A risentire il toccante discorso di addio di Johnny Gargano, risulta difficile trattenere le lacrime e ciò lo considero un bene. In un periodo in cui alle volte, o spesso, si fa fatica a provare delle emozioni forti, magari perché si guarda wrestling da tanti anni, perché crediamo di aver visto tutto, o magari perché il prodotto attualmente non ci piace, è bello che questo sport spettacolo sappia ancora regalarci dei momenti di così forte impatto emotivo.
Che sia un addio o un arrivederci se lo domandano in tanti e l’incertezza è ancora molta, tanto più che pare che il buon Johnny Wrestling dovrebbe prendersi una pausa in vista della nascita del suo terzo . . . pardon, primo figlio. Di motivi per restare ce ne sarebbero, ad esempio la Signora Wrestling, Candice LeRae, è legata alla WWE fino al 2024. Ma sarebbero tanti anche i motivi per andarsene, ad esempio non si ritiene che la WWE nel main roster sarebbe in grado di gestire Gargano come merita, probabilmente relegandolo in una divisione Cruiserweight che attualmente nel main roster non esiste; mentre NXT 2.0 sembra non essere più un luogo accogliente. Ma è davvero così?
Non parlo ovviamente solo di Johnny Gargano. L’ondata di licenziamenti e di abbandoni che hanno attraversato la WWE nell’ultimo anno mi ha portato a credere che ormai ad NXT 2.0 per la “vecchia guardia” non ci sia più posto e che nel giro di poco tempo tutti i nomi che ho imparato ad amare (o anche solo apprezzare) verranno sostituiti da altri. Ma forse mi sbaglio, perché se guardo le puntate di NXT 2.0 mi pare evidente che, volendo, non solo ci sia posto per tutti, ma tutti contribuiscano significativamente allo show.
Per quel che riguarda il fronte maschile, non solo tre campioni su quattro appartengono alla categoria dei “veterani” e stanno contribuendo ad alzare lo status dei campioni che gli si presentano davanti, ma anche i nomi di contorno sono ben amalgamati. Ad esempio, i segmenti di Cameron Grimes, sempre sulla linea del comedy ben fatto, si adattano perfettamente a questo nuovo show dove i “personaggi”, più che il wrestling, sembrano avere importanza. Anche un personaggio come quello di Dexter Lumis potrebbe continuare a fare ciò che ha sempre fatto e nessuno penserebbe che sia fuori posto (a meno che non lo considerassero così già da prima). Stesso discorso per LA Knight o anche Kushida, che con Ikemen Jiro sembra essersi accasato bene. I Legado del Fantasma hanno una storia alle spalle di stable ben strutturata e temibile che forse sì, in effetti ormai sembra aver dato tutto ad NXT, ma più per una questione di età anagrafica (in termini di permanenza nel roster di sviluppo) piuttosto che per l’incapacità di adattarsi al nuovo corso. Qualcuno potrebbe faticare di più ad ambientarsi, ad esempio il buon Danny Burch, che non vedrei male ad NXT UK, oppure Timothy Thatcher, il quale sembra incarnare quell’aura indy fatta di grande wrestling che non risulta più essere l’obiettivo di NXT 2.0, ma che, comunque, sarebbe una manna dal cielo contro chiunque avrebbe la fortuna di combatterci contro. Anche per Thatcher, vedrei più problematico un ambientamento nel main roster piuttosto che nel nuovo NXT. Su Pete Dunne, in ultimo, mi azzarderei a dire che Triple H preferirebbe perdere un braccio, o anche tutti e due, piuttosto che rinunciare al suo pupillo, perciò, se il Triplo conta ancora qualcosa nella gestione di NXT, allora il modo di continuare ad utilizzarlo lo troveranno. Su Kyle O’Reilly invece, ho qualche dubbio dato dal fatto che l’abbiano spesso mandato per il titolo senza mai concretizzarlo come campione (cosa che sarebbe potuta accadere nella puntata di riassegnazione della cintura) e che l’abbiano poi rimesso, seppur momentaneamente, nella categoria tag team. Categoria che comunque deve continuare ad esistere e O’Reilly ne sarà sempre un ottimo rappresentante, con in più una discreta dote di carisma e capacità recitative.
Sul fronte femminile sembra essersi stato un ricambio più repentino, con la volontà di affidare tutti e tre i titoli della divisione in mano alle Toxic Attraction. Se per un personaggio come Io Shirai, sempre per una questione di anzianità, credo che un passaggio nel main roster gioverebbe, anche per riprendere un eventuale feud con Charlotte Flair, una come Raquel Gonzàlez potrebbe ancora recitare a lungo il suo ruolo di monster female, ma credo che anche per lei il MR sia alle porte. Dakota Kai ha dimostrato di sapersi adattare a qualunque ruolo la WWE voglia affidarle e ad NXT 2.0 sarebbe una garanzia, Kay Lee Ray sembra già essersi ambientata e Indi Hartwell forse potrà finalmente sbocciare. E Candice LeRae?
E Johnny Gargano?
Davvero questo NXT 2.0 li farebbe sembrare così fuori posto? Facciamo finta che il Main Roster non esista, perché altrimenti potremmo semplicemente dire che è tempo per Johnny di passare a Raw o SmackDown dopo cinque anni di onorato servizio ad NXT e il discorso finirebbe così.
Johnny Wrestling, nonostante il suo nome, è un wrestler, perdonate la banalità della definizione, completo: in grado non solo di fornire lo spettacolare wrestling che gli ha conferito il titolo di “Johnny TakeOver”, ma anche di recitare ottimamente, sia in promo emozionali, come nella faida con Ciampa, sia in segmenti prettamente comedy, in cui forse ha dato il meglio di sé; credibile, inoltre, sia come heel che come babyface. Mi rifiuto di credere che ad NXT 2.0 si troverebbe male e credo che quelli della WWE ne siano coscienti, dato che sembra stiano cercando di convincerlo a rinnovare il contratto.
E così come Gargano, come ho scritto, non credo che tutti i veterani, usciti dai War Games sconfitti, non riescano ad ambientarsi. Se si parla di età anagrafica ok, c’è poco da fare, se si parla di voler costruire dei nuovi talenti sono d’accordo, ma appunto hai bisogno di wrestler navigati contro cui mandarli. Quindi sì, sebbene NXT 2.0 forse non sia più “la migliore ora di wrestling in TV”, come è stata definita, non credo che coloro che hanno contribuito a renderla tale, quelli che sono rimasti, debbano per forza alzare i tacchi e andarsene perché non più necessari.
O, se proprio dovete partire, mettetevi d’accordo, dateci il tempo di abituarci, piano piano, un pezzo alla volta, così fa meno male. Almeno credo.