ma Peach lo sorprende con una Sunset Flip Powerbomb e appoggiando i piedi sulle corde riesce a schienare Dalla, mantenere il titolo e vincere quello che è stato, a mio parere, uno tra i migliori match italiani dell’anno, soprattutto se non si considerano quelli a cui hanno preso parte anche atleti stranieri.
Juhxin: Dalla è stato detronizzato di recente dallo scaltro Peach, terminado il suo longevo regno, senza esser stato però mai schienato o sottomesso, quindi come è prevedibile, in quest’evento decisivo i due si sarebbero affrontati per la “bella”. Il match è uno spotfest godibile con alcune fasi laboriose nel mezzo (la sequenza di schienamenti in alternanza, sulla trentina circa) e che cresce sempre più in una seconda fase colma di indecisione, inversioni di trademark e falsi finali. La vittoria va a Peach grazie a uno schienamento sporco (prendendo di soppiatto Dalla alle spalle e mettendo le gambe sulle corde) non visto da un arbitro che per l’occasione ha fatto la scelta sensata di mettersi in parallelo per effettuare il pin.
Vincitore e ancora Campione Italiano dei Pesi Leggeri: Max Peach
Match #3
Campionato Italiano di Coppia – 4-way Ladder Match – Mr. Excellent & Manuel Majoli vs Doblone & Ombra vs Nemesi & Sabor vs I Ragazzi Prodigio (Akira & Gravity)
Violli: È già tempo di riassegnare i Titoli di Coppia, strappati da Kobra a Mr. Excellent e Tony Callaghan e rimessi in palio con una stipulazione inedita in Italia e che promette scintille (spero di riuscire a riportare l’azione nel modo migliore!), come testimoniano anche gli ingressi di alcuni dei protagonisti (Majoli e il duo Nemesi/Sabor), già muniti di scala.
Quando suona la campanella tutti i contendenti partono all’attacco e a mettersi in luce sono i Ragazzi Prodigio, che liberano il ring dalle altre coppie face, prima che Doblone e Ombra (precedentemente allontanati da Excellent e Majoli) li travolgano con una scala (Gravity evita il primo colpo con un ponte, ma non può nulla contro il secondo), che gli si ritorce contro quando Sabor la colpisce con un Dropkick, per poi tentare la scalata, bloccata da Majoli; “Il Maestro” distribuisce Chop, ma Nemesi lo ferma colpendolo con una seconda scala e poi si lancia fuori dal ring con un Corkscrew Pescado su buona parte degli avversari. Sul ring Gravity viene interrotto da Mr. Excellent mentre prova a raggiungere i titoli e l’ex Campione Italiano è a sua volta fermato da Doblone con un colpo di scala (mentre fuori dal quadrato lottano tutti gli altri).
“Il Pirata Maledetto” apre la scala all’angolo, finendoci però contro lui quando Mr. Excellent ribalta l’Irish Whip, prima che Gravity stenda lo stesso “Purista” con un Dropkick dall’altra scala, posizionata in equilibrio sulla seconda corda. “Il Dominatore dell’Aria” prova di nuovo ad arrampicarsi, ma stavolta glielo impediscono Sabor e Nemesi; Akira blocca “Il Mezzo Demone” con uno Springboard Dropkick, mentre sulla via di Sabor si pone Ombra, che riesce a vincere il duello in quota, prima di essere fermato da Nemesi e Akira. Quest’ultimo, dopo una Headscissors dalla scala, viene lanciato contro le corde da Mr. Excellent e ne approfitta per eseguire un Suicide Dive su Nemesi (e sul suo stesso partner).
Sul ring restano di nuovo solo Excellent e Doblone: “Il Pirata Maledetto” mette al tappeto “Il Purista”, gli appoggia sopra una scala, per poi salire sulla seconda corda e lanciargliene addosso un’altra. Segue una fase in cui tutti i lottatori mettono a segno a turno le rispettive trademark/finisher, con un finale al cardiopalma: Doblone butta giù Akira da una scala con una Sunset Flip Powerbomb, Sabor lo stende con un Driver, Gravity abbatte “Il Guerriero Pantera” con una Supernova dalla cima della scala ed è a sua volta vittima della 450° Splash di Manuel Majoli. “Il Maestro” e Nemesi duellano in cima alla scala, mentre su una seconda scala aperta accanto fanno lo stesso Ombra e Gravity; hanno la meglio Majoli e “L’Anima Spezzata” (il secondo con una Full Nelson Slam), ma nessuno dei due riesce a impadronirsi delle cinture.
Poco dopo sembra che Doblone abbia la vittoria in tasca: al termine di momenti concitati in cui sono coinvolti anche Excellent e Sabor, riesce infatti a far precipitare Akira dalla cima della scala fin fuori dal ring, dove il giovane bergamasco travolge la maggior parte dei partecipanti all’incontro. Sulla strada spianata del “Pirata Maledetto” si materializza però l’eterno ostacolo Mr. Excellent, che non riuscendo a far cadere il rivale, sceglie di scendere lui e incastrare una gamba di Doblone tra due gradini, così da raggiungere indisturbato il settimo Titolo di Coppia, vinto per la prima volta insieme a Manuel Majoli (secondo regno per l’Hall of Famer) al termine di un altro candidato a match italiano dell’anno.
Juhxin: Il picco della serata è stato però questo inedito ladder a quattro coppie per decidere i nuovi campioni della categoria dopo che Kobra ha reso vacanti i titoli in seguito alla vittoria di Callaghan ed Excellent a Pandemonium XV. L’azione è stata frenetica dall’inizio alla fine, con i due Ragazzi Prodigio che hanno inanellato alcuni highspot impressionanti (il doppio suicide somersault senton sincronizzato, Akira che dopo esser stato spinto da Doblone fa un volo alla Paul London sempre con somersault senton fuori dal ring sugli altri contendenti), Doblone e Ombra che hanno cercato di giocarsela con l’astuzia e utilizzando sapientemente le scale per equalizzare la condizione a loro favore, Majoli ed Excellent che non hanno perso l’occasione per sfoggiare la propria classe in proiezioni e tecniche inedite (l’Ippon Zei di Majoli su Gravity dalla scala, Excellent che esegue una Kraken Release Suplex su Nemesi); ultimi ma non ultimi, Nemesi e Sabor si sono destreggiati alla grande con la loro agilità e fluidità eseguendo alcune evoluzioni tra le strutture lasciate da Doblone e portando nella miscela alcune cose d’avanguardia in quello che potevo essere il solito giro di spot verso la parte finale del match (tra tutte, il modo in cui Nemesi si libera di Gravity scagliandolo all’esterno del ring con la sua Eclisse Finale). Nel finale, dopo una magistrale 450 Splash di Majoli, Doblone libera la piazza per salire sulle scale e reclamare i titoli ma viene intercettato da Mr Excellent che con il suo formidabile genio tecnico, lega la gamba del malefico pirata a uno dei gradini della scala e sale in cima alla scala, potendo così prendere le cinture. Ovazione dal pubblico per il Maestro e sua Eccellenza, col primo che lo riverisce coi suoi inchini dal richiamo nipponico di rito, un Doblone magistrale nella sua sconsolazione e gli altri malconci ma comunque usciti bene da questa memorabile contesa.
Vincitori e nuovi Campioni Italiani di Coppia: Mr. Excellent & Manuel Majoli
È dunque arrivato il momento di dare un primo sguardo all’attrazione principale di oggi: fa infatti il suo ingresso Wolfgang, World Heavyweight Champion della ICW scozzese, reduce dalla recente difesa titolata di Fear And Loathing di fronte a più di 6000 persone (contro uno dei nostri import più affezionati, Trent Seven) e fresco di conferenza stampa WWE (“The Last King of Scotland” sarà infatti uno dei partecipanti al torneo britannico della federazione di Stamford). Wolfgang prende la parola e afferma che il suo avversario Lupo non si è presentato all’arena per paura e si autoproclama come “l’unico vero lupo”. Naturalmente non è d’accordo il nostro “Capobranco”, che infatti sfida subito lo scozzese; “The Big Bad Wolf” si tira indietro, ma è solo una tattica per far abbassare la guardia a Lupo e attaccarlo alle spalle: quando però si trova ugualmente a mal partito, Wolfgang batte davvero in ritirata. La grande sfida Wolfgang vs Lupo sarà il nostro main event.
Campionato Italiano di Wrestling – Alessandro Corleone vs Red Devil
Violli: Red Devil torna all’assalto del Titolo Italiano per la prima volta dopo la sconfitta patita contro OGM a Vae Victis 2015; per reimpossessarsi della cintura dovrà però sconfiggere un avversario che nell’ultimo anno ha avuto la meglio su di lui in più occasioni e che si direbbe pronto a tutto per conservare l’alloro: sulle note della sua theme eseguita live dagli Welcome to the Guns, “Il Padrino” si presenta infatti scortato dai suoi Picciotti, già fondamentali per superare l’ostacolo Lupo a Pandemonium (QUI il report dei sottoscritti).
Corleone inizia il match imprigionando lo sfidante in una Wristlock granitica, da cui “Il Fenomeno” sfugge grazie alle maggiori tecnica e agilità (è poi lui ad applicare la stessa presa, peraltro), doti che gli consentono di mettere in difficoltà il campione, il quale ricorre subito all’aiuto dei Picciotti. Distratto, Red Devil si lascia sopraffare dal “Padrino”, ma recupera rapidamente e umilia Corleone facendolo cadere a terra due volte. Il campione riesce a prendere il sopravvento soltanto grazie a un’altra distrazione dei Picciotti, che gli permette di rifilare allo sfidante un Lariat ben assestato.
Le mosse di potenza e le scorrettezze di Corleone (e dei suoi sgherri) permettono al “Padrino” di tenere a lungo le redini della contesa, fin quando una collisione tra Clothesline al centro del ring non manda al tappeto sia lui sia Devil; è proprio quest’ultimo a prevalere nello scambio di colpi che segue e, dopo una serie di Forearm e un Suplex, cerca la vittoria con un Crossbody dalla terza corda. Il conto dell’arbitro si ferma a due, ma gli heel sudano freddo e i Picciotti distraggono nuovamente Devil, che si rende vulnerabile al Bicycle Kick del campione, che però ottiene anche lui un due.
Dopo un primo tentativo fallito, “Il Fenomeno” è vittima anche della Cupola, ma non si dà per vinto e sfiora il sesto Titolo Italiano ICW con la combo Enziguri + Devilsault: non vince solo perché uno scagnozzo di Corleone distrae l’arbitro. L’ennesima interferenza fa perdere del tutto le staffe a Red Devil, che ne colpisce l’autore; ma, approfittando della discussione del direttore di gara con l’altro Picciotto, a capitalizzare è “Il Padrino”: è per lui un gioco da ragazzi sferrare un violento Low Blow allo sfidante e schienarlo con un Roll Up.
Juhxin: Corleone entra accompagnato dai suoi immancabili picciotti e con una cover hard rock di “Speak Softly Love” (tema de “Il Padrino” notoriamente reinterprata da Slash) eseguita da una cover band dei Guns N’ Roses, facendo un ingresso degno di un evento di nota, vedendosela, a distanza di un anno, ancora con Red Devil per un titolo, questa volta quello italiano. Un match molto più terra a terra e basato sul chain e uno stile compatto rispetto ai primi, con un ritmo incalzante e un’azione piacevole, rovinato però dalle distrazioni degli sgherri del boss e un arbitro solitamente troppo distratto (cliché di booking tra i peggiori che possano esistere). L’incontro termina con Red Devil che dando le spalle a Corleone per punire uno dei suoi soldati, mentre l’altro tiene occupato l’arbitro, finisce per subire un low blow seguito da uno school boy per il conto di tre. Decente, ma potevano sicuramente fare di più, stessa sensazione a distanza di dodici mesi e stesse scelte creative discutibili
Vincitore e ancora Campione Italiano di Wrestling: Alessandro Corleone
Dopo la consueta pausa (durante cui si esibiscono di nuovo gli Welcome to the Guns), si torna sul ring con l’ingresso di un tag team alquanto irritato…
Match #5
I Titani (Goran Il Barbaro & Taurus) vs Corvo Bianco & Miroslav Mijatovic
Violli: L’ira di Corvo Bianco e Miroslav Mijatovic è dovuta alla loro mancata partecipazione al Ladder Match, esclusione che reputano ingiustificata, come vogliono dimostrare ai danni dei loro avversari.
Per ovviare alla grande differenza di stazza, gli heel attaccano I Titani alle spalle prima dell’inizio del match e, nonostante qualche difficoltà iniziale, quando suona la campanella i due strateghi riescono a isolare Goran (Corvo lo distrae, Mijatovic lo colpisce). Per quasi tutto il match il gioco di squadra e, soprattutto, le irregolarità dell’”Intelligenza Superiore” e della “Lama dei Balcani” tengono Goran ben lontano da Taurus, ma non c’è più storia quando Il Barbaro, con una doppia Clothesline, si ritaglia l’apertura necessaria per il tag: il gigante di Trescore infatti domina senza fatica entrambi gli avversari a suon di Clotehsline, Avalanche e Bodyslam. “La Montagna che Cammina” si concentra poi sull’uomo legale Mijatovic e, dopo una Side Slam, lui e Goran lo finiscono con una doppia Chokeslam.
Juhxin: Sicuramente l’incontro più leggero e a sfondo comedy della serata ma non per questo bocciabile. I due filiformi e astuti heel se la giocano coi colossi grazie alla loro maggior intelligenza sul lato tattico, continuando ad alternarsi in scambi e scorrettezze per indebolire Goran, senza mai perdere l’occasione di interagire col pubblico. Goran però si riprende grazie alla sua forza bruta e una volta taggato Taurus, questo demolisce entrambi i due malandrini che sellano e bumpano alla grande tra il godimento del pubblico presente, subendo una doppia suplex dalla Montagna Umana e perdendo dopo una chokeslam da parte sua sulla Lama Balcanica che viene pesantemente punita per le sue scorribande.
Vincitori: I Titani
Match #6
Hardcore Match – Tony Callaghan (w/ Riot) vs Kobra
Violli: Sono passate appena due settimane da quando a Pandemonium il Direttore Generale ICW Kobra espresse senza remore le sue perplessità su Tony Callaghan, che si apprestava a competere per i Titoli di Coppia insieme a Mr. Excellent: negli ultimi quattordici giorni, la situazione è degenerata rapidamente. Dopo la conquista delle cinture da parte dei vincitori dell’Academy Cup, infatti, Kobra ha reso vacanti gli allori e ha estromesso “Il Braccio Armato della Rivoluzione” dal Ladder Match per riassegnarli, concedendogli però di affrontare un avversario a sua scelta, purché affermato, in quanto, a suo dire, il giovane veronese non avrebbe ancora dimostrato nulla nella sua carriera. La risposta di Callaghan è stata un potente destro, seguito da una sfida rivolta proprio al Direttore, che ha poi rilanciato sequestrando Riot e sancendo l’Hardcore Match.
La tensione della sfida si avverte sin dagli ingressi (entrambi con la musiche d’ingresso suonate dal vivo): sia Kobra che Callaghan (e Riot con lui) entrano infatti “armati” di tutto punto e pronti a una battaglia all’ultimo sangue. Inizialmente Kobra evita il combattimento, ma poi si mette fronte contro fronte con il giovane avversario e lo schiaffeggia, facendo esplodere la sua rabbia e venendo scaraventato contro un angolo e atterrato con un Lariat. Kobra scappa, si fa inseguire, ma non riesce a imporsi, finendo di nuovo a terra con una Spinebuster. Alla fine ribalta le sorti dell’incontro quando riesce a far precipitare Callaghan dall’apron (dove il membro degli Urban Guerrilla si era avventurato per un Suplex) su un tavolo posizionato lì sotto (tavolo che, non rompendosi, rende ancora più rovinosa la caduta); “Il Viscido Serpente” s’impossessa poi di una sedia e colpisce ripetutamente tanto Callaghan (poi ributtato sul ring) quanto il già infortunato Riot, per poi proseguire l’offensiva sul rivale con una mazza avvolta nel filo spinato. Callaghan si ritaglia un piccolo break con un Big Boot che fa impattare sul viso di Kobra la sedia da lui brandita, ma l’Hall of Famer si riprende velocemente, e lo proietta sulla stessa sedia con una Bodyslam, per poi salirgli sopra e schiacciarlo con una Senton, che gli vale però solo un due.
L’ex Campione Italiano incastra la sedia tra le corde, ma non gli riesce l’Irish Whip e viene travolto da una Spear. I due wrestler si rialzano a fatica scambiandosi colpi; prevale Callaghan, che stende poi Kobra con una Blue Thunder Bomb. “Il Braccio Armato della Rivoluzione” s’impadronisce della mazza e, dopo un paio di colpi, la strofina sul volto del Direttore Generale, aprendogli una piccola ferita sulla fronte; poi, con il supporto di Riot che gli regge la sedia, si prodiga in un impressionante Coast to Coast, ma non riesce a chiudere.
Kobra scivola fuori dal quadrato e la lotta lo segue; grandi protagoniste, tra una sonora Chop e l’altra, diventano le sedie degli spettatori delle prime file, dove prima viene scaraventato Kobra (qualche pezzo di plastica si vede volar via dopo l’urto) e dopo viene adagiato Callaghan, poi abbattuto da una Clothesline. I due rivali tornano lentamente nel ring e Tony sceglie la via dell’angolo; Kobra però spinge l’arbitro contro le corde facendo così perdere l’equilibrio al giovane avversario, per poi eseguire una Rope Hung Cutter, che non gli procura la vittoria. Il Direttore Generale ICW afferra allora l’asse di gabinetto su cui gli Urban Guerrilla hanno segnato il suo nome e prova a percuotere Callaghan, che però schiva il colpo, prende l’oggetto e stende lui Kobra; per concludere gli posiziona sopra la sedia e vi si tuffa su con uno Splash dalle corde. Ancora una volta un due.
Callaghan torna fuori e recupera da sotto il ring un sacchetto, da cui riversa sul quadrato un mare di puntine. Kobra tenta subito di approfittarne, cercando di connettere col suo temuto Copler Driver proprio lì sopra: Callaghan si divincola e Kobra, favorito dalla posizione, prova un pin di rapina che non gli riesce, e Callaghan, libero, lo scaglia sulle puntine con una Rock Bottom. Di nuovo però il conto si ferma a due, e lo stesso capita poco dopo quando è Kobra a far finire l’ex Campione di Coppia sulle puntine con un Back Body Drop. Nemmeno il successivo Copler Driver regala al “Viscido Serpente” il trionfo nel suo primo match dopo il ritiro di due anni fa.
Frustrato, Kobra mette le mani su una bottiglia di liquido infiammabile, con cui innaffia Tony; il Direttore ha già azionato un accendino quando per salvare il partner da una sorte molto brutta si fa avanti Riot. “L’Anima della Rivolta” riesce a fermare Kobra e lo colpisce col classico bidone degli Urban Guerrilla, servendolo su un piatto d’argento a Callaghan, che, dopo un dito medio, lo mette definitivamente KO proprio col suo Copler Driver, eseguito sulla sedia.
Juhxin: Avevo previsto dell’overbooking fitto per questo incontro (essendo Kobra non al massimo della sua condizione fisica dal ritiro e Tony un avversario tosto), invece il viscido veterano e il giovane torello hanno inscenato un incontro hardcore da manuale, giocato sui giusti tempi, alcuni spot sui tavoli e con le sedie che sebbene sparsi hanno però avuto il giusto timing e un’anticipazione meno banale del solito, coi due che hanno venduto al massimo la fatica e la sofferenza che porta questa contesa. Nonostante le mazze di filo spinato fossero palesemente in plastica hanno saputo coprire la cosa col giusto buio e vendendole come se fossero veramente pericolose. Dopo alcuni bump micidiali (il volo su un tavolo fuori dal ring di Tony, Kobra che va spedito contro una sedia all’angolo, una powerbomb devastante di Callaghan che quasi chiude la contesa) e dopo una clamorosa uscita al due da parte del giovane in seguito alla nefasta Copler Driver, questo sembra voler chiudere l’incontro volendo dar fuoco all’avversario con dell’alcool e un accendino, sino a quando Riot, infortunato ma ancora pimpante, salva la contesa a favore di Tony, distraendo Kobra e prendendosi un braccio teso sull’apron che permette a Callaghan di chiudere questa guerra con una sua Copler Driver ma stavolta sulla schiena, chiudendo la pratica. Al termine di tutto ciò, il veterano, ancora provato, stringe la mano ai due giovani in segno di rispetto, apprezzando la loro stoffa. Grandissima prova da parte di entrambi, soprattutto di un Kobra che era fuori attività da quasi due anni e con un collo e delle spalle malandate.
Vincitore: Tony Callaghan
A match concluso, senza neppure le forze per rialzarsi, Kobra allunga la mano destra verso Callaghan, che gliela stringe: con una prestazione assolutamente maiuscola “Il Braccio Armato della Rivoluzione” è riuscito a convincere Kobra del proprio valore, e tutti i protagonisti di questo match si prendono i meritati applausi. Termina così un altro match tra i migliori del 2016 italiano: intenso, sentito, un capolavoro di storytelling e un manuale per chiunque voglia disputare un Hardcore Match e non limitarsi a malmenarsi con gli oggetti più disparati.
Juhxin: Il segmento che segue, tanto semplice quanto efficace, vede l’introduzione (meritata) di OGM nell’Arca di Gloria. Il nerboruto Leone, ritiratosi per paternità l’anno scorso a Pandemonium, sta per esprimere la sua gratitudine con la sua voce roca ma ecco arrivare, sulle note di “You’re the Best Around” di Joe Esposito (tema di “Karate Kid”), azzeccata per il personaggio, Coach Lillo con la sua assistente Mary Cooper. Il “rispettato” Guru del fitness entra con fare gagliardo ed espressione sardonica per interrompere la cerimonia e dapprima, elogiare OGM per la fisicità e la prestanza mostrata in passato, affermando che egli sia però il più dotato e scolpito ora in circolazione (tutto in dissonanza con la striminzita forma fisica e l’apparente ingobbimento che mostra). Il nostro però fa ballare i pettorali e dopo un tentativo di attacco subdolo del coach, scavalca la sua assistente per fare quello che OGM faceva meglio, ovvero distruggere, chiudendo Lillo nella sua Genetic Driver e facendolo accompagnare fuori da due staffer che per l’occasione lo hanno dovuto tenere per gambe e braccia.
Violli: Prima dell’atteso Main Event, resta da tributare il giusto onore a uno dei migliori wrestler italiani di sempre: a un anno dal ritiro viene introdotto nell’Arca della Gloria “Il Lottatore Geneticamente Modificato” OGM. Il due volte Campione Italiano saluta il pubblico e sale sul quadrato per ricevere l’onorificenza, ma non fa in tempo a proferire parola che lo interrompe Coach Lillo, accompagnato dalla sua assistente Miss Mary Cooper. “Il Guru del Fitness” aveva promesso di sabotare lo show come protesta per non esser stato inserito nella card, e ha scelto di farlo nel modo più irrispettoso (e stupido) possibile. Il Coach afferma di non omaggiare OGM, relitto del passato, quando lui stesso è il futuro della ICW; oltretutto, sostiene, OGM non ha e non ha mai avuto un fisico prestante come il suo. Il pubblico ride e lo stesso fa OGM, sicuramente pregustando il Genetic Driver che puntualmente si abbatte su Lillo, portato via dagli arbitri e seguito da Miss Cooper. Si spera che il Coach, abbia imparato la lezione, ma, onestamente, ne dubitiamo.
Main Event
ICW World Heavyweight Championship – Wolfgang vs Lupo
Violli: Ci siamo, Lupo ha la gigantesca occasione di portare a casa il Titolo Insane in questo prestigioso Main Event, un match interpromozionale tra Lupi e tra ICW.
Lupo si diverte a giocare col pubblico (che applaude lui e fischia lo scozzese), ma Wolfgang lo assalta alle spalle facendo partire il match; “The Big Bad Wolf” viene tuttavia sovrastato dallo sfidante, a suon di Clothesline, Bodyslam e Knee Drop. Wolfgang esce dal ring e attira a sé Lupo, la cui faccia viene fatta impattare contro le corde; una Spear ben assestata permette al campione di prendere in mano il ritmo del match, che mantiene grazie alla sua potenza e a numerose irregolarità fino a quando Lupo non intercetta una mossa all’angolo con un calcio e lo investe con una spallata dalla seconda corda. Wolfie scende di nuovo dal quadrato, ma stavolta Lupo lo raggiunge con un Pescado; la contesa si sposta quindi a ridosso degli spettatori e quando si ritorna sul ring tutti e due i contendenti hanno incassato colpi non indifferenti.
Wolfgang torna in controllo quando riesce a scaraventare Lupo giù dal turnbuckle su cui si era arrampicato; commette però lo sbaglio di schiaffeggiare “Il Maschio Alfa”, che reagisce, lo manda al tappeto più volte e tenta il Silverkick, schivato e ribaltato in un Roll Up. Lupo esce al due, para un Enziguri e solleva Wolfgang con un impressionante Deadlift German Suplex. “Il Capobranco” si avventura ancora sulle corde e ancora viene fermato, e stavolta subisce un poderoso Superplex.
Lo schienamento non è vincente e Wolfgang, incredulo, decide di ricorrere al suo classico tirapugni: l’arbitro s’intromette subito cercando si strappargli di mano l’arma, ma finisce per subire il Silver Kick di Lupo, ovviamente indirizzato a Wolfgang, che poi ne è vittima a sua volta; Lupo sarebbe campione, ma l’arbitro naturalmente non è in condizione di contare. Quando finalmente il direttore di gara si riprende un po’, Lupo esce sull’apron nei pressi di un angolo e dandosi la spinta con le corde effettua una rotazione aerea che gli permette di realizzare uno spettacolare Springboard Moonsault dal lato adiacente del quadrato; purtroppo per lui però non basta per ottenere il tre decisivo. “Il Maschio Alfa” solleva Wolfgang per quella che sembra una Backbreaker, ma il Campione Mondiale gli sfugge e lo colpisce in pieno col suo tirapugni, che aveva tenuto addosso per tutto il tempo; Lupo è fuori combattimento e Wolfgang può schienarlo in tutta tranquillità e tornare in Scozia col titolo saldo attorno alla sua vita.
Juhxin: Incontro dal sapore internazionale, con Wolfgang che ha saputo, durante la prima parte di evento, presentarsi in maniera ottima al pubblico come vero campione ICW e il vero grosso lupo cattivo in circolazione, poi scappando tra il pubblico e risparmiandosi per questo main event in seguito alla risposta fisica di Lupo ai suoi sotterfugi. Qualcosa purtroppo è mancato a partire dall’ora ormai tarda in cui si è tenuto e parte del pubblico che lasciato per questo motivo, anche se è stato comunque un discreto incontro; gli scambi tra i due sono stati gradevoli e hanno comunque portato sul tavolo una certa dose di odio e voglia di dominazione reciproca (come tra due veri maschi alfa). Nel finale, Lupo sta per eseguire la sua Silver Kick ma mette però KO l’arbitro, spinto da Wolfgang. Quest’ultimo sta per usare il suo fidato tirapugni ma viene intercettato da Lupo che lo scansa e lo colpisce a sua volta con un’altra Silver Kick, per il conto di tre però non registrato dall’arbitro a terra. Segue una Springboard Moonsault che cerca di chiuderla ma Wolfgang riesce a uscirne e in un rocambolesco momento finale, con l’arbitro non proprio lucido, a colpire Lupo col tirapugni e a concludere il match.
Vincitore e ancora ICW World Heavyweight Champion: Wolfgang
Violli:Con la vittoria di rapina di Wolfgang, gli applausi per Lupo e la musica degli Welcome to the Guns si chiude l’ottimo 2016 della Italian Championship Wrestling, per cui Big Bang ha davvero rappresentato la proverbiale ciliegina sulla torta: uno show veramente ottimo, il migliore tra gli show ICW dell’annata e tra i migliori in assoluto a livello nazionale; dall’inizio alla fine si è respirata l’aria del grande evento, come dimostrano sia l’extra ring (la scenografia, la band live) sia soprattutto l’impegno profuso da tutti i protagonisti dell’evento, certamente premiato da prestazioni di gran qualità. A coronare la grande serata un pubblico sempre partecipe (fattore non scontato, vista la natura occasionale degli spettatori ICW), persino quando lo show si è prolungato ben oltre il consueto orario di conclusione (il Main Event è finito intorno alle 0.20, un’ora buona in più rispetto agli show “normali”). In definitiva, un successo per la ICW e per tutto il Wrestling tricolore.
Grazie per la lettura, alla prossima!
“Violli” Emanuele F. Violante e Juxhin Deliu