Una delle critiche che spesso vengono mosse nei confronti della WWE riguarda la presunta incapacità di creare nuove “stelle” che vadano a prendere il posto delle star del passato e che guidino la federazione nel futuro attirando nuovo interesse verso il prodotto. L’ex WWE Champion Jinder Mahal ha parlato di tale problematica durante una recente intervista affermando che la realtà dei fatti smentisce questa critica.

“I dati raccontano un’altra verità”

Jinder Mahal, dopo essere stato licenziato, fece il suo ritorno in WWE dopo un paio di anni riuscendo addirittura a conquistare il WWE Title nel 2017. Il suo regno titolato non è andato esente da critiche e ancora oggi i fan non lo ricordano volentieri. Durante una recente intervista con “Inside The Ropes”, Jinder Mahal ha detto la sua su una delle critiche che più spesso vengono mosse alla WWE, ossia quella che Stamford non starebbe creando “nuove stelle”. Secondo il wrestler indiano si tratta di una critica infondata e i dati degli ultimi anni lo dimostrerebbero. Ecco le sue parole: “Non è vero che la WWE non crea nuove stelle. Anche io sono un fan. Sono cresciuto nell’epoca di Hulk Hogan. Poi sono arrivate le nuove stelle quali Bret Hart, Shawn Michaels, Undertaker, Mankind… Poi si è passati all’era di The Rock e Stone Cold e poi è arrivata una nuova generazione con i vari John Cena, Randy Orton e Batista. Poi è arrivata la mia generazione. Drew McIntyre, Bobby Lashley, Big E, Kofi Kingston, Roman Reigns, Seth Rollins…Io sono arrivato nel 2010 in WWE e tutti questi ultimi che ho citato, compreso me, sono diventati campioni. E non li no nemmeno elencati tutti. Nell’ultimo decennio ci sono stati diversi campioni e per molti è stata la prima volta. In 70 anni di storia ci sono stati credo 53 campioni. 10 solo nell’ultimo decennio. Credo che i dati parlino da sé. La WWE sta creando nuove stelle. Credo che le persone debbano solo sedersi e godersi il prodotto”.