Nuovo appuntamento con l’editoriale dedicato alla scena italiana, torna il nostro Juhxin con il report del primo Show 2017 della RISING SUN, andato in scena lo scorso 7 Gennaio a Almenno s.Bartolomeo (BG).
Wrisingmania è stato il primo spettacolo SUN annunciato per il 2017 assieme a Wrising HOPE (il quale si terrà a marzo in collaborazione con l’omonima realtà inglese, con ospite Jack Jester assieme ad Ashley Dunn) e ha visto una sorprendente affluenza di pubblico (sul centinaio pieno circa, probabile abbia aiutato la politica degli eventi inclusi in un singolo pacchetto).
L’organizzazione è sembrata in generale più spoglia rispetta agli episodi precedenti ma comunque passabile, mentre il coinvolgimento del pubblico, che di solito non brilla fatta eccezione per gli appassionati e i più piccoli, è stato in parte aumentato grazie agli espedienti del promotore (fogli esplicativi e cartelli a favore di alcuni), ha saputo dirigere meglio la sua attenzione (cosa che non comprendo ma che può essere giusta nel cercare di smuovere le acque).
L’arbitro di serata è stato l’immancabile Andrea Malalana (il quale ha diretto per tutto l’evento), prossimamente chiamato a lavorare i prossimi grandi eventi targati 5 Star nel Regno Unito e a mia detta, per via dell’inventiva, dedizione e capacità auto-promozionale, un primo esempio di “franchise player” della scena italiana (ed è tutto un dire se si tratta appunto di un arbitro).
Il presentatore di rito, general manager e assistente dell’Arcadia, l’inossidabile Kobra, presenta l’evento annunciando l’incontro di apertura tra Red Scorpion (fresco di esperienza austriaca in un importante incontro bi-titolato contro Rockn Rolla di fronte a mille e più persone) e un ospite ricorrente di questa realtà, il giovane asso ungherese Icarus.
Match #1 – #1 Contender Match for RSWP God Of Sun Title
Red Scorpion Vs Icarus
Scorpion dapprima prende il microfono e dichiara con fare arrogante di non esser venuto a perder tempo ma a cercare sfide più importanti, spingendo Kobra a sancire questo match per il posto da primo contendente al titolo God of Sun detenuto dal suo allievo e amico Miroslav Mijatovic.
L’incontro è stato una riproposizione scolastica del canovaccio heel/face (Scorpion è stato giusto più calzante nel suo riuscito ruolo da bullo) e il tutto è proceduto senza infamia né lode sino al finale in cui Red blocca Icarus sul paletto e lo termina con una repentina powerbomb, ottenendo così lo status di primo contendente.
Vincitore e Nuovo #1 Contender: Red Scorpion
Match #2 – ASCA Tag Team Title
Arcadia (Kyo Kazama & Horus L’Assoluto) (c) Vs Team KOX (Manuel Bottazzini & Aaron Cage)
Il secondo incontro vede fronteggiarsi l’ormai collaudato (e disprezzato) tag team dell’Arcadia (Horus e Kyo Kazama) contro l’inedito duo Aaron Cage e Manuel Bottazzini (quest’ultimo accolto con un certo entusiasmo tra il pubblico minorile, a riprova dell’importanza della presentazione spesso non curata nei circuiti italiani), per i titoli di coppia ASCA.
La contesa non spicca per dinamicità (questo è poi giustificato da un altro fatto che seguirà nell’evento) e la psicologia è semplice, gli Arcadia cercano di isolare anche coi loro giochi astuti il più minuto degli avversari, Cage, il quale riesce comunque a destreggiarsi tra i due seppur con fatica e a passare l’hot tag a Bottazzini che perlopiù sbaraglia i due con la sua maggiore fisicità.
Notevole la parte in cui, dopo aver sistemato gli heel, Cage esegue una perfetta Styles Clash su Kazama, il quale esce miracolosamente al conto di due; Horus, nella sua tipica delicatezza, decide di salvare la situazione lanciandosi come un treno e sbarazzandosi prima di Bottazzini (il quale poco prima aveva scagliato a terra Kazama di pura forza come nulla) e infliggendo a Cage, l’uomo legale, un’Ushigoroshi permettendo a Kazama di ottenere il pin vincente e chiudendo ancora una volta la contesa a loro vantaggio.
Vincitori e mantengono i Titoli: Arcadia
I due festeggiano, specie Horus che ricorda a Manuel del vantaggio di 2 a 0, mentre i face riparano tra gli applausi del pubblico.
Match #3 Hardcore Match for Titolo Italiano Xtreme KOX
Nicolò Ferrari (c) Vs Luke Zero
Segue un hardcore match per il Titolo Estremo KOX detenuto dal barbuto illuminato della federazione e leader del Black Cult, Nicolò Ferrari, contro uno dei loro nomi più promettenti, Luke Zero.
I due si erano già sfidati tra novembre e dicembre al termine di un gauntlet titolato in uno sprint al termine di questa contesa, tra scambi veloci e un ritmo forsennato retto però dignitosamente da entrambi, a riprova del miglioramento di tutto rispetto avuto da entrambi e dalla loro realtà nell’anno passato.
Ferrari istiga il risentimento del pubblico con un linguaggio assai “hardcore” e, differentemente dal primo episodio, domina maggior parte del match con gli oggetti che li capitano a mano; Zero trova però la sua reazione più in là nel match, con una forte reazione quando a sua volta bastona Ferrari con la sedia e sembra andare vicino alla vittoria con la sua variante di Shining Wizard.
L’Illuminato è duro da abbattere e trova una rapida reazione finale centrando finalmente la sua Rainmaker e una sorprendente One Winged Angel per il conto di tre.
Vincitore e mantiene il Titolo: Nicolò Ferrari
Ferrari dimostra di essere certamente migliorato nell’esecuzione e fluidità anche se deve ancora maturare su quello che riguarda la coesione delle fasi e la psicologia (come match è parso distaccato e più uno spotfest rarefatto), sulla quale Zero invece dimostra più profondità nel selling e nel giocarsi le reazioni del pubblico (a riprova del suo lungo allenamento con Crazy G), un incontro passabile.
Match #4 – Titolo FCW
The Greatest (c) Vs Nitro
Il quarto incontro vede The Greatest difendere il titolo FCW contro uno dei maggiori volti ungheresi, Nitro.
È stato sino allora il miglior match della serata, dalla tipica struttura di molti che ho potuto assistere di TG (scambi tecnici iniziali, strike nel mezzo assieme alla scalata di spot verso il finale), fatta eccezione per uno Shouten Kai impeccabile probabilmente imprestato da Goto durante la visione di materiale New Japan.
Nitro se la cava impeccabilmente con confidenza e pulizia sino a quando capitola per via della micidiale Vertebreaker di TG.
Vincitore e mantiene il Titolo: The Greatest
Match #5 – Three Way Match #1 Contender Match for RSWP Rising Champion
Gravity Vs Matt Disaster Vs Nico Narciso
Il seguente match alza ancora l’asticella, ed è il Three Way inter-promozionale tra Gravity (ICW), Matt Disaster (FCW) e Nico Narciso (BWT).
L’incontro è piacevole e sempre sul pezzo, con Gravity che sfoggia le sue capacità ginniche e perlopiù va avanti e indietro con Disaster, mentre Narciso sfrutta la sua astuzia per escludersi dall’azione e rientrare quando la situazione sembra buona a rubare una caduta; i due sfidanti però si alleano e lo neutralizzano, ma mentre sembrano andare per lo spot finale, accade un evidente botch (Gravity che vola corto dal paletto con Disaster che sbaglia posizione per il cutter), che è poi recuperato da un ulteriore veloce cutter da Matt per lo schienamento, diventando così anche il contendente #1 del titolo Rising.
Vincitore e Nuovo #1 Contender: Matt Disaster
Se sino allora l’evento ha tenuto un andamento lineare, da qui l’overbooking SUN comincia a picchiare pesante.
Kobra è in procinto di annunciare l’atleta più muscoloso e grosso d’Italia, il quale ha lanciato un open challenger per la serata (purtroppo non si è rivelato essere Turbo come volevano i cori di alcuni fan goliardici).
Fanno improvvisamente la loro entrata due giovanissimi e minuti trainee KOX (Stige e Alexander, due nomi volutamente scelti come rib verso due “particolari” membri del loro roster), i quali si dicono pronti a battere questo fantomatico colosso in un promo che farebbe felice James Ellsworth.
Leon della BWT fa la sua entrata e i due cominciano a preoccuparsi, cercando un terzo compagno per la sfida e finendo per reclutare il trainee di Kazama, Daniel, già trascinato dal pubblico nel ring alla Battle Royal KOX di luglio in SUN.
Match #6 – Leon Open Challenge
I tre vanno all’assalto di Leon ma questo già ne travolge due, con Stige che fugge impaurito alla ricerca di un piano, ma dopo esser coraggiosamente rientrato, finisce per essere squashato in men che non si dica da Leon tramite una Dominator.
I tre, per quel poco, hanno veramente venduto alla grande la strapotenza del Gorilla della BWT, ma mentre se ne stanno andando, Kobra annuncia per Leon un altro sfidante, il suo allievo David Silas (rientrato dall’esperienza WAW inglese dei Knights con Akira e Gravity).
Silas fa una grande entrata al buio come Chris Jericho e dopo l’accensione delle luci, dapprima conforta i tre jobbers per poi colpirli a tradimento e fare il suo ingresso sul ring per sfidare l’energumeno.
Questa volta però, invece di un job, Silas riesce a mettere in difficoltà con la sua maggior agilità e astuzia il culturista bolognese, evitando le sue manovre di forza e trovando qualsiasi scorciatoia per vincere, subendo però una pesante sconfitta nel finale in un’altra prova di forza di Leon, nonostante Silas avesse eseguito la sua spettacolare rolling cutter in precedenza.
Un debutto che seppur non sia sfavillante in termini di lottato, è un’impressionante prima prova di Leon e protegge nel frattempo Silas che dimostra maggior maturità.
Il patron dell’ASCA, Andrea Tagliabue, sale sul quadrato su invito di Kobra per presentare l’Indyvidui Best Italian Wrestler of 2016 a Kyo Kazama, il quale accetta il primo in virtù dei suoi lunghi sforzi per la scena italiana seppur disprezzi i fan che l’hanno votato in quanto a sua detta, “’s’interessano più dell’elevazione di un german di un Sekimoto che di una bella ragazza” e battibeccando con alcuni colleghi seduti tra il pubblico.
L’attenzione passa ai titoli ASCA, ormai vantati come proprietà esclusive dell’Arcadia, sino a che Tagliabue, con fare lesto e in un tono sarcastico, ricorda a loro di essere il titolare di quei titoli e che se lui decidesse una difesa seduta stante, loro dovrebbero adempierla senza alcuna protesta.
Kobra protesta ricordando di essere lui che comanda, ma Andrea taglia corto dicendo che non ha giurisdizione su esse.
Match #7 – ASCA Tag Team Title
Arcadia (c) Vs Arrow Of Hungary (Icarus & Dover)
Fa quindi partire una seconda sfida a sorpresa contro gli Arrows of Hungary (Icarus e Dover), i quali dall’inizio, tra l’approvazione del pubblico, dominano i due affaticati heel, infierendo su un provato Kazama senza risparmiare una dura punizione anche a Horus che paga lo scotto delle sue maniere invasive.
I due heel sono duri a morire però, e proprio quando gli Arrows sembrano sul punto di strappare i titoli, Horus si libera lesto di Dover mentre distrae l’arbitro e Kyo colpisce Icarus con un low blow da dietro e con un combo running kick e TKO i due chiudono ancora un’altra contesa a loro favore, questa volta per il rotto della cuffia.
Vincitori e mantengono i Titoli (Arcadia)
Match #8 – RSWP Rising Champion
Andy Manero (c) Vs AKIRA
L’apice della serata è toccato dal main event per il Rising Title tra l’acclamato Akira (accolto con stelle filanti) e l’odiato Andy Manero, accolto invece da una pioggia di rotoli di carta igienica che hanno imbiancato il ring e ritardato l’inizio per ovvi motivi di pulizia e ordine. Kobra ricorda che se Akira vincesse, sarebbe il primo minorenne a possedere un titolo maggiore in Italia.
Il match è una riuscita sfida tra Davide e Golia, con Manero che sfrutta la sua maggiore fisicità ed esperienza per dominare il flyer più piccolo e metterlo alle corde, costringendolo a ricorrere a ogni “hope spot” per salvarsi.
Nel finale si passa a una clamorosa fase di “finisher spamming”, con i due che si scambiano una Staiyn’ Alive e una Standing Shiranui per il conto di due, Manero che compie un’altra volta la sua finisher per un’uscita all’ultimo di Akira che in uno spasmo finale inverte la finisher dell’avversario per un’altra vittoriosa standing shiranui.
Vincitore e Nuovo Campione: AKIRA
Il pubblico festeggia il compimento di questa “incredibile” impresa, con Kobra stesso che pare voglia abbracciare l’allievo Akira ma poi promette di riportare il titolo in casa Arcadia, quindi colpendolo a tradimento e appena dopo, officiando un altro incontro tra lui e il ragazzino.
Match #9 – RSWP Rising Champion
AKIRA (c) Vs Kobra
Kobra procede con la Copler Driver (Reverse Piledriver) a terminare subito il lavoro ma il riluttante arbitro Malalana ritarda il conteggio e Akira si salva dal pin; Kobra prende una sedia ma è colpito dal giovane che gliela scaglia in faccia e vince repentinamente con un altro standing shiranui.
Vincitore e mantiene il Titolo: AKIRA
Dopo questa sovrumana prova, termina l’evento, non uno dei migliori che abbia visto dal vivo ma nemmeno il peggiore: ognuno ha fatto egregiamente il suo, il pubblico comunque è sembrato meno freddo di altre volte ed è stato vitalizzato strada facendo, e sino al 3 Way le cose procedevano lineari, e sebbene l’ultima parte non sia stata da meno, si è premuto l’acceleratore sull’overbooking in una maniera molto impuntata sull’effetto sorpresa a scapito della credibilità e il “dopo”, lasciando comunque buoni dosi di heat.
Il numeroso pubblico fa pensare che alla prossima evenienza con gli ospiti HOPE possa andare forse meglio (anche in altri sensi) e magari dare un nuovo stimolo a questa singolare ma indaffarata realtà italiana.
Juhxin Deliu