Jim Ross, in un'intervista al sito "Alternative Nation", ha paragonato l'"odio" sportivo nutrito da parte degli appassionati di MMA nei confronti di Brock Lesnar a quello che gli amanti della boxe, negli utlimi decenni del secolo scorso, provavano nei confronti di Muhammad Alì, rivelando altresì un interessantissimo retroscena al riguardo:

 

"Se, una volta risolti i propri problemi con la diverticolite (infiammazione dell'apparate digerente che, di fatto, ha posto fine alla sua carriera in UFC, ndr), Brock Lesnar tonerà mai nelle MMA, uno dei segmenti ricorrenti sarà quello di vedere gli appassionati di questo sport fare cori contro di lui, sperando che perda, ma è proprio questo il bello. Una volta, nei lontani anni '80, Muhammad Alì mi disse che, all'inizio della propria carriera di boxer, egli si rese conto che, interpretando la parte dell'uomo di colore in un mondo di bianchi, avrebbe fatto molti più soldi, per quel che riguarda i contratti di gestione e televisivi, nonché in termini di distribuzione dei proventi dei PPV.  Mi disse: " Ho realizzato che la mia figura di lottatore si sarebbe definitivamente affermata soltanto se avessi fatto in modo che gli appassionati sarebbero stati disposti a pagare più soldi per vedermi perdere, invece che per vedermi vincere.

E' stato in quel momento della propria carriera che lui si convertì all'Islam, rifutò di arruolarsi nell'esercito e così via; era come se un autore di uno show di wrestling avesse scritto il suo copione perché tutto era finalizzato a farlo passare per "cattivo". Al suo ritorno, venne odiato e denigrato per moltissimo tempo, almeno fino a quando la gente non iniziò a comprenderlo, a capire che la sua religione fosse valida e che non fosse anti-americano, per poi diventare l'eroe amato in tutto il mondo nell'ultima parte della propria carriera, quando il suo cervello iniziava ad avere problemi."

 

Fonte: LordsOfPain.net & ZonaWrestling.net